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NBA, "Sir Charles" eterno re di Philadelphia: i Sixers gli dedicano una statua

NBA

L'attuale commentatore televisivo, la cui maglia n°34 è già stata ritirata dalla franchigia nel 2001, ora riceverà anche l'onore di vedere una sua statua eretta all'esterno del campo di allenamento dei 76ers

"VORREI MOLLARGLI UN CAZZOTTO": POLEMICA BARKLEY-GREEN

Ha vinto il suo (unico) titolo di MVP NBA in maglia Phoenix Suns, così come con la squadra dell’Arizona è arrivato il più vicino possibile a un titolo NBA, perdendo soltanto in finale contro i Bulls di Michael Jordan nel 1993. Quando però si parla di Charles Barkley, l’associazione immediata è quella con la maglia rossa dei Philadelphia 76ers, squadra che lo ha scelto con la quinta chiamata assoluta al Draft 1984 (anche per la sua presenza considerato uno dei migliori – se non il migliore – di sempre) e che poi lo ha visto protagonista per i primi 8 anni della sua carriera. Una carriera che poi ha visto altri 8 stagioni, equamente divisi proprio tra Phoenix e Houston, spesi alla ricerca di un anello che alla fine gli è sempre sfuggito. Nella storia dei Sixers, però, il posto di Charles Barkley è saldo insieme a quelle delle più grandi leggende della franchigia, come testimoniato anche dal ritiro della sua maglia n°34 avvenuto già nel marzo 2001. Se ad avere la propria divisa ritirata ci sono altri 9 giocatori, erano solo 7 quelli a cui l’organizzazione dei Sixers aveva voluto dedicare anche una statua nella Legends Walk costruita all’esterno del centro di allenamento della squadra. Ai nomi di Billy Cunningham, Wilt Chamberlain, Maurice Cheeks, Julius Erving, Hal Greer, Moses Malone e Bobby Jones va ora ad aggiungersi quello di Charles Barkley che in otto stagioni con la maglia di Philadelphia ha collezionato medie di 23.3 punti, 11.6 rimbalzi, 3.7 assist e 1.7 recuperi, finendo per essere convocato a 6 edizioni dell’All-Star Game e guidando la squadra ad altrettante partecipazioni ai playoff. Il suo ruolo nella storia della franchigia della Pennsylvania è riflesso dalla sua posizione nel libro dei record della squadra: secondo per percentuale dal campo, terzo per rimbalzi, quarto per tiri liberi, quinto per recuperi e punti segnati, il giocatore conosciuto come “the round mound of rebound” da venerdì 13 settembre avrà anche una statua a immortalare la sua grandezza. Sicuramente meritata.