NBA, risultati della notte: Lakers e Celtics continuano a vincere, Gallinari show all’OT
Continuano a vincere Celtics e Lakers, che si confermano in testa alle rispettive conference: 10 vittorie consecutive per Boston, decima stagionale per Los Angeles. Danilo Gallinari protagonista nel successo all’overtime di OKC su Philadelphia (CLICCA QUI PER L'APPROFONDIMENTO), James Harden ancora mostruoso con 44 punti per battere Indiana. Sconfitta per Belinelli e gli Spurs a Orlando (6 punti per l’azzurro), i Grizzlies battono l’ex Mike Conley e i suoi Jazz. Washington stravince a Minneapolis e Malik Monk sulla sirena regala a Charlotte il successo su Detroit
LOS ANGELES LAKERS-SACRAMENTO KINGS 99-97 | Partita tiratissima tra Lakers e Kings, risolta solamente all’ultimo possesso con la stoppata decisiva di Anthony Davis su Harrison Barnes. Dopo due liberi di LeBron James per spezzare la parità, i Kings hanno avuto l’ultimo possesso per vincerla e Barnes si è liberato bene fintanto il passaggio a Bogdan Bogdanovic, ma è inciampato avvicinandosi a canestro e si è consegnato alle braccia chilometriche di Davis, per il quale è stato facile sigillare la decima vittoria stagionale dei gialloviola
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Con Anthony Davis non in grande serata offensiva (17 punti con 5/12 al tiro) probabilmente per quella spalla che non gli da tregua, LeBron James si è fatto ancora carico dei suoi segnando 29 punti e distribuendo 11 assist nei quasi 39 minuti nei quali è rimasto in campo, registrando un plus-minus di +13 (unico in doppia cifra). Ottimo anche il contributo di Kentavious Caldwell-Pope (12 dei suoi 16 punti sono arrivati nell’ultimo quarto) e le doppie cifre di Kyle Kuzma (13) e Alex Caruso (10) uscendo dalla panchina
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I Kings, nonostante la pesante assenza di De’Aaron Fox, hanno dato battaglia fino all’ultimo venendo trascinati dai 21 punti di Buddy Hield (6/14 dalla lunga distanza), dai 17 di Richaun Holmes e soprattutto dai 18 di Bogdan Bogdanovic, che con 7 punti nell’ultima frazione ha rimesso in discussione una partita che sembrava ormai decisa. Polemico Hield nel post-gara: "Una chiamata ha cambiato tutto, ma si sa che le squadre di casa sono sempre favorite - specialmente a L.A.. Avremmo dovuto vincere, ce l'hanno rubata"
GOLDEN STATE WARRIORS-BOSTON CELTICS 100-105 | Boston soffre più del previsto contro quella che – record alla mano – è la peggior squadra della NBA, ma alla fine riesce a conquistare il decimo successo consecutivo. Merito del solito trio formato da Jayson Tatum (24 punti), Jaylen Brown (22) e Kemba Walker (20), autore della tripla del vantaggio a 2:19 dalla fine dopo la quale i Celtics non si sono più voltati indietro
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Piove sul bagnato invece in casa Warriors, dove si registra l’ennesimo infortunio: D’Angelo Russell è uscito nel corso del secondo tempo dopo essersi procurato una distorsione del pollice destro, chiudendo la sua gara con 12 punti e 7 assist ma anche 9 delle 19 palle perse dei suoi. La sesta sconfitta consecutiva dei vice-campioni in carica è stata più combattuta delle altre, tenendo coinvolto il pubblico fino alla fine ma senza riuscire a sfruttare i 20 punti di Alec Burks, i 16 di Eric Paschall e la doppia doppia da 11+11 di Draymond Green
OKLAHOMA CITY THUNDER-PHILADELPHIA 76ERS 127-119 OT | Dopo tre sconfitte nelle ultime quattro partite, gli Oklahoma City Thunder avevano bisogno di una vittoria per ritrovare un po’ di fiducia in loro stessi. Hanno trovato probabilmente quella più bella e significativa della loro stagione, battendo un avversario di livello al termine di una partita combattuta e risolta solamente all’overtime, quando i padroni di casa sono esplosi segnando 20 punti in 5 minuti contro i soli 12 degli avversari
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Grande protagonista è stato Danilo Gallinari, miglior marcatore dei suoi con 28 punti a referto (nuovo massimo stagionale). Sette di questi sono arrivati nel supplementare dopo che il suo tiro dalla punta al termine del quarto quarto non era andato a segno: per l’azzurro una serata da 7/11 al tiro di cui 3/5 da tre punti e un perfetto 11/11 ai liberi. Insieme a lui eccellente anche la prova di Chris Paul (27 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 0 palle perse) e di Shai Gilgeous-Alexander (24 punti) insieme ai 19 di Terrance Ferguson
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Ai Sixers non è bastato il ritorno in campo di Joel Embiid dopo una partita saltata per problemi al ginocchio sinistro, leader di un quintetto tutto in doppia cifra con 31 punti e 12 rimbalzi. Insieme a lui i 28 di Josh Richardson (10/15 al tiro), i 21 di Tobias Harris e i 16+11 rimbalzi di Ben Simmons, entrambi però usciti nel supplementare per raggiunto limite di falli. A mancare è stata però soprattutto la panchina, capace di segnare solamente 11 punti in tutto distribuiti su 5 giocatori
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HOUSTON ROCKETS-INDIANA PACERS 111-102 | Sesta vittoria consecutiva per i Rockets, che nonostante gli infortuni a tre membri chiave della rotazione come Capela, Gordon e House continuano a macinare successi. Merito ovviamente di un James Harden dominante, ma anche di una difesa in grado di tenere a secco gli avversari durante il 14-0 di parziale che ha deciso la gara
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Altro giro e altra prestazione mostruosa di James Harden, capace di piazzare l’asticella ormai stabilmente sopra quota 40 ogni sera e non fare neanche più notizia. Sono 44 i punti che il Barba rifila agli Indiana Pacers (13/26 al tiro, 6/14 da tre e 12/14 ai liberi) a cui aggiunge anche 8 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi, facendone segnare anche 21 a Ben McLemore (schierato titolare per i tanti infortuni) e sopperendo anche a una brutta serata al tiro di Russell Westbrook (5/21 al tiro per 17 punti, pur con 8 rimbalzi e 6 assist)
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Ai Pacers non è servito suddividere la produzione offensiva su sei giocatori in doppia cifra, di cui quattro in uscita dalla panchina. I migliori sono Domantas Sabonis e Doug McDermott entrambi a quota 18 punti, ma l’8/33 da tre punti della squadra di coach McMillan ha finito per fare la differenza quasi quanto l’infortunio di Malcolm Brogdon, uscito nel primo quarto per un problema alla schiena
ORLANDO MAGIC-SAN ANTONIO SPURS 111-109 | Dopo un tremendo inizio di stagione in attacco, gli Orlando Magic stanno cominciando a fare canestro – e fa tutta la differenza del mondo. Con 26 punti di Evan Fournier e 20 di Terrence Ross (10 nell’ultimo quarto) la squadra della Florida è riuscita a vincere due partite in fila per la prima volta in stagione, superando San Antonio al termine di un ultimo quarto combattuto e deciso da un fallo flagrant fischiato contro DeMar DeRozan su Aaron Gordon
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Per gli Spurs si tratta della quarta sconfitta consecutiva, scivolando sotto il 50% di vittorie con un record di 5-7. I 21 punti di DeRozan (accostato nei giorni scorsi proprio ai Magic) e altri cinque compagni in doppia cifra non sono bastati per evitare un ko che rende ancora più complicato questo inizio di stagione dei neroargento
Poco più di 16 minuti in campo per Marco Belinelli, che si è preso 6 tiri (mandandone a segno due, di cui l’unica tripla tentata in serata) con 1/3 ai liberi e 4 rimbalzi, chiudendo con uno dei migliori plus-minus di squadra (+9). Come al solito la panchina degli Spurs è riuscita a vincere la sfida nei minuti in cui è stata schierata contro quella avversaria, ma i titolari sono andati ancora una volta in sofferenza (-15 di plus minus per DeRozan e Bryn Forbes)
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MEMPHIS GRIZZLIES-UTAH JAZZ 107-106 | Nella serata in cui Memphis ha celebrato un pezzo del suo passato, non poteva esserci cosa migliore per i tifosi dei Grizzlies che rifarsi gli occhi con il futuro della franchigia. Ja Morant è stato ancora una volta spettacolare, chiudendo con 25 punti e il canestro del vantaggio a 1:32 dalla fine che ha dato ai suoi la vittoria insieme ai 20 punti di Dillon Brooks. Per Morant anche 8 assist e un sacco di giocate da highlight, meritandosi i complimenti di compagni e avversari
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Gli occhi di tutti sono inevitabilmente andati a Conley, trattato con tutti gli onori da parte della franchigia che è stata sua per ben 12 anni. Per lui un’altra serata difficile al tiro (5/19) pur con 15 punti a referto in 35 minuti, venendo sommerso di applausi da parte del suo ex pubblico e al quale è stato tributato un video da parte della franchigia: “È stata dura guardarlo, i miei compagni si aspettavano che mi mettessi a piangere” ha detto dopo la gara un po’ imbarazzato
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-WASHINGTON WIZARDS 116-137 | Bradley Beal ha deciso di legarsi agli Washington Wizards nella buona e nella cattiva sorte, e anche se questa stagione gli sta dando più grattacapi che soddisfazioni, ogni tanto capita anche a lui di divertirsi. A differenza di quanto successo a Boston, questa volta i suoi 44 punti sono bastati a battere i T’Wolves, aggiungendo anche 10 assist in una partita in cui ha trovato un aiuto inaspettato in Moritz Wagner. Il lungo ex Lakers ha vissuto una serata incredibile con 30 punti (13/15 al tiro, 4/4 da tre) e 15 rimbalzi in 25 minuti in uscita dalla panchina, diventando il primo di sempre a fare cifre del genere partendo da riserva
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Brutta battuta d’arresto per i T’Wolves, che hanno pagato a caro prezzo l’assenza di Andrew Wiggins per motivi personali. Nel giorno del suo 24° compleanno Karl-Anthony Towns ha chiuso con 36 punti di cui 19 nel solo secondo quarto, ma la difesa dei suoi è completamente crollata nella ripresa sotto i colpi di Wagner, ritrovando la sconfitta dopo due vittorie in fila
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CHARLOTTE HORNETS-DETROIT PISTONS 109-106 | Vittoria in volata di Charlotte su Detroit grazie a un tiro da tre sulla sirena di Malik Monk. La tripla decisiva è arrivata dopo che i Pistons avevano sprecato il possesso del possibile successo con Derrick Rose, che dopo una penetrazione ha scaricato fuori dal campo senza trovare un compagno libero, lasciando un secondo sulla sirena per la rimessa vincente degli Hornets. Monk ha chiuso con 19 punti uscendo dalla panchina, doppia doppia da 18 punti e 10 rimbalzi per Devonte' Graham
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Inutili per i Pistons i 32 punti dalla panchina di Langston Galloway, che ha chiuso con un ottimo 11/16 dal campo (7/11 da tre) e i 16 con 20 rimbalzi di Andre Drummond. Blake Griffin, al rientro dopo tre partite saltate per infortunio, ne ha messi 19 con 6 assist ma tirando male (6/19)