I Jazz durano meno di un quarto in gara-2, travolti dal 39-19 iniziale e da un super Barba che chiude con 32 punti, 13 rimbalzi e dieci assist. Per Utah, sotto 2-0, adesso diventa complicato pensare di ritornare in corsa
IRVING SUPERSTAR, BOSTON RIMONTA INDIANA
Houston Rockets-Utah Jazz 118-98
In un continuo balletto a distanza (che ormai va avanti da oltre cinque mesi), a ogni super prestazione di Giannis Antetokounmpo risponde a stretto giro – stavolta a distanza di due ore, neanche – James Harden; pronto a far capire al mondo NBA chi è il più forte, a rimettere i puntini sulle i. A sottolineare che nella corsa al titolo di MVP (già decisa, in realtà) non si può prescindere da lui. Il Barba anche per questo gioca un’altra super partita contro Utah, che regge meno di dieci minuti l’urto dei Rockets e in particolare del già citato Harden; sbriciolandosi contro un 39-19 di parziale nel primo quarto che sostanzialmente decide la sfida. A fine primo tempo sono 26 le lunghezze di vantaggio dei texani, con il Barba già a quota 25 punti, sette rimbalzi e sette assist. Una partita completa e di assoluto livello, messa a referto in soli 19 minuti. La seconda metà di match serve dunque soltanto a cesellare il suo capolavoro personale: 32 punti, 13 rimbalzi e dieci assist; terza tripla doppia in carriera ai playoff e Jazz annichiliti in una serie mai realmente iniziata per i mormoni (che sperano con l'aria di casa di ritrovare fiato ed energie). Dopo il grande vantaggio conquistato nel comodo successo in gara-1, la paura di coach D’Antoni era quella che i suoi ragazzi avessero la pancia piena, che entrassero in campo non con la giusta grinta. Una supposizione smentita dai fatti in pochi minuti: merito del contributo di un Chris Paul da 17 punti in 29 minuti – importante centellinarne l’utilizzo – e i 16 a testa d Eric Gordon e PJ Tucker, che combinano per sette delle 17 triple totali a segno. Una pioggia di canestri dall'arco che manda in tilt l'ottima difesa Jazz, costretta a prendere di volta in volta delle complicate decisione e sempre costantemente battuta dal palleggio da Harden. Insomma, un rebus al momento senza soluzione per Utah, che già 12 mesi fa uscì dopo sole cinque partite contro i Rockets e sembra sempre più condannata a dover fare la stessa fine anche questa volta.