NBA, risultati della notte: Harden show contro L.A., vincono ancora Lakers e Celtics
Ben 47 punti per un super Harden nel successo Rockets contro i Clippers ancora senza Paul George, i Celtics non si fermano e fanno nove vittorie in fila battendo gli Wizards. LeBron e i Lakers passeggiano contro gli Warriors anche senza Anthony Davis, perdono ancora gli Spurs di Belinelli (due punti per lui contro i T’Wolves). Ja Morant segna allo scadere il canestro decisivo nella sfida di Charlotte, battuta d’arresto per i Sixers a Orlando, i Raptors passano a Portland
HOUSTON ROCKETS-L.A. CLIPPERS 102-93 | Houston parte forte, resiste al ritorno in gara dei Clippers e raccoglie così la quinta vittoria in fila grazie al solito scatenato James Harden di questo inizio stagione. I Rockets fanno gara di testa per tutto il match, avanti sin dal primo quarto grazie al parziale da 31-15 che indirizza da subito la sfida
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Il Barba è protagonista con i suoi 47 punti a referto, raccolti tirando 12/26 dal campo (ancora basse le percentuali totali dal campo), ma dimostrandosi poi molto più preciso dall’arco - 7/13 dalla lunga distanza - e incisivo dalla lunetta (16/17 a cronometro fermo). È lui a decidere la sfida a meno di due minuti dal termine, piazzando il 5-0 di parziale a meno di due minuti dalla sirena che ricaccia indietro i Clippers nel finale e fa imbestialire coach Rivers
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L.A. rimanda l’esordio di Paul George e resta in partita fino all’ultimo grazie a un Kawhi Leonard da 26 punti, 12 rimbalzi e sette assist in 41 minuti sul parquet. In uscita dalla panchina invece Lou Williams ne segna 20 tirando 8/22 dal campo, mentre Montrezl Harrell non va oltre i quattro punti messi a referto. Troppo poco per far fronte a un attacco come quello dei Rockets
A far notizia è anche l’espulsione di coach Doc Rivers arrivata nel nervoso finale di gara: imbestialito a causa dell’ennesima chiamata in favore di Harden, l’allenatore dei Clippers si è lanciato verso gli arbitri a muso duro. Una scena contro cui tutti i giocatori Rockets hanno puntato il dito, a partire da Austin Rivers - il figlio del coach di L.A. che ha iniziato a chiedere con ampi gesti che il padre venisse punito con un fallo tecnico
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BOSTON CELTICS-WASHINGTON WIZARDS 140-133 | I Celtics non fermano la loro corsa e contro Washington raccolgono il nono successo consecutivo in questo inizio stagione al limite della perfezione. C’è lo zampino di tutti nella vittoria di Boston, guidata dai 25 punti di Walker, a cui si aggiungono i 23 di Tatum (tornato a percentuali normali dopo la pessima serata contro Dallas, i 22 di Jaylen Brown e i 13 con nove rimbalzi di Enes Kanter
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Agli Wizards invece non bastano i 44 punti di uno scatenato Bradley Beal, ultimo a mollare anche quando Washington - sotto di 16 lunghezze a meno di quattro minuti dalla sirena - si è riportata a contatto grazie a un 12-0 di parziale. Una tripla provvidenziale di Walker a un minuto dal termine però ha chiuso definitivamente i conti
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Standing ovation del TD Garden per Isaiah Thomas, alla terza gara da ex (almeno sulla carta) contro Boston e finalmente protagonista sul parquet. Dopo l’addio dell’estate 2017 infatti, IT non aveva giocato la prima partita con i Cavs perché ancora infortunato, mentre nel marzo 2019 era rimasto sette minuti in campo senza segnare mai con la maglia dei Nuggets. Questa volta invece sono 18 punti e sette assist alla sirena finale, con il pubblico biancoverde che in un paio d’occasioni ha intonato il coro “M-V-P, M-V-P” - di gran lunga la soddisfazione più grande della sua serata
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LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 120-94 | Comoda vittoria dei Lakers che si sbarazzano senza troppi problemi degli Warriors - peggior squadra NBA per record, con due sole vittorie e ben dieci sconfitte incassate. I gialloviola lasciano a riposo Anthony Davis - meglio non sforzare troppo la spalla, soprattutto in back-to-back - e si godono un gruppo che, ispirato come al solito da James, sembra stia trovando la giusta dimensione per diventare competitiva al vertice
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Alla sirena finale sono 23 punti e 12 assist per LeBron James - ai suoi massimi in carriera in questo avvio di stagione per numero di passaggi vincenti raccolti, già più di 100 dopo dieci gare - leader di un quintetto in cui Kyle Kuzma si prende il posto da titolare di Anthony Davis e aggiunge 22 punti con 7/12 al tiro e tre canestri pesanti. I Lakers chiudono il match nel primo quarto, volando oltre la doppia cifra di vantaggio e non voltandosi più indietro, confermandosi così in vetta alla Western Conference
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In casa Warriors il miglior realizzatore è D’Angelo Russell - sempre più solo con i suoi 21 punti a referto, che non bastano tuttavia a evitare la quinta sconfitta in fila a Golden State. Il n°0 dei vice-campioni NBA in carica è uno dei tanti ex del match, tra i quali va sottolineata la prestazione di JaVale McGee - che dimostra chiaramente di voler fare bella figura contro la squadra con la quale ha vinto il titolo NBA: il lungo dei Lakers gioca infatti la sua miglior partita stagionale, chiusa con 18 punti e 17 rimbalzi, protagonista in un primo tempo da record per punti segnati dai gialloviola (67, massimo stagionale)
MINNESOTA TIMBERWOLVES-SAN ANTONIO SPURS 129-114 | Terza sconfitta in fila per gli Spurs, che perdono anche a Minneapolis contro i T’wolves al termine di una partita complicata soprattutto dal punto di vista difensivo per i texani. San Antonio concede 40 punti sia nel secondo che nel terzo periodo, incapace poi di tornare in corsa nell’ultima frazione
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Protagonista nel successo di Minnesota è Andrew Wiggins - autore di 30 punti e decisivo nel piazzare la zampata quando più contava ricacciare indietro San Antonio. Al ritorno in panchina ci sono soltanto applausi per il n°22 dei T’wolves, convincente e molto ispirato in questo avvio di stagione. Ai suoi canestri si aggiungono poi quelli di un Karl-Anthony Towns da 28, 11 rimbalzi e quattro assist
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Altra partita incolore per Marco Belinelli, che nei 19 minuti in cui è rimasto in campo non va oltre i due punti segnati tirando 1/5 dal campo e senza trovare mai il fondo della retina dalla lunga distanza (0/3)
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CHARLOTTE HORNETS-MEMPHIS GRIZZLIES 117-119 | Vincono i Grizzlies in volata in trasferta grazie a un canestro allo scadere realizzato da Ja Morant - il rookie seconda scelta assoluta all’ultimo Draft già decisivo per Memphis in questo avvio di stagione. Un lay-up mancino arrivato a sette decimi dalla sirena che ha permesso agli ospiti di mettere definitivamente il naso avanti contro Charlotte, a cui non bastano i 33 punti di Terry Rozier
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Morant chiude la gara con 23 punti, raccolti tirando 10/15 dal campo e conditi con 11 assist e un eloquente +9 di plus/minus. In meno di un mese infatti, il n°12 è già diventato leader indiscusso di un gruppo che ha puntato forte su di lui e che spera sempre più dopo giocate del genere che la scommessa possa essere ripagata il prima possibile
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-TORONTO RAPTORS 106-114 | Successo pesante e molto importante per i campioni NBA in carica, che passano su un campo complicato come quello di Portland grazie alla super prestazione da 36 punti di Pascal Siakam e approfittando della modesta serata al tiro di Damian Lillard - autore di soli nove punti con 2/12 dal campo in 37 minuti di gioco
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Toronto dunque si conferma squadra di vertice a Est in questo avvio di stagione, nonostante la partenza di Kawhi Leonard. Merito delle prestazioni maiuscole di chi è rimasto, in grado di far fronte anche alle assenze degli infortunati Lowry e Ibaka: Siakam chiude con 36 punti in 41 minuti, raccolti tirando 15/28 dal campo, con quattro triple, sei rimbalzi e tre assist. Alle sue giocate si aggiungono quelle di un Fred VanVleet da 30 punti, 10/16 dal campo, sette assist e quattro canestri pesanti: campioni veri, che non hanno nessuna intenzione di abbandonare il trono NBA senza combattere
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ORLANDO MAGIC-PHILADELPHIA 76ERS 112-97 | I Sixers senza Joel Embiid - tenuto a riposo a causa di un fastidio al ginocchio - vengono beffati nel quarto periodo dai Magic e perdono in trasferta a Orlando. Non bastano i Philadelphia i 19 punti di Josh Richardon e i 18 di Ben Simmons per far fronte alla super ultima frazione che regala alla squadra della Florida il secondo successo nelle ultime sette gare
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Nikola Vucevic chiude con 25 punti - uno dei sette giocatori dei Magic in doppia cifra - decisivo con le sue giocate nel 32-15 che nel quarto quarto cambia definitivamente l’inerzia del match: un 13/24 dal campo di squadra, coinciso soprattutto con un’ottima difesa che ha messo alle corde l’imballato attacco dei Sixers. Un successo che porta un po’ di morale a un gruppo ancora alla ricerca della sua identità