Dopo sette anni si ricompone la coppia che ha raggiunto le Finali NBA nel 2012 insieme a Kevin Durant per gli Oklahoma City Thunder. Una riunione fortemente voluta da entrambi i giocatori, che alla soglia dei 30 anni dovranno sacrificare il proprio ego per funzionare assieme agli Houston Rockets
WESTBROOK PASSA A HOUSTON, CP3 A OKC
Solamente due anni fa Russell Westbrook e James Harden si davano battaglia a colpi di triple doppie e prestazioni individuali clamorose per conquistare il premio di MVP del 2017. Una lotta talmente serrata che il General Manager degli Houston Rockets, Darly Morey, scriveva furiosamente in giro per la NBA chiedendo a gran voce di votare per Harden e non per Westbrook, snocciolando tutte le prove statistiche a suo favore e contro la stella degli Oklahoma City Thunder. Nella NBA, si sa, le cose possono cambiare molto velocemente, come dimostra lo scambio che ha portato Westbrook alla corte di Harden in cambio di Chris Paul e del controllo su quattro scelte al Draft, riunendo due talenti che sono prima di tutto amici. Venendo entrambi dall’area metropolitana di Los Angeles e condiviso lo spogliatoio dei Thunder dal 2009 al 2012, la storia tra i due è di lunga data, anche se al tempo non erano particolarmente vicini né in campo (Harden partiva dalla panchina, anche perché la sua convivenza tecnico-tattica con Westbrook e Kevin Durant non era semplicissima) né fuori (il rapporto era sicuramente buono, ma entrambi ne avevano uno più stretto con altri compagni). Con le esperienze con la nazionale e coi tanti eventi fuori dal campo però Westbrook e Harden si sono avvicinati, e non appena Paul George ha richiesto lo scambio agli L.A. Clippers, i due si sono sentiti telefonicamente per fare in modo di unire le forze nella stessa squadra. La loro decisione è stata cruciale per lo scambio: come scritto dallo Houston Chronicle, non più tardi di martedì lo scambio era considerato quasi impossibile dagli stessi Rockets, almeno senza inserire una terza squadra a cui girare Paul. L'insistenza di Westbrook e Harden (che ha detto a chiare lettere a Morey "So come giocare con Westbrook") Quello di due superstar che decidono di giocare assieme è sicuramente il trend dell’estate 2019, visto che buona parte dei movimenti di mercato più importanti sono nati proprio dalla scelta di due stelle di giocare assieme: entrambi, però, dovranno fare dei passi indietro per poter far funzionare la loro convivenza, anche se hanno tutto l’interesse a farlo.
I sacrifici di Westbrook per andare nella squadra di Harden
Per la prima volta nella sua carriera Westbrook scenderà in campo senza la maglia dei Thunder addosso. Un cambiamento epocale anche per lui, che dopo essersi costruito una “comfort zone” e aver richiesto un livello di controllo quasi assoluto sulla franchigia, dovrà stravolgere le sue preziosissime abitudini. Come scritto da Royce Young di ESPN, Westbrook è un animale abitudinario che funziona grazie alla routine: dopo ogni allenamento tira sempre allo stesso canestro, arriva all’arena per la partita sempre allo stesso orario, fa sempre lo stesso riscaldamento, parcheggia sempre allo stesso posto, tutto uguale. Già solo cambiare franchigia - una richiesta che, secondo lo Houston Chronicle, era stata fatta già dopo l'uscita al primo turno per mano di Portland - sarà un adattamento, ma soprattutto andrà nella franchigia di un altro, perché i Rockets sono la squadra di Harden in tutto e per tutto – sia come stile di gioco in campo che come concessioni fuori. Come si adatterà Westbrook a non essere più il numero 1? Servirà a cambiare i suoi difetti in campo, soprattutto in termini di controllo del pallone e di impegno difensivo? O la partnership è destinata ad infrangersi sulle difficoltà al tiro di Westbrook (47% di percentuale effettiva lo scorso anno, 29% da tre punti)? Quello che è certo è che entrambi hanno voluto fortemente questa partnership e che, arrivati a 30 anni, non hanno alcun interesse ad anteporre l’ego rispetto ai risultati di squadra, perché se dovesse andare male avrebbero solamente da perderci. Nonostante i grandi risultati individuali raccolti, infatti, nessuno dei due è più riuscito a tornare alle Finali NBA fatte insieme nel 2012, pur raggiungendo per quattro volte (due a testa) le finali di conference negli ultimi sei anni. Basterà per farli funzionare al meglio?
Il proprietario Fertitta: "Hanno deciso loro di giocare assieme"
È quello di cui sono sicuramente convinti i Rockets, che comunque hanno sacrificato un bel pezzo del proprio futuro – pur proteggendo le scelte nel caso finiscano nella top-4 alla Lottery – per poter creare questa nuova-vecchia coppia e dare l’ennesimo assalto al titolo. “Siamo contenti di avere Russell Westbrook” ha detto il proprietario dei Rockets Tilman Fertitta a Fox 26 Houston. “L’ho visto giocare per Oklahoma City ed è incredibilmente atletico. Allo stesso tempo, questa franchigia negli ultimi due anni ha raccolto il maggior numero di vittorie della sua storia e non avremmo potuto farlo senza Chris Paul. Che è incredibile e ci mancherà tristemente”. Parole un po’ di circostanza, visto che il rapporto tra Harden e CP3 era ormai logoro – il secondo voleva più movimento di palla nell’attacco, cosa che invece Westbrook non dovrebbe richiedere avendo uno stile molto più simile a quello del Barba – e il proprietario stava già rimpiangendo di aver dato tutti quei soldi a un 34enne come Paul. “L’ho detto alla fine dell’anno che non saremmo rimasti fermi” ha continuato Fertitta. “Cerchiamo sempre di migliorare, e questo scambio ci rende una squadra migliore. Mi dispiace perdere Chris Paul, ma abbiamo fatto quello di cui c’era bisogno per fare un passo avanti. Sarà molto interessante e divertente: James e Russell volevano giocare insieme, sarà una stagione entusiasmante”.