In una villa affittata sulle colline di Beverly Hills, nella settimana centrale di agosto la superstar dei Rockets avrebbe organizzato un paio di party vietati dal contratto di affitto. E ora il proprietario chiede i danni
James Harden è nato e cresciuto a Los Angeles, ma la megalopoli californiana che ha conosciuto da ragazzino non era certo quella delle ville super esclusive di Beverly Hills. Ora che se le può permettere – solo il suo contratto con i Rockets lo paga 228 milioni di dollari per 6 anni – la superstar dei Rockets sembra averci preso gusto e anche quest’anno la sua estate si è caratterizzata per un soggiorno losangelino tra lussi e agi. In particolare, dall’11 al 18 agosto Harden ha affittato una mega villa (del valore di 30 milioni di dollari) con 8 stanze da letto, 10 bagni, palestra, spa, cantina a temperatura per i vini e, ovviamente, piscina per la bella cifra di 82.200 dollari. Una spesa che però rischia di gonfiarsi parecchio: il proprietario che ha scelto di affittare la casa al “Barba” ha messo infatti per iscritto il divieto di invitare più di 7 ospiti contemporaneamente in casa, stratagemma comune per evitare che gli affittuari organizzino party giganteschi che spesso sfuggono di mano. Esattamente quello che avrebbe fatto Harden in almeno due occasioni, chiamando a raccolta una quindicina di suoi amici e conoscenti per ogni serata e divertendosi per tutta la serata in compagnia. Risultato: lamentele da parte dei vicini e richieste di danni per 300.000 dollari da parte del padrone della villa, George Santopietro, motivate come segue: “Il costo di affitto della mia proprietà per un party è di 150.000 dollari a sera: Harden ha mentito al momento della firma del contratto e ha organizzato due feste vietate dall’accordo. Da qui la mia richiesta di danni per 300.000 dollari”. Che al momento però Harden non sembra voler pagare.