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NBA, Carmelo Anthony firma con Portland: contratto di un anno non garantito

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Dopo più di un anno senza squadra, Carmelo Anthony ha firmato un contratto al minimo salariale non garantito con i Portland Trail Blazers. Il 35enne si unirà alla squadra per l’importante trasferta da sei gare consecutive che deve dare una svolta all’inizio da 4 vittorie e 8 sconfitte dei Blazers

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C’è stato un tempo, nel luglio del 2017, in cui sia Damian Lillard che C.J. McCollum si esposero pubblicamente per corteggiare Carmelo Anthony e convincerlo a raggiungerli a Portland. “Con lui saremmo da top-3 a Ovest”, dicevano entrambi, quando Melo era ancora considerato uno dei migliori realizzatori della NBA. Solo un anno e mezzo dopo Anthony avrebbe giocato con Houston la sua ultima partita nella lega (8 novembre 2018, 2 punti nella pesante sconfitta dei Rockets a OKC) e da lì in poi più nulla per oltre un anno, almeno fino ad oggi. Come riportato da ESPN, Carmelo Anthony e i Portland Trail Blazers hanno raggiunto l’accordo per un contratto annuale non garantito, chiudendo quel cerchio aperto due anni e mezzo fa con quel corteggiamento fallito. Il capo della dirigenza di Portland, Neil Olshey, e l’agente di Anthony Leon Rose sono rimasti in contatto negli ultimi mesi, intensificando le trattative negli ultimi giorni a ridosso della trasferta di sei partite che può far svoltare o affossare la stagione dei Blazers. Portland infatti ha un record di 4 vittorie e 8 sconfitte ed è attualmente al terz’ultimo posto nella Western Conference, nonostante un Damian Lillard a livelli da MVP (30.5 punti e quasi 7 assist di media in 38 minuti a partita). Il tour che li vedrà affrontare San Antonio, Houston (dove potrebbe avvenire il debutto di Anthony contro la sua ultima squadra), New Orleans, Milwaukee, Cleveland e Chicago potrebbe essere già decisivo per le sorti della stagione di Portland, ed è probabilmente per questo che la dirigenza ha deciso di puntare su Melo.

Cosa può dare e non può dare Anthony ai Blazers

Per i Blazers si tratta comunque di una scommessa a costo zero: il contratto è solamente di un anno al minimo salariale (2.4 milioni di dollari) e non è garantito, perciò Anthony può essere “tagliato” dal roster senza alcun costo aggiuntivo in ogni momento. Melo era probabilmente la miglior opzione disponibile sul mercato dei free agent tra le ali, ruolo in cui la squadra di coach Terry Stotts (che ha parlato direttamente con lui prima della firma) ha faticato ha trovare produzione da parte dei suoi giocatori — senza considerare gli infortuni che hanno colpito il reparto lunghi, in particolare Zach Collins che ne avrà almeno per 4 mesi. Anthony porta in dote gli oltre 25.000 punti realizzati nella sua illustre carriera NBA, anche se nelle stagioni a Oklahoma City e Houston era sembrato in netto declino rispetto ai suoi giorni migliori (28.7 punti di media nel 2012-13 con la maglia dei New York Knicks). Con CJ McCollum in difficoltà al tiro (40% dal campo e 31% da tre) e solo altri tre giocatori in doppia cifra di media (Whiteside, Hood e Simons), i Blazers hanno disperato bisogno di qualcuno che sappia fare canestro e tolga pressione dalle spalle di Lillard: la chiave sta nel vedere se Anthony sarà sostenibile anche nella metà campo difensiva e se la sua presenza — comunque avallata da Lillard prima di procedere alla firma — non sarà una distrazione troppo grande per il resto della squadra.