La squadra di Los Angeles e quella di Boston sono impegnate in due trattative separate con i Pelicans: una negoziazione che in entrambi i casi terminerà - nel bene o nel male - prima del Draft del prossimo 20 giugno
Si sono riaccese negli ultimi giorni le trattative per convincere New Orleans a cedere Anthony Davis; separato in casa da cinque mesi e in attesa da settimane che i Pelicans lo lascino finalmente andare via. David Griffin, GM della franchigia della Louisiana, nel frattempo ha fatto il prezzo e fissato la base d'asta: un All-Star, un giocatore giovane dai grandi margini di crescita e scelte al Draft. Condizioni alle quali al momento nessuno può rispondere senza coinvolgere una terza squadra nello scambio: uno scenario perseguito con forza nelle ultime ore dai Lakers - principali indiziati e destinazione maggiormente gradita allo stesso Davis. Lonzo Ball e Brandon Ingram la base da cui partire, Kyle Kuzma il giocatore che i Lakers stanno cercando di trattenere e che i Pelicans chiedono come ulteriore asset, la scelta n°4 al prossimo Draft come esca con cui attirare una terza squadra interessata a qualche giovane prospetto e disposta a mettere sul piatto un All-Star. Una ricerca diventata via via sempre più serrata nelle ultime ore, come racconta Adrian Wojnarowski su ESPN: sia Lakers che Pelicans stanno contattando tutte le franchigie che potenzialmente potrebbero avere interesse a scegliere con la quarta chiamata al Draft della prossima settimana. In ragione di questo, è evidente come questo tipo di trattativa abbia una scadenza: entro il 20 giugno bisogna trovare una terza squadra - alla quale permettere di poter scegliere al Draft - altrimenti l'affare rischia di saltare per l'ennesima volta.
Trattativa separata con i Celtics, Nets e Clippers al momento fuori dai giochi
Nel frattempo però, vista l'incertezza che accompagna il possibile accordo con i Lakers, New Orleans ha messo in piedi anche un altro tavolo, coinvolgendo Boston nonostante le parole di Rich Paul, agente di Davis che per scoraggiare le trattative con i biancoverdi ha sottolineato che un accordo con loro "sarebbe solo per un anno". Il n°23 dei Pelicans infatti al momento ha ancora 12 mesi di contratto, il quale lo mette in condizione di poter scegliere di non rinnovare qualora la prossima meta non sia di suo gradimento. Una minaccia che in realtà non cambia i piani dei Celtics, che grazie all'eventuale arrivo di Davis sperano di convincere Kyrie Irving a restare. Il n°11 di Boston ha deciso di non accettare la player option prevista dal suo contratto, libero così di esplorare la free agency dal prossimo 30 giugno. Le intenzioni di Irving erano quelle di trovare un accordo assieme a Kevin Durant - appena operato al tendine d'Achille e fuori dai giochi per la prossima stagione. A questo punto la ridotta gamma di alternative, unita all'eventuale rilancio dei Celtics con Davis potrebbero convincere l'ex Cavaliers a restare. Un risultato che permetterebbe a Boston anche di accettare il rischio di perdere l'All-Star dei Pelicans tra 12 mesi. Discorso diverso invece per Nets e Clippers, che hanno tentato più volte di mettere in piedi una trattativa con i Pelicans, ma che al momento non sono riusciti a convincere New Orleans. Anche per questo il cerchio sembra stringersi sempre più: Lakers o Celtics, bisogna però accelerare i tempi e trovare un accordo nei prossimi sette giorni.