L'ennesima rissa sul finale di Philadelphia-Brooklyn (con 4 espulsi) conferma il grande nervosismo di questo primo turno di playoff. A pagare potrebbero essere gli stessi giocatori e le loro squadre nel prosieguo della postseason
Ci si sono messi anche Jonah Bolden, Rodions Kurucs, Greg Monroe e Dzanan Musa – tutti espulsi negli ultimi minuti della quinta e ultima gara della serie tra Philadelphia e Brooklyn – a confermare l’impressione che serpeggi (con un po’ di allarme) tra i corridoi NBA: troppo nervosismo in questi playoff, rapporti troppo tesi in campo tra giocatori – e fin lì… - ma anche tra giocatori e pubblico, giocatore e arbitri e tra giocatori e giornalisti. Limitandosi però a quello che succede in campo, il primo turno di postseason finora ha visto già gli arbitri espellere 11 giocatori (e sono 11 giocatori diversi: Maurice Harkless, Andre Drummond, DeMar DeRozan, Kevin Durant e Patrick Beverley, Jared Dudley e Jimmy Butler, oltre ai quattro di cui sopra, Jonah Bolden, Rodions Kurucs, Greg Monroe e Dzanan Musa). Non solo, insieme alle undici espulsioni sono stati assegnati 42 falli tecnici (la guardia dei Clippers Patrick Beverley guida la lista con 3, totale raggiunto anche da Kevin Durant cui poi però un tecnico è stato rescisso, come successo anche a JaMychal Green – sia Beverley che Durant contano anche un’espulsione) e 5 falli flagrant, che hanno colpito il centro di Philadelphia Joel Embiid (due volte) ma anche Andre Drummond, Rodions Kurucs e Cory Joseph. Perché questi numeri – oltre a dare l’idea di un nervosismo a fior di pelle e di intensità alle stelle – contano anche, se non soprattutto, per i destini delle squadre? Facile, perché la NBA ha regole per cui al raggiungimento di una certa soglia di falli commessi il singolo giocatore è soggetto a un automatico turno di squalifica. Per quel che riguarda i falli tecnici, la soglia è al settimo: significa che a Beverley ne mancano 4 (ma bisogna vedere quanta strada faranno ancora ai playoff i suoi Clippers), ma a uno come Durant – che vorrebbe essere in campo ancora anche a giugno – ne mancano 5, e una sua ipotetica squalifica nelle serie finali dei playoff potrebbe costare molto cara a Golden State. Discorso analogo a Philadelphia, dove Embiid con due flagrant foul ricevuti è già a metà dell’opera: la soglia per i flagrant è infatti posta a 4, limite dopo il quale scatta un turno di squalifica. E i Sixers che già hanno dovuto fare a meno del loro centro in una delle gare di primo turno per motivi fisici, vorrebbero evitare di perderlo anche per motivi disciplinari.