La seconda tripla doppia consecutiva di Jokic - a meno di 48 ore dai 65 minuti giocati nella sfida persa dopo quattro OT - e i 34 punti di Murray regalano ai Nuggets un successo fondamentale: i Blazers perdono il fattore campo e la prima partita in casa di questi playoff
LEONARD TRASCINA TORONTO: PHILADELPHIA VA KO IN CASA
Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 112-116
I Nuggets sono stati abili nel corso di tutta la stagione a riportarsi immediatamente in carreggiata, anche dopo un brutto colpo, e in gara-4 contro Portland hanno dimostrato ancora una volta di avere energie e risorse insospettabili. Denver infatti è più lucida dei padroni di casa a meno di 48 ore di distanza dalla partita persa dopo quattro overtime al Moda Center, scaltra anche quando si è trattato di amministrare il vantaggio nei possessi finali di gara. Nikola Jokic è ancora una volta il protagonista: 21 punti, 12 rimbalzi e 11 assist – seconda tripla doppia consecutiva, quarta in questi playoff (che sarebbero i primi disputati nella sua carriera, ma visto il livello di consapevolezza e maturità non si direbbe). Al suo fianco Jamal Murray, autore di 34 punti – miglior realizzatore del match – e soprattutto di 11 tentativi a cronometro fermo; quelli che negli ultimi minuti di match servono ai Nuggets per fissare il paio di possessi di vantaggio e tenerli al riparo dal furioso ritorno dei Blazers. “Siamo un gruppo competitivo – sottolinea il lungo serbo – pieno di ragazzi che non hanno alcuna voglia di perdere. Credo che la repulsione nei confronti della sconfitta sia una spinta addirittura maggiore rispetto a quella di conquistare il successo – so che sembra assurdo come ragionamento. Non volevamo darci un alibi, dire che la sconfitta fosse figlia della stanchezza e dei quattro overtime. Non è nella nostra natura”. Denver così riporta in parità sul 2-2 la serie, conquistando nuovamente il fattore campo e condannando Portland a vincere almeno un'altra gara al Pepsi Center. “Una serie al meglio delle tre”, l’ha definita Terry Stotts. Una settimana lunghissima, in cui imparare a centellinare ogni minimo sforzo.
A Portland non bastano i 57 punti del duo Lillard-McCollum
Per Portland invece è un’enorme occasione persa, la chance di chiudere virtualmente i conti approfittando della stanchezza che certamente ha messo alle corde anche i Blazers. La coppia McCollum-Lillard fa il suo, con il primo autore di 29 punti con 4/8 dall’arco, il 50% complessivo dal campo e cinque rimbalzi. Un punto in meno a referto per il n°0, beniamino di casa che distribuisce sette assist e che nel finale non riesce a piazzare la zampata. Resta in campo per 29 minuti anche Enes Kanter, nonostante la spalla malconcia e claudicante, che ne condiziona l’impatto soprattutto offensivo, limitato a soli cinque punti con cinque tiri, nonostante i dieci rimbalzi facciano comodo ai Blazers. “Siamo chiaramente delusi dal risultato: potevano essere 3-1 adesso, approfittando dei momenti positivi della gara per mettere una seria ipoteca sulla serie. Loro però sono un’ottima squadra e hanno giocato al meglio delle loro possibilità. Noi no, soprattutto a inizio ripresa”, sottolinea coach Stotts. Il match infatti cambia il suo corso nel terzo quarto, quando Denver piazza il parziale da 27-14 nella frazione dopo l’intervallo lungo e conserva poi un minimo di margine fino alla sirena. Per Portland è il primo ko casalingo in questi playoff, in cui l’equilibrio continua a essere una delle poche costanti.