Il n°4 texano segna 36 punti nel successo dei nero-argento che riporta avanti gli Spurs nella serie: i Nuggets inseguono invano per tutto il secondo tempo e dovranno cercare di vincere a ogni costo la sfida di sabato a San Antonio
San Antonio Spurs-Denver Nuggets 118-108
Nella serie più combattuta ed equilibrata del primo turno playoff, spunta fuori un nuovo protagonista. Quello che dal nulla, o quasi, regala a San Antonio il secondo successo; il primo casalingo per i texani all’esordio in questi playoff all’AT&T Center. Derrick White gioca una gara al limite della perfezione, segna 26 punti nel primo tempo (terza prestazione all-time in maglia Spurs dietro i soli Tim Duncan e Tony Parker ai playoff) e 36 totali, ritoccando di molto a rialzo il suo massimo in carriera e mettendo alle corde in difesa quel Jamal Murray che in gara-2 era risultato decisivo nel finale. Dopo il quarto periodo da 21 punti che ha tenuto sostanzialmente in vita i Nuggets regalando alla squadra del Colorado un successo insperato, il n°27 di Denver si ferma a quota sei punti; altra grande vittoria difensiva nella partita di White, che tira 15/21 dal campo e aggiunge anche cinque rimbalzi, cinque assist e tre recuperi. Alla sirena finale il suo plus/minus in 33 minuti è di +30 in una gara vinta di dieci lunghezze: sì, non è un’esagerazione dire che gli Spurs l’hanno vinta grazie a lui. Tutto il quintetto dei nero-argento al suo fianco chiude in doppia cifra, con 25 punti di DeMar DeRozan e 18 con 11 rimbalzi di LaMarcus Aldridge. Dalla panchina il puntello è un Rudy Gay da 11 punti, mentre il nostro Marco Belinelli segna un paio di triple nei 17 minuti che coach Popovich gli concede. “Non è una questione di trucchi o espedienti mentali. Non ho fatto nessun test psicologico prima della gara o provocazione. È il loro lavoro: sono pagati per scendere in campo e giocare al meglio, cercando in tutti i modi di vincere. Sia noi che i Nuggets, è uno sport basato sulla competizione: questo è l’unico schema mentale che conosco. Non è molto difficile da immaginare”. Sì, soprattutto dopo una vittoria così importante, meglio lasciare in pace il più possibile coach Popovich.
Adesso tocca a Denver rispondere colpo su colpo
Dall’altra parte, dopo meno di una settimana di playoff, i Nuggets si ritrovano già con le spalle al muro. “Non ho alcun dubbio nell’affermare che Derrick White, negli ultimi due giorni, si sarà più volte fermato a ragionare sulla performance di Murray nel quarto periodo di gara-2 – sottolinea coach Malone – è sceso in campo affamato come se non avesse mangiato più nulla nelle ultime 48 ore. Era scatenato e ha lanciato un messaggio molto chiaro sin dalla palla a due. Adesso sono ansioso di vedere come reagiranno i nostri ragazzi, come risponderanno a questo secondo colpo subito”. Il migliore, almeno in attacco, è come sempre Nikola Jokic – autore di 22 punti, otto rimbalzi e sette assist. “Loro sono stati molto abili nell’attaccare l’area – sottolinea il lungo serbo, non in grado di limitare i 62 punti raccolti dagli Spurs nei pressi del canestro avversario – hanno continuato a banchettare nel pitturato. Non è soltanto un problema degli esterni che si sono fatti battere dal palleggio, ma anche dei lunghi che non hanno protetto bene il ferro. Dobbiamo imparare a essere più disciplinati e pazienti”. Il tempo però stringe e contro questi Spurs non è più concesso fare dei passi falsi.