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NBA, Sam Presti smentisce Doc Rivers: "Non volevamo cedere Westbrook e George"

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Il General Manager degli Oklahoma City Thunder ha smentito la rivelazione di Doc Rivers, secondo la quale OKC voleva già spezzare la coppia Westbrook-George e rivoluzionare il roster: "Non volevamo distruggere la squadra: sappiamo quanto è difficile avere due giocatori di quel livello, e quando li hai te li vuoi tenere"

RIVERS SVELA I DETTAGLI DEL PASSAGGIO DI KAWHI A L.A.

Il passaggio di Kawhi Leonard agli L.A. Clippers portandosi dietro Paul George è una di quei trasferimenti destinati a cambiare il paesaggio della NBA per diversi anni a venire. La scelta di Leonard di volere fortissimamente PG13 con sé ha avuto come effetto collaterale quello di chiudere i giorni da contender dei Thunder, che si sono ritrovati costretti a cedere anche Russell Westbrook e a ricominciare praticamente da zero la loro squadra. Doc Rivers, però, aveva rivelato in un’intervista sull’L.A. Times che “sapevamo che Oklahoma City voleva rifondare la squadra” [letteralmente “break their team up”, rompere la squadra]. Per Sam Presti, General Manager dei Thunder, la verità è ben diversa: “Non è vero che volevamo farlo” ha detto parlando alla stampa di OKC nella conferenza stampa di presentazione della stagione. “Non conosco bene il contesto in cui quei commenti sono stati fatti, e nessuno ci ha chiesto la nostra opinione a riguardo.  Sappiamo tutti che giocatori come Paul George e Russell Westbrook sono estremamente difficili da acquisire in piccoli mercati, e quando hai giocatori di quel livello fai tutto il possibile per trattenerli”.

I fatti che "scagionano" i Thunder

In effetti le azioni dei Thunder all’inizio del mercato — prima ancora delle parole, delle quali non si può mai essere sicuri — indicano che l’idea non era quella di spezzare la coppia, ma continuare almeno un altro anno con quella squadra. Altrimenti avrebbero cercato di cedere George e/o Westbrook prima del 5 di luglio (in modo probabilmente da ottenere di più) e non avrebbero raggiunto accordi con specialisti come Alec Burks e Mike Muscala, i quali sono stati poi lasciati liberi di decidere del proprio destino dopo gli addii delle due stelle (infatti Burks è poi andato a Golden State). La realtà dei fatti dovrebbe essersi svolta così: Leonard ha contattato George prima dell’inizio della free agency, convincendolo a giocare con lui; PG13 ha poi chiesto a Presti di essere ceduto ai Clippers, dal quale è poi nata la trattativa tra le due squadre che si è conclusa con il passaggio di George a L.A. “Non c’è niente di illegale in quello che è successo” ha detto Presti in conferenza stampa. “PG ha gestito tutto come un professionista. Non è una conversazione che avremmo voluto avere nel bel mezzo della free agency, ma è stata gestita in maniera professionale e rispettosa, trovando un accordo che andasse bene per tutti”.