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NBA, Anthony Davis e le prime parole da Laker: "Ho scoperto dello scambio da Instagram"

NBA

Esattamente come tutti gli altri, anche Anthony Davis ha appreso lo scambio che lo coinvolgeva dai social network: "Ho perso due chiamate dal mio agente perché stavo guardando un film, mi sono insospettito e avendo 26 anni ho fatto quello che fanno quelli della mia età: sono andato diretto su Instagram". Poi le parole sui Lakers: "Scelgo il nostro roster contro quello di chiunque"

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PELINKA: "SE NON VINCI A L.A. È UN FALLIMENTO"

Avendo mancato l’assalto a Kawhi Leonard, è facile pensare che i Los Angeles Lakers siano tra i grandi sconfitti di questa sessione di mercato. Il mondo della NBA si è ribaltato talmente in fretta da far dimenticare che a metà giugno i gialloviola hanno però aggiunto un giocatore di altissimo livello, quello che il General Manager Rob Pelinka definisce come “il giovane più dominante del mondo e il giocatore più completo della lega”. Il soggetto è ovviamente Anthony Davis, introdotto ai media di Los Angeles in una conferenza stampa a El Segundo nel quale ha parlato di tanti argomenti, rivelando anche l’aneddoto gustoso di come ha appreso dello scambio ai Lakers. "Ero in una camera di hotel a guardare un film, Downsizing" ha detto Davis. "Ho visto che il mio agente Rich Paul stava cercando di chiamarmi, ma non mi piace essere disturbato durante un film perciò ho fatto partire la segreteria telefonica. Poi ha provato a chiamarmi un’altra volta, ho rifiutato la chiamata ma a quel punto mi sono insospettito. Ho provato a richiamarlo io, ma era occupato. A quel punto, essendo un ragazzo di 26 anni, ho fatto quello che fanno quelli della mia età: sono andato dritto su Instagram. Lì ho scoperto dello scambio. Poi Rich mi ha richiamato e lì finalmente mi ha detto tutto".

Davis: "Scelgo il nostro roster contro quello di chiunque, con Kawhi è andata male"

Al di là delle risate, Davis ha anche parlato tanto delle prospettive presenti e future della sua nuova squadra: “Scelgo il nostro roster contro quello di chiunque altro” ha dichiarato sicuro AD. “In una serie al meglio delle sette, penso che vinceremmo noi”. Un roster al quale ha dato una mano in più modi: innanzitutto mantenendo sempre aperto il canale di comunicazione con Rob Pelinka, che interpellava sia lui che LeBron James per opinioni su come sfruttare lo spazio salariale a disposizione (“Ci sentivamo tutti i giorni a qualsiasi ora” ha rivelato Davis). Poi in modo più materiale, rinunciando a quattro milioni di dollari per dare ai Lakers tutte le armi per dare l’assalto a Kawhi Leonard: “Ovviamente quando hai la possibilità di arrivare a un giocatore come Kawhi devi fare quasi qualsiasi cosa per prenderlo” ha detto con grande trasparenza. “Non è andata bene, ma volevo comunque fare qualsiasi cosa per aiutare la squadra. Quei 4 milioni sono serviti per dare più soldi a un altro free agent che i Lakers volevano o per prenderne uno nuovo, perciò per me andava bene. Penso che abbiamo fatto un grande lavoro nel costruire la squadra”.

Davis rivela: "Non mi piace giocare da 5, lo faccio se c’è bisogno"

Parte di quei 4 milioni tolti dalle tasche di Davis sono finiti in quelle di DeMarcus Cousins, un giocatore che lui stesso ha reclutato personalmente per ricreare una coppia che a New Orleans si è vista per troppo poco tempo, complice la rottura del tendine d’Achille di Boogie. Anche in questa occasione, peraltro, AD è stato estremamente diretto nel ribadire che lui non si sente un centro ma un’ala forte, preferendo avere al suo fianco un lungo più fisico che gli possa risparmiare qualche botta sotto canestro: “Mi piace giocare da 4, non ho intenzione neanche di nasconderlo. Non mi piace fare il 5, ma se il coach ha bisogno che io scali lì, allora lo faccio senza problemi. Peraltro il gioco è diventato talmente fluido a livello di posizioni che basta mettere cinque giocatori in campo e giocare”.

La presenza di James e il dispiacere per aver perso il numero 23

Uno di questi giocatori sarà certamente LeBron James, presente nelle retrovie della conferenza stampa con una felpa gialla e pantaloncini colorati mentre osservava il suo nuovo compagno alle prese con i giornalisti. Davis ha ribadito come la prospettiva di giocare con James abbia reso più facile lasciare New Orleans, l’unica squadra con cui ha mai giocato in NBA, anche se non potrà farlo con il suo amato numero 23 – almeno per questa stagione. “Quello mi ha fatto un po’ male…” ha detto Davis scuotendo la testa. “Per decidere il nuovo numero sono andato su NBA 2K e ho visto come mi stavano i vari numeri sul mio corrispettivo nel gioco. Alla fine ho scelto il 3 perché è il primo numero che ho mai indossato alle elementari”.

Le parole sibilline sul futuro: "Penso solo a questa stagione"

Mentre Pelinka ha detto chiaramente che lo ritiene un pilastro della franchigia “per molti anni a venire”, Davis è stato meno diretto nell’esprimere la sua volontà di rifirmare a lungo quando diventerà free agent nell’estate del 2020. “Onestamente sono concentrato solo su questa stagione” ha detto AD senza sbilanciarsi. “Da quando sono stato scambiato qui, il mio unico obiettivo è riportare qui il titolo. Quando il prossimo anno arriverà il momento di pensarci, potrete richiedermi quale sarà il mio futuro e lo valuterò. In questo momento la mia concentrazione va solo su quest’anno e su come aiutare questa squadra a diventare una da titolo”. Parole intelligenti, considerando come è andato il precedente di Kyrie Irving quando aveva promesso di rimanere ai Celtics a un anno di distanza dalla sua free agency, ma che ovviamente lasciano un po’ di inquietudine tra i tifosi gialloviola. ESPN ha scritto che secondo le sue fonti il piano è sempre quello di rifirmare con i Lakers nella prossima estate, ma se c’è una cosa che abbiamo imparato dagli ultimi anni di NBA è che le cose possono cambiare molto in fretta, spesso in maniera imprevedibile.