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NBA Lottery: una notte piena di sorprese e colpi di scena

NBA

Le nuove percentuali molto più livellate hanno portato a diversi upset nella compilazione dell’ordine finale di scelta: un’altalena di emozioni ben raccontata dai tweet dei giocatori, incollati come tutti gli appassionati davanti alla TV

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Il futuro di una franchigia e alle volte di un’intera Lega passa attraverso una singola pallina. Un numero in più e il destino può riservati la più piacevole delle sorprese, come hanno scoperto ancora una volta i New Orleans Pelicans – finiti al 1° posto nonostante il 6% di possibilità. Si può parlare di fortuna (certamente) o di fato, ma qualcuno però doveva pur ottenerla quella prima scelta assoluta: la certezza è che tutti ci hanno sperato, almeno fino a quando l’inesorabile scoperta delle chiamate al prossimo Draft non condannava una alla volta tutte le contendenti. Il meccanismo è semplice (lo abbiamo raccontato qui nel dettaglio): solo le persone presenti dentro la sala dell’hotel Hilton di Chicago erano a conoscenza del risultato dell’estrazione con largo d’anticipo - isolati a lungo, senza smartphone e possibilità di comunicare con l'esterno. Gli altri hanno dovuto aspettare lo show televisivo su ESPN che lentamente ha mostrato il risultato di una lottery mai così sorprendente come quest’anno. Una lenta agonia per alcuni davanti allo schermo, una speranza diventata via via realtà per altri. Tutti sapevano che le possibilità che fossero delle scalate impreviste era alta, ma in molti sono rimasti lo stesso a bocca aperta. La prima notizia lanciata come una granata in grado di far deflagrare l'intera Lega è stata che i Los Angeles Lakers, teoricamente accreditati dell’11^ posizione, avevano fatto un salto enorme in avanti, arrivando addirittura nella top-4 delle scelte. Un gran bel colpo, festeggiato così da Josh Hart su Twitter, mentre il compagno Kyle Kuzma era impegnato nella cerimonia di Chicago.

Non solo i gialloviola sono finiti a sorpresa così in alto, ma come seconda notizia vengono aggiunti ai Lakers anche i Memphis Grizzlies e i New Orleans Pelicans, lasciando così fuori certamente qualcuna delle squadre con il 14% di possibilità di farcela a raggiungere Zion. Atlanta è la prima a farne le spese, scivolata ben più indietro di quanto non fosse auspicabile – nonostante la doppia scelta a disposizione. Con la propria scelta gli Hawks sono finiti in 8^ posizione, arretrando di un posto in classifica anche con quella dei Dallas Mavericks e scivolati alla dieci. Una delusione per i tifosi e in particolari per i giocatori increduli davanti la TV.

Non a tutti però le cose sembrano essere andate così male: durante lo show televisivo viene annunciato che l’unica squadra presente nella top-4 tra quelle che avevano il maggior numero di possibilità di farcela sono i New York Knicks. Il sogno di Zion per 41 partite al Madison Square Garden è ancora intatto fino a quel momento, tanto che Kevin Knox è già pronto a urlare di gioia su Twitter. La sua speranza però perde forza in breve tempo: Mark Tatum infatti, cerimoniere per l’occasione, ripone il logo dei Knicks soltanto al terzo posto, lasciando quindi ad altri la possibilità di selezionare Williamson. L’ennesima illusione, seguita poi inesorabilmente dal colpo di scena.

Alla fine, la notizia che tutti aspettavano: il testa a testa tra New Orleans e Memphis lo vincono i Pelicans, che riscattano così una stagione orribile, dilaniati dal caso Anthony Davis e rilanciano da subito le loro ambizioni. Adesso il destino passa dalle mani della franchigia della Louisiana – "c...o, sì!", come urlando da coach Alvin Gentry durante l’estrazione, come mostrato da un video puoi diffuso dalla NBA. Reazione più contenuta nei termini, ma non di certo meno sbalordita da parte di chi stava a casa: Nikola Mirotic, che a New Orleans c’è stato, resta molto sorpreso, mentre Rudy Gobert è soddisfatto di questo cambiamento radicale: “Siamo testimoni della fine dell’epoca del tanking”, scrive. In effetti perdere così tanto non sembra più così conveniente.

E LeBron? In occasioni come queste non può di certo mancare lui, che dava l’impressione di non sperarci minimamente e invece si è ritrovato con una preziosa quarta scelta assoluta tra le mani. I critici (e i cinici) hanno fatto notare quanto le cose siano andate bene per il n°23 gialloviola: andato via dieci mesi fa da Cleveland, con i Cavaliers che hanno fatto il possibile per perdere e scivolare più in basso di tutti, per poi ritrovarsi con una scelta più alta rispetto a quella dei suoi Lakers. Una beffa, l’ennesima, di una serata che ha regalato gioie anche a Jarren Jackson Jr. e alla sua Memphis: con la seconda scelta assoluta i Grizzlies possono pensare di ripartire forte già dal prossimo ottobre. "Beautiful" insomma, per citare LeBron, come una Lottery piena di colpi di scena.