Anche il resto della NBA non ha mancato di far conoscere la propria opinione sull’arbitraggio contestato di gara-1 tra Warriors e Rockets. Da veterani come Jared Dudley ad avversari ancora scottati come Rudy Gobert fino a un proprietario come Mark Cuban, tutti hanno detto la loro su quanto successo
Probabilmente solo la terza puntata di Game of Thrones ieri sera ha fatto più rumore di quanto successo in gara-1 tra Golden State Warriors e Houston Rockets. E quando si affrontano due squadre di questo calibro, anche il resto della NBA si piazza davanti al televisore come tutti noi e commenta su Twitter ciò che accade. Ieri sera, in particolare, l’argomento di discussione è stato il discusso arbitraggio della terna formata da Courtney Kirkland, Zach Zarba e Josh Tiven, specialmente per quanto riguarda lo spazio di atterraggio dei tiratori. Un argomento su cui si è particolarmente scatenato il veterano dei Brooklyn Nets Jared Dudley: “A me non piacciono i flop, ma quello è un fallo” ha scritto su Twitter commentando un non-fischio su Chris Paul sul finire del terzo quarto. “Guardate dove salta Livingston e dove atterra, poi guardate alla mano che contesta il tiro: tocca il polso [di Paul] e non gli impedisce di atterrare. Il piede di Livingston è proprio dove dovrebbe ricadere [CP3]. Ok, il flop di CP è ridicolo, ma è comunque un fallo secondo me. La lega deve decidere se sono tutti falli oppure nessuno. Se smettono di fischiarli, i giocatori si adatteranno! Il problema è che li hanno fischiati per TUTTA la stagione”.
Gobert: “Settimana scorsa non potevamo difendere così…”
Proprio sulla difformità di giudizio tra gara-1 e il resto della stagione si è scatenato anche Rudy Gobert. Il centro francese degli Utah Jazz ha sottolineato come alla sua squadra non fosse stata data la stessa “libertà” nel difendere data invece ai due volte campioni in carica. “Ai miei compagni non era permesso di contestare i tiri così settimana scorsa… o forse sono pazzo e sono solo gli angoli delle telecamere” ha scritto su Twitter riprendendo degli screenshot di episodi incriminati. Al di là della recriminazione, i suoi compagni di squadra sono stati velocissimi a prendere in giro il loro compagno, capitanati da Donovan Mitchell che gli ha risposto “Dannazione, potevi semplicemente darmi i 25.000” insieme a quattro emoji che ridevano, facendo riferimento alla multa che inevitabilmente la NBA gli comminerà per la sua critica agli arbitri. Al che Royce O’Neale ha chiesto “Possiamo fare metà e metà?” provando a guadagnare qualche migliaio di dollari alle spalle dei suoi compagni più ricchi, con Gobert che ha provato a mettere d’accordo tutti: “Almeno andranno in beneficienza e non in fascette di Gucci… e poi sono solo un fan che dà il suo punto di vista”. Difficile che questa giustificazione basti alla lega, però…
Cuban: "È colpa della stupidità della NBA"
Ben più interessante il punto di vista dato dal proprietario dei Dallas Maverick Mark Cuban: “È compito della commissione regolamentare della NBA togliere i falli da lato a lato. Il difensore ha tutto il diritto di atterrare. Gli attaccanti sono intelligenti abbastanza per approfittarsene, non è una questione degli arbitri. È la stupidità della lega” ha scritto, e c’è da scommettere che neanche queste parole piaceranno alla NBA. Non contento, Cuban ha anche aggiunto: “Il Last 2-minute report di domani sarà molto interessante. Dirà molto di come viene gestito un gruppo di arbitraggio della NBA”. Al che il General Manager degli Houston Rockets, Daryl Morey, ha risposto “Ci lavoro su queste cose dal 2006” con una emoji che scrolla le spalle. Un riferimento all'anno in cui è passato ai Rockets, certo, ma anche alle Finals del 2006, tra le più contestate della storia recente della NBA proprio dai Mavs di Cuban contro i Miami Heat di Dwyane Wade. Insomma, la polemica sull’arbitraggio di gara-1 non è destinata a finire presto.