NBA, risultati della notte: Giannis batte i Clippers senza Kawhi, Utah supera Philadelphia
Nella mancata sfida tra MVP, Giannis Antetokounmpo con 38 punti, 16 rimbalzi e 9 assist domina contro i Clippers privi di Kawhi Leonard (LEGGI QUI L'APPROFONDIMENTO). Philadelphia ritrova Embiid ma perde contro Utah e trema per Ben Simmons, uscito per un infortunio alla spalla. Luka Doncic guida Dallas su Orlando, 36 punti e 13 assist di James Harden contro Golden State
L.A. CLIPPERS-MILWAUKEE BUCKS 124-129 | Non è stato l’antipasto di Finali NBA che tutti aspettavano, e neanche la sfida tra i due MVP in carica. Ma Giannis Antetokounmpo ha comunque dato spettacolo allo Staples Center, guidando i suoi Bucks alla quarta vittoria consecutiva e infliggendo il primo ko interno stagionale ai Clippers. Dopo aver creato un solco nel secondo quarto vinto 42-29, Milwaukee si è fatta rimontare ma non è mai andata sotto nel punteggio, riprendendosi una doppia cifra di vantaggio nell’ultimo quarto e gestendolo fino alla fine
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Giannis Antetokounmpo ha continuato a dominare come sta facendo ininterrottamente dall’inizio dell’anno: 38 punti (massimo stagionale), 16 rimbalzi e 9 assist con 2 recuperi e 2 stoppate, vivendo una grande serata al tiro (4/7 da tre) e ai liberi (14/18, pur sbagliandone qualcuno nel finale di gara). Mai nessuno nella storia della NBA aveva cominciato con 200 punti, 100 rimbalzi e 50 assist nelle prime otto gare. Insieme a lui anche i 20 di Eric Bledsoe e i 24 di un George Hill autore di 6 triple
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Proprio il contributo di Hill e di un Kyle Korver da 14 punti ha permesso alla panchina dei Bucks di superare quella dei Clippers per 47-20, anche se c’è un motivo molto semplice. Doc Rivers infatti ha scelto di far partire in quintetto sia Lou Williams che Montrezl Harrell, autori entrambi del loro massimo stagionale da 34 punti a testa (il primo con anche 11 assist, il secondo con 13 rimbalzi) a cui si è aggiunta la doppia doppia da 20 punti e 10 rimbalzi di Patrick Beverley e i 14 di Landry Shamet
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UTAH JAZZ-PHILADELPHIA 76ERS 106-104 | Seconda sconfitta consecutiva per i 76ers, che non riescono a difendere un vantaggio di 8 lunghezze costruito nel secondo quarto. I Jazz guidati da un Donovan Mitchell da 24 punti e altri quattro giocatori in doppia cifra (Bogdanovic 20, Ingles 16 con il massimo stagionale, Conley 15 e Gobert 14+16) si riportano avanti nel primo tempo e scappano via nel secondo, controllando il punteggio nell’ultimo quarto
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Ai Sixers non è bastato il ritorno in grande spolvero di un Joel Embiid da 27 punti e 16 rimbalzi (pur con 5/16 al tiro, compensato con 16/18 ai liberi) e neanche i 24 punti di Josh Richardson o i 16 di Tobias Harris in una partita in cui per la prima volta hanno perso la battaglia a rimbalzo (50-42) e hanno continuato a palesare i loro limiti al tiro (8/25 dalla lunga distanza, 32%), pur provando a dare battaglia fino alla fine
La vera notizia di serata, però, è l’infortunio di Ben Simmons: l’australiano non è più tornato in campo nel secondo tempo dopo uno scontro con Royce O’Neale in cui si è fatto male alla spalla, procurandosi una distorsione. Non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, però i Sixers ovviamente vogliono valutare al meglio le condizioni della loro stella, che ha chiuso con 2 punti e 2 assist in 10 minuti di gioco
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DALLAS MAVERICKS-ORLANDO MAGIC 107-106 | Siamo ormai abituati a celebrare Luka Doncic per le sue capacità offensive e le sue magie con il pallone tra le mani, ma la notizia della notte è un’altra. Lo sloveno infatti ha fatto la differenza prendendosi due sfondamenti difensivi nell’ultimo minuto di gioco entrambi su Aaron Gordon, proteggendo il vantaggio di un punto dopo che i Mavs avevano perso due palloni sanguinosi in attacco. Non che Doncic sia andato male: pur non raggiungendo la terza tripla doppia in fila, il rookie dell’anno in carica ha chiuso con 27 punti, 7 rimbalzi e 7 assist, facendo anche le veci di un Kristaps Porzingis in difficoltà (10 punti e 8 rimbalzi con 4/14 al tiro)
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A dare la scintilla ai Mavs è stato però l’immortale J.J. Barea: al suo debutto stagionale dopo la rottura del tendine d’Achille dello scorso anno, il portoricano ha chiuso con 11 punti e 3 assist in 15 minuti di gioco, prendendo fuoco nel secondo quarto (tre triple in fila) quando i due leader della squadra stavano faticando e i Mavs erano scivolati a -11. Insieme a lui ci sono altri quattro giocatori in doppia cifra, di cui tre come lui dalla panchina (Kleber 14, Hardaway 13 e Jackson 11)
Ai Magic, in back-to-back arrivando da Oklahoma City, non sono serviti i 23 di Aaron Gordon, la doppia doppia da 19+11 di Nikola Vucevic e una linea statistica assurda di Jonathan Isaac (13 punti, 10 rimbalzi, 5 assist, 4 recuperi e 6 stoppate) per vincere la prima gara in trasferta. Il problema, come sempre, è il tiro: anche stanotte la squadra di coach Clifford (alla 500^ panchina in carriera) ha tirato con il 25% dall’arco (6/24), confermandosi come la penultima squadra per percentuale nel tiro pesante
HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 129-112 | Se pensavate che James Harden si facesse impietosire dal roster stravolto degli Warriors, conviene ricredersi: il Barba ha messo assieme un’altra prestazione da 36 punti e 13 assist con 3 recuperi e 3 stoppate, guidando i suoi a una facile vittoria. “Sono cambiati tanto? Fa parte della NBA” ha detto Harden, che in tre delle ultime quattro stagioni è stato eliminato ai playoff da Golden State. “Anche qui ci sono state tante facce nuove da quando sono arrivato. Prima o poi sarebbe dovuto succedere, è andata come è andata”
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Tra le facce nuove attorno a lui c’è quella di Russell Westbrook, tornato in campo dopo una gara di riposo e autore di 18 punti, 8 rimbalzi e 6 assist in un quintetto tutto in doppia cifra (Tucker 22+11, Capela 19+16 e House 17) a cui si aggiungono i 12 dalla panchina di Austin Rivers. I Rockets hanno giochicchiato per un quarto e mezzo prima di prendere una doppia cifra di vantaggio sul finire del primo tempo e tenere gli avversari a 3 canestri nei primi 7 minuti del terzo quarto, andando avanti di 23 punti e gestendo fino alla fine
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Dopo il successo contro Portland, questa volta coach Steve Kerr non ha apprezzato la selezione di tiro e l’atteggiamento generale dei suoi: “Abbiamo cercato di segnare individualmente invece di muovere il pallone, e non mi è piaciuto”. Il migliore per Golden State è stato un Alec Burks da 28 punti e 8 rimbalzi, seguito dai 19 del rookie Eric Paschall (spesso mandato in marcatura su Harden) e altri tre giocatori in doppia cifra
TORONTO RAPTORS-SACRAMENTO KINGS 124-120 | "Non abbiamo vinto come avremmo voluto, ma abbiamo vinto". Le parole di Pascal Siakam rappresentano fedelmente la sfida tra Raptors e Kings, con i primi che sono andati avanti di 15 lunghezze e i secondi che piano piano le hanno recuperate quasi tutte, mettendo pressione ai campioni in carica. Alla fine è stato necessario mandare tutto il quintetto in doppia cifra (Lowry 24, Siakam 23, Anunoby 18) e cavalcare un grande Serge Ibaka (21 di cui 10 nella frazione finale uscendo dalla panchina) per portare a casa il quarto successo in fila in casa
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Sacramento ha dato battaglia fino alla fine grazie a una spettacolare serata dall’arco, pareggiando il record di franchigia con 20 triple a segno su 44 tentativi. Harrison Barnes ha firmato il suo massimo stagionale con 26 punti e lo stesso ha fatto Bogdan Bogdanovic dalla panchina (22 di cui 13 nell’ultimo quarto), insieme ai 38 della coppia Fox-Hield (17 per il primo con 7 rimbalzi e 9 assist, 21 per il secondo). I 52 punti concessi in area, però, hanno finito per fare la differenza
MEMPHIS GRIZZLIES-MINNESOTA TIMBERWOLVES 137-121 | I Memphis Grizzlies non vincevano da tre partite consecutive, ma soprattutto avevano bisogno di un’iniezione di fiducia dopo un inizio di stagione balbettante. È arrivata grazie alle due guardie titolari, Ja Morant e Dillon Brooks, che hanno fatto la differenza per battere i T’Wolves: il primo ha chiuso con 26 punti in 25 minuti, il secondo con 31 tra cui tutti quelli di un parziale da 10-2 che ha deciso la sfida. Bene anche Jae Crowder e Brandon Clarke entrambi con 18 punti, a cui il rookie ha aggiunto anche 8 rimbalzi e un perfetto 7/7 al tiro
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Minnesota invece ha ritrovato Karl-Anthony Towns (25 punti e 13 rimbalzi) e ha avuto 30 punti da Andrew Wiggins, ma concedere 137 punti ai Grizzlies non è semplicemente accettabile per una squadra che vuole crescere - al netto di un numero di possessi molto alto. Con Jeff Teague fermato dall’influenza, il rookie Jarrett Culver è partito titolare per la prima volta in carriera, chiudendo con 15 punti, 5 rimbalzi e 7 assist
ATLANTA HAWKS-CHICAGO BULLS 93-113 | Brutto ko interno per gli Hawks, che dopo aver superato gli Spurs solo 24 ore prima vengono subito travolti dai Bulls. La squadra ospite infatti chiude il primo quarto avanti sul 33-19 e non si volta più indietro, guidata dal massimo in carriera di Tomas Satoransky con 27 punti, 7 rimbalzi e 8 assist. “Eravamo arrabbiati per come è finita l’ultima coi Lakers” ha spiegato il ceco, che ha guidato altri cinque compagni in doppia cifra
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Pessima invece la prova dei giovani Hawks, che hanno segnato solo 6 delle 30 triple tentate e hanno commesso 24 palle perse, rimanendo in doppia cifra di svantaggio dall’ottavo minuto di partita in poi. “I nostri ragazzi non erano pronti, semplicemente non gli importava” le dure parole di coach Pierce, che ha avuto 18 punti da Jabari Parker e 14 da Vince Carter ma pochissimo dagli altri, tra cui un Trae Young da 9 punti con 0/8 da tre
DETROIT PISTONS-NEW YORK KNICKS 122-102 | Durante la regular season ogni tanto capita che un giocatore del tutto nella media viva una serata straordinaria. A Detroit è toccato a Tony Snell, che dopo aver segnato 27 punti nelle ultime tre partite messe assieme ha messo assieme una prestazione da 24 con un perfetto 9/9 al tiro, di cui 6/6 dalla lunga distanza. È il primo di sempre a riuscirci per i Pistons e solo il nono nella storia della NBA
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Con la solita doppia doppia da 27 punti e 12 rimbalzi di Andre Drummond (più 7 assist, a uno dal suo massimo in carriera in una serata da 37 per Detroit) e i 22 di Markieff Morris i Pistons non hanno avuto problemi a rifilare ai Knicks la settima sconfitta su otto partite, di cui cinque sono arrivate in trasferta. Nella sfida dei gemelli Morris, Marcus ha chiuso con 18 per i Knicks, superato solo dai 20 di Julius Randle e accompagnato da altri tre giocatori in doppia cifra (Barrett 15, Knox 14 e Ntilikina 11)
INDIANA PACERS-WASHINGTON WIZARDS 121-106 | I Pacers chiudono con un successo una serie da tre partite in quattro giorni, regolando gli Wizards con un quintetto tutto in doppia cifra guidato dai 21 di TJ Warren. Domantas Sabonis è tornato dopo due gare saltate per un problema al polpaccio realizzando subito una doppia doppia da 13 punti, 17 rimbalzi e anche 7 assist, mentre dalla panchina anche Doug McDermott (19) e Goga Bitadze (13) hanno superato quota 10
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Quarta sconfitta nelle ultime cinque per gli Wizards, a cui non sono serviti i 30 punti (ma con 29 tiri) di Bradley Beal e la doppia doppia da 20+11 di Thomas Bryant, così come i 15 dalla panchina di CJ Miles. I problemi però rimangono soprattutto difensivi: Washington ha concesso il massimo stagionale ai Pacers sia per punti nel primo tempo (70) che in un quarto (il secondo con 44), finendo sotto anche di 25 punti nel corso della ripresa
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