
NBA, risultati della notte: gli Spurs battono L.A., Gallinari vince il derby con Melli
Leonard e i Clippers si fermano a San Antonio e interrompono la striscia di sette successi (7 punti di Belinelli), sorride OKC che batte in volata New Orleans: 17 punti di Gallinari da una parte, nessuno a segno dall’altra per Melli. Lakers e Bucks non arrestano la loro corsa e fanno 10 in fila, ad Atlanta non bastano i 49 punti di Trae Young per superare Indiana all’overtime. Doncic ne segna 42 e Dallas vince a Phoenix. Di seguito il racconto e gli highlights delle 13 partite giocate nella notte

SAN ANTONIO SPURS-L.A. CLIPPERS 107-97 | Seconda partita da avversario e seconda sconfitta a San Antonio per Kawhi Leonard - avversario rispettato e mai graziato dai texani, che nonostante il momento difficile trovano la forza per interrompere la striscia di sette successi in fila dei losangelini. La gara cambia nel terzo quarto, quando gli Spurs allungano grazie al 29-18 di parziale e non permettono più ai Clippers di ritornare a contatto
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Una sfida complicata per Leonard, autore di 19 punti, 7 assist e 7 rimbalzi, tirando però soltanto 8/23 dal campo e forzando in diverse situazioni. L’atmosfera e l’accoglienza nei suoi confronti però è stata ben diversa rispetto al mare di fischi ricevuti lo scorso 24 gennaio, alla prima da avversario in maglia Raptors. Prima sconfitta con L.A. per Paul George, che mette a referto soltanto 5 punti in una partita da 2/11 dal campo e 1/5 dalla lunga distanza

13 minuti sul parquet e 7 punti a segno per Marco Belinelli, che raccoglie 6 rimbalzi, distribuisce 2 assist e garantisce un buon impatto a gara in corso (+7 di plus/minus) in una sfida mai semplice contro la panchina dei Clippers. Meglio di lui fanno Aldridge e White con i loro 17 punti a testa, mentre DeRozan festeggia la prima tripla a segno della sua stagione: la risalita degli Spurs passa soprattutto dal lui
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OKLAHOMA CITY THUNDER-NEW ORLEANS PELICANS 109-104 | Secondo successo nelle ultime sei gare giocate per i Thunder, che superano nel finale i Pelicans e li condannano al quarto ko in fila. New Orleans, in vantaggio sul 104-103 a 160 secondi dalla sirena, concede ai padroni di casa un 6-0 di parziale che risulterà decisivo. A pesare sono il jumper di Chris Paul e i 4 punti firmati Steven Adams arrivati nell’ultimo minuto: canestri che chiudono i conti in favore di OKC
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Danilo Gallinari è ancora una volta uno dei migliori realizzatori in casa Thunder: 27 minuti in campo chiusi con 17 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 5/11 al tiro e 3 canestri dalla lunga distanza a segno. Meglio di lui fa Dennis Schroder, autore di 25 punti in uscita dalla panchina - 12 dei quali nell’ultimo periodo
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Ancora una gara complicata invece per Nicolò Melli, che non trova mai il fondo della retina negli 11 minuti in campo contro i Thunder. L’azzurro n°20 dei Pelicans si affida alla sua arma migliore in questo inizio di stagione: il tiro dalla lunga distanza, ma i 4 tentativi dal campo finiscono tutti distanti dal bersaglio. Alla sirena finale, dei dieci giocatori scesi in campo per New Orleans, sette chiudono in doppia cifra (26 per Brandon Ingram, il più prolifico) e tre senza neanche un punto a segno. Melli purtroppo fa parte del secondo raggruppamento
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LOS ANGELES LAKERS-WASHINGTON WIZARS 125-103 | Basta poco ai Lakers per non abbassare la guardia e prendersi il decimo successo in fila di un inizio stagione al limite della perfezione. Basta il 15-4 di parziale in favore degli Wizards con cui si apre il match, la sveglia necessaria per un gruppo entrato in campo con il piede sbagliato. Da lì in poi è un monologo Lakers, con Anthony Davis che ne segna 15 nel solo primo quarto, in una gara da 26, 13 rimbalzi e 3 stoppate in soli 27 minuti di gioco. Poco tempo sul parquet, tanto riposo e una vittoria: non poteva esserci notizia migliore per i gialloviola
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Anche LeBron James approfitta della partita da subito in discesa per tirare un po’ il fiato: il n°23 dei Lakers resta sul parquet per soli 25 minuti, raccogliendo comunque l’ennesima doppia doppia da 23 punti e 11 assist, con 4 triple a segno e i soliti passaggi illuminanti di cui approfitta un roster con sei giocatori in doppia cifra e che chiude con oltre il 51% dal campo e il 43.8% dall’arco

CLEVELAND CAVALIERS-MILWAUKEE BUCKS 110-119 | Non si arresta la corsa di Milwaukee, che passa a Cleveland, vince ancora e fa dieci in fila per la prima volta negli ultimi 34 anni. I Bucks volano anche oltre le 20 lunghezze di vantaggio nel terzo quarto, ma poi si fermano, tengono a riposo Giannis Antetokounmpo e permettono ai Cavs di rimontare fino al -3 firmato da Kevin Love a 140 secondi dalla sirena. Quello però è l’ultimo canestro di Cleveland, che dopo i 42 punti raccolti nella terza frazione ne mette a referto soltanto la metà nel quarto quarto. Troppo poco per concludere la risalita ed evitare la terza sconfitta in fila
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Giannis Antetokounmpo chiude con 33 punti e 12 rimbalzi a referto - ancora una tripla doppia, allungando a 19 la striscia in apertura di stagione - decisivo nell’ultimo quarto in cui arrivano ben 11 punti del suo bottino complessivo. All’MVP in carica si aggiungono ben cinque giocatori in doppia cifra, guidati dai 18 in uscita dalla panchina di George Hill. Ai Cavaliers invece non basta tutto il quintetto oltre quota 10 punti segnati, con 21 e 6 assist di Darius Garland; 16, 8 rimbalzi e 7 assist di Kevin Love - ancora alle prese con problemi alla schiena
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INDIANA PACERS-ATLANTA HAWKS 105-104 OT | Vittoria sofferta e in volata per i Pacers, che si prendono il quinto successo in fila all’overtime grazie alla tripla del definitivo sorpasso firmata da T.J. Warren. Una gara vinta almeno tre volte da Indiana, avanti in doppia cifra nel terzo quarto - quando Atlanta ha chiuso con soli 11 punti a referto in 12 minuti - dopo essere stata sotto di 18 prima dell’intervallo lungo. Un’altalena durata 53 minuti, chiusa il quintetto tutto in doppia cifra - soltanto 18 i punti raccolti dalla panchina - con 20 di Lamb e 17 a testa di Turner e Sabonis
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Agli Hawks invece non basta un Trae Young scatenato in attacco, autore di 49 punti in 43 minuti, con 16/28 dal campo, 8/15 dalla lunga distanza, 9/9 ai liberi, 6 assist e ben 9 palle perse. Per il n°11 di Atlanta è massimo in carriera eguagliato, ma uno sforzo realizzativo del genere non impedisce agli ospiti di incassare la nona sconfitta in fila - sprofondati all’ultimo posto della Eastern Conference al pari dei Knicks, nonostante le attese fossero profondamente diverse in questa stagione
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ORLANDO MAGIC-TORONTO RAPTORS 83-90 | Toronto dimostra ancora una volta di essere una squadra dalle mille risorse e conquista la sesta vittoria in fila battendo Orlando, nonostante la rotazione ridotta al minimo e la pessima serata al tiro di Pascal Siakam. Il giocatore più migliorato della passata stagione chiude con 10 punti a referto, tirando 4/22 dal campo, 1/7 dall’arco e commettendo diverse forzature in attacco. A fare la differenza in favore dei canadesi però è la difesa, che concede soltanto 83 punti ai Magic - che ci mettono anche del loro - lasciando tirare la squadra della Florida con il 34.6% dal campo e il 24% dall’arco. Davvero troppo poco per sperare di conquistare un successo contro i campioni NBA in carica
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L’uomo decisivo in casa Raptors è Norman Powell, esploso in un terzo quarto da 19 punti (è lui il protagonista del 26-12 di parziale in favore di Toronto) in una gara chiusa con 33 punti a referto - massimo in carriera eguagliato. Al suo fianco, Fred VanVleet ne aggiunge 22 con 5 triple, 5 assist e ben 7 recuperi. Giocate che permettono a Toronto di conservare il secondo posto in solitaria a Est
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PHOENIX SUNS-DALLAS MAVERICKS 113-120 | Tornano al successo i Mavericks che archiviano nel migliore dei modi il passaggio a vuoto contro i Clippers, portando a casa una vittoria importante contro Phoenix. Il protagonista neanche a dirlo è Luka Doncic, in una serata in cui Kristaps Porzingis non riesce a incidere e chiude con soli 2 punti a referto e 0/8 dal campo. La point guard slovena invece mette lo zampino in ogni giocata di Dallas, compreso il parziale da 8-0 che nel quarto periodo indirizza definitivamente la sfida in favore dei texani
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La partita del n°77 dei Mavs è ancora una volta al limite della perfezione: Doncic chiude con 14 punti, sei assist e sei rimbalzi il solo primo quarto, in una partita da 42 punti totali - massimo in carriera eguagliato - e 11 assist, a cui manca un rimbalzo per completare la tripla doppia. A fare le veci del lungo lettone al suo fianco ci pensa Tim Hardaway Jr., che aggiunge 26 punti al bottino raccolto da Dallas, mettendo a segno sei delle nove triple tentate nella serata
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NEW YORK KNICKS-PHILADELPHIA 76ERS 95-101 | Joel Embiid chiude con 27 punti e 17 rimbalzi a referto, James Ennis III aggiunge 20 punti (18 dei quali arrivati nel secondo tempo) e Philadelphia riesce così a rimediare al pessimo avvio e portare a casa il successo a New York. Per i Sixers è il sesto successo nelle ultime sette gare, conquistato nonostante le assenze di Horford e Richardson e un primo tempo da 13/38 dal campo, 2/18 di squadra dalla lunga distanza e un negativo 31-18 di parziale incassato dopo 12 minuti di gioco
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I 16 punti di vantaggio toccati nel primo tempo però non hanno permesso ai Knicks di evitare il quinto ko consecutivo: alla sirena finale sono 22 punti e 10 rimbalzi per Julius Randle, 20 di Marcus Morris e 18 di RJ Barrett. Il solito contributo di una squadra che a fine novembre sembra già non avere più niente da chiedere a una stagione già molto complicata dal punto di vista dei risultati (e non solo)

PORTLAND TRAIL BLAZERS-CHICAGO BULLS 107-103 | Forse l’innesto di Carmelo Anthony a qualcosa è servito: dopo 4 ko in fila, la scossa legata all’arrivo dell’ex giocatore di Syracuse ha portato a 3 vittorie in fila e il contributo di ‘Melo anche contro Chicago è stato notevole, con 23 punti e 11 rimbalzi, frutto di un buon 8/16 al tiro. Fa ancora meglio Damian Lillard, che ne mette 28, e 20 li aggiunge anche CJ McCollum. In casa Bulls non sono serviti a nulla i 28 punti con 5 triple a segno di Zach LaVine: per Chicago è la terza sconfitta in fila
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Mancare una tripla doppia per non raggiungere i 10 punti non è cosa di tutti i giorni. Ancora di più quando la tripla doppia verrebbe collezionata con rimbalzi e stoppate. Hassan Whiteside infatti domina sotto canestro contro i lunghi dei Bulls e se al tiro non fa meglio di un solo discreto 4/11 (per 8 punti), in area è incontenibile: 15 i suoi rimbalzi, di cui 4 offensivi, ma soprattutto 10 stoppate, record di franchigia per una squadra che ha contato anche Bill Walton tra i suoi lunghi
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MIAMI HEAT-GOLDEN STATE WARRIORS 122-105 | Una partita mai in discussione, vinta due volte da Miami in meno di tre quarti: la prima grazie al parziale da 41-21 con cui si è aperta la sfida, la seconda con il 27-8 piazzato nel terzo quarto per rimettere a posto le cose dopo la rimonta Warriors. Il risultato però non cambia: ottavo successo casalingo per gli Heat in altrettante partite giocate all’American Airlines Arena, raccolto grazie al contributo di una super panchina guidata dai 20 punti di Dragic e i 19 di Herro. Kendrick Nunn, “l’ex di giornata”, mette a referto 15 punti: canestri che avrebbero fatto comodo a una Golden State così in difficoltà
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I vice-campioni NBA in carica infatti non vanno oltre i 20 punti di Poole in uscita dalla panchina e i 30 combinati da Burks e Cauley-Stein, con Green che parte titolare ma resta in campo soltanto per 19 minuti complessivi. Steve Kerr spiega che nelle prossime settimane si farà molta attenzione al suo minutaggio, lasciando intendere che non c’è nessuna necessità di rischiare ricadute: con 4 vittorie in 20 partite e il peggior record NBA, non c’è bisogno di forzare per conquistare un inutile successo in più

MEMPHIS GRIZZLIES-UTAH JAZZ 94-103 | Coach Snyder a fine partita racconta di non aver usato parole diverse dal solito, ma le indicazioni arrivate all’intervallo lungo hanno cambiato la partita dei Jazz - sotto di 15 lunghezze al termine dei primi due quarti e in grado di ribaltare il match con un parziale da 35-18. Nel quarto periodo poi ci ha pensato Bojan Bogdanovic - decisivo nell’interrompere una striscia di due sconfitte raccolta da Utah negli ultimi giorni. Memphis invece non va oltre i 22 punti e 17 rimbalzi di Jonas Valanciunas e gli 11 a testa di Ja Morant e Dillon Brooks
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Bogdanovic è il volto del successo dei Jazz, autore di 16 punti nel solo quarto periodo, in un match da 33 complessivi: il n°44 tira 12/20 dal campo, 4/8 dall’arco, raccogliendo 8 rimbalzi e chiudendo con un eloquente +18 di plus/minus. Alle sue giocate si aggiungono quelle di un Donovan Mitchell da 20 punti con 22 tiri e la doppia doppia da 13+13 di Rudy Gobert sotto canestro
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DETROIT PISTONS-CHARLOTTE HORNETS 107-110 | Il tiro della disperazione da centrocampo di Langston Galloway sembra quasi sul punto di regalare a Detroit l’overtime ma trova solo il primo ferro e Charlotte così passa nel Michigan dopo aver recuperato anche 8 punti nell’ultimo quarto. Ai padroni di casa non bastano i 23 punti di Derrick Rose – miglior marcatore dei suoi dalla panchina – i 21 di Luke Kennard e i 15 con 19 rimbalzi di Andre Drummond: Detroit perde ancora davanti a Charlotte, seconda sconfitta in fila, ed esce battuta per l’ottava volta ultime dieci
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Il protagonista in casa Hornets è P.J. Washington: il rookie da Kentucky infatti è perfetto dalla lunga distanza (3/3) e chiude la sua serata da 9/12 al tiro con 26 punti cui aggiunge anche 5 rimbalzi, 4 recuperi e 3 assist. Tutto il quintetto di Charlotte segna almeno 13 punti (Terry Rozier ne mette 23) e gli ospiti tirano il 50% da tre punti (19/38, meglio ancora del già ottimo 43% dei Pistons)