Il recupero del n°35 di Golden State è più lento del previsto, ma sul parquet non sembra esserci necessità di correre rischi a ogni costo: per questo Durant resterà a San Francisco ad allenarsi e non seguirà la squadra a Portland per le due sfide in trasferta
Ha fatto una breve apparizione davanti alle telecamere: cappuccio nero calato sulla testa e sorriso rivolto nel tunnel ai suoi compagni che rientravano negli spogliatoi. “Ottimo lavoro, ragazzi”: Kevin Durant è uno spettatore privilegiato di queste prime due partite della serie, più in generale delle ultime quattro degli Warriors a cui è stato costretto a rinunciare causa infortunio. Il polpaccio destro di KD infatti fa ancora i capricci e il n°35 degli Warriors è così costretto a restare tumulato nella pancia della Oracle Arena a seguire con ansia e coinvolgimento i suoi compagni. Anche stavolta ci ha pensato Steph: 37 punti in 39 minuti, con un finale in cui Iguodala e Green hanno chiuso i conti. Da quando Durant si è fermato, Golden State ha sempre vinto. No, l’aritmetica in questo caso non conta, non c’è nesso logico tra i due eventi, nonostante fosse importante per i bi-campioni in carica dimostrare di non essere dipendenti dall’All-Star ex Thunder. La notizia della serata che lo riguarda però è un’altra: Durant infatti si è sottoposto a tutti gli accertamenti previsti a una settimana dall’infortunio e la guarigione in realtà va più a rilento del previsto. Per questo si è deciso di tenerlo fuori anche nelle due sfide di Portland, permettendogli di evitare la trasferta e continuare con il lavoro di recupero a San Francisco. L’intenzione è quella di non forzare in alcun modo i tempi per il rientro – anche perché la squadra sta rispondendo alla grande sul parquet – e di fare ulteriori controlli tra sette giorni. “L’infortunio è un po’ più serio di quanto avessimo pensato nelle prime ore, per questo dobbiamo aspettare di vedere come evolverà la situazione”, è il commento di coach Kerr a margine di gara-2. Nel comunicato ufficiale si legge che “Durant ha fatto dei buoni progressi rispetto all’inizio del programma di riabilitazione avviato una settimana fa. A questo punto però, KD non è ancora pronto per ritornare a fare lavoro sul campo in allenamento”. Curry e compagni insomma, dovranno continuare a fare a meno di lui per un po’.