Il n°8 azzurro di OKC è stato uno dei migliori in casa Thunder, protagonista nella sconfitta contro i Lakers grazie ai suoi 25 punti – la quarta volta in stagione oltre quota 20: “Volevo fare meglio rispetto a ieri, ma non è arrivato il successo. Pecchiamo sempre di inesperienza”
Dopo la partita complicata (e persa) contro i Clippers – nella sua prima gara da ex contro Doc Rivers – è arrivata un’altra sconfitta a Los Angeles per i Thunder; stavolta contro i Lakers, nonostante Danilo Gallinari sia riuscito a incidere molto di più sul match rispetto a 24 ore fa. Non solo i 25 punti e 6 rimbalzi, ma tante giocate decisive e responsabilità in un finale in cui OKC è riuscita quantomeno a lottare fino alla sirena finale: “Siamo stati a contatto fino alla fine, ma loro sono stati più bravi a eseguire offensivamente. Sono riusciti a segnare i canestri pesanti, noi no”. La prestazione personale passa inevitabilmente in secondo piano quando non arriva un successo: “C’era la voglia di far meglio rispetto a ieri, mi spiace che non sia bastato per battere i gialloviola”, sottolinea Gallinari, che in difesa è stato costretto ad affrontare qualsiasi tipo di avversario. “L’esperienza aiuta e, conoscendoli, cerchi di fargli fare quello che loro non vogliono. Giochi sulle percentuali: chiaramente, contro campioni come LeBron e Anthony Davis, fai fatica lo stesso”. E sul possesso decisivo, quando i Thunder dovevano in tutti i modi evitare di subire canestro, un rimbalzo in attacco di James ha regalato a Kentavious Caldwell-Pope spazio e tempo per segnare la tripla della staffa: “I Lakers hanno più peso e centimetri di noi, il nostro compito era quello di cercare di lottare di squadra soprattutto a rimbalzo per limitarli. Uno contro uno sono più grossi e più alti, alla fine sono riusciti a far valere la loro dimensione”
[intervista di Zeno Pisani | video di Sheyla Ornelas]