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NBA, i nuovi Raptors, il nuovo OG Anunoby: è il tiratore da 3 punti più preciso della lega

NBA
©Getty

Reduce dal suo massimo in carriera da 24 punti contro Charlotte, il n°3 dei Raptors è il migliore in tutta la NBA per percentuale dall’arco tra i giocatori con almeno tre tentativi a gara. Un realizzatore diverso rispetto al passato, maturo e in grado soprattutto in attacco di fare cose che nessuno avrebbe immaginato soltanto qualche mese fa

A Toronto sanno bene come crescere e alimentare un talento grezzo, come far sbocciare il potenziale di chi a livello atletico non ha davvero nulla da invidiare ai suoi avversari. Pascal Siakam, il premio di giocatore più migliorato dell’anno passato e la sua parabola in continua ascesa sono lì a dimostrarlo: in casa Raptors ci sanno fare. E il prossimo giocatore su cui trainer e staff tecnico canadese hanno messo le mani dopo meno di un mese di regular season è già chiaro a tutti: OG Anunoby, che al terzo anno in NBA sembra pronto a spiccare definitivamente il volo. Dopo una stagione da rookie in cui aveva confermato le aspettative – ottimo difensore, atleta duttile, dimensioni fisiche uniche, realizzatore modesto – nella cavalcata verso il titolo NBA 2019 non è riuscito (anche a causa degli infortuni) a recitare il ruolo che avrebbe voluto. Un dato su tutti è sintomatico del suo impatto altalenante: tra i giocatori con almeno 1000 minuti sul parquet nella regular season 2018/19 con i Raptors, Anunoby è l’unico ad aver raccolto un Net Rating negativo (-1.7) in una stagione poi chiusa con l’anello al dito. Una soddisfazione enorme, certo, ma a pochi mesi di distanza si è presentata l’occasione di andare a caccia di riscatto: con Siakam che ha preso il posto di Leonard e una rotazione accorciata dagli infortuni, servono nuove energie, canestri e punti. Soprattutto con i piedi oltre l’arco, per una gruppo che come dimostrato in questo avvio - 9-4 il record, 5-0 in casa - non ha alcuna intenzione di mollare lo scettro senza lottare.

Anunoby, le cifre di una stagione in rampa di lancio

Anunoby sembra aver colto al volo l’occasione in questo primo mese scarso di stagione: nei 30 minuti a gara trascorsi sul parquet – dieci in più delle medie nel suo primo biennio – il n°3 dei Raptors ha raddoppiato i punti segnati (12.4), i canestri dal campo (4.9), i rimbalzi raccolti (5.5) e gli assist a referto (1.7). Quello che però salta più di tutto all’occhio è l’incidenza dei suoi tentativi dalla lunga distanza: Anunoby tenta quattro triple di media a partita, convertendole con oltre il 53% dal campo – il migliore in NBA tra quelli con almeno tre tentativi dal campo. Un dato da prendere con le pinze, visto il piccolo campione di match giocati, ma una tendenza confermata anche nella gara vinta contro Charlotte: 24 punti, massimo in carriera per Anunoby, di cui 16 arrivati nel solo terzo quarto grazie a una serie di triple che hanno tagliato le gambe agli Hornets. “È salito in cattedra nel secondo tempo come mai fatto prima – sottolinea coach Nurse – non so neanche quante ne ha messe dentro: quattro triple di sicuro e almeno un paio dal palleggio con il cronometro che stava scadendo. Giocate fondamentali, ci ha aiutato tantissimo nello strappo cruciale della sfida”. Canestri creati dal palleggio, una nuova tendenza totalmente inesplorata in passato da un giocatore con enormi margini di miglioramento. Un ingranaggio perfetto in un'orchestra come quella canadese - in grado di distribuire ben 40 assist contro Charlotte e ritoccare a rialzo il massimo nella storia della franchigia. Nella terza frazione, Nicolas Batum – non l’ultimo arrivato in NBA – è passato (involontariamente) alle maniere forti, rifilandogli una gomitato che ne ha in parte limitato l’impatto nel finale. Non un periodo fortunato dal punto di vista degli infortuni, visto che meno di una settimana l’ex compagno Kawhi Leonard gli aveva infilato un dito nell’altro occhio: “Spero che prima o poi gli fischino anche un fallo”, chiosa coach Nurse, polemico e a caccia di tutele per il suo gioiello ancora grezzo. Aumentare il numero di tentativi a cronometro fermo (dieci totali in 12 gare) è il prossimo passo da fare, ma vista la crescita esponenziale non ci si sorprenderebbe neanche più di quello.