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NBA, Ben Simmons è la chiave della difesa dei Sixers: "È da primo quintetto difensivo"

NBA

Dario Vismara

©Getty

Con tre recuperi negli ultimi 14 secondi, Ben Simmons ha messo la firma sulla difficile vittoria contro gli Indiana Pacers, mantenendo inviolato il campo di casa. I suoi 15 punti e 13 assist raccontano solo fino a un certo punto una gara dominata dal suo particolarissimo talento

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PHILADELPHIA - Uno dei vantaggi di poter vedere una partita NBA dal vivo e da vicino è capire veramente l'intensità dei contatti e soprattutto la velocità con cui si muovono i giocatori in campo. Perché se dalla televisione sembrano veloci, dal vivo sembrano dei razzi lanciati a mille all'ora e capaci di fermarsi in un centesimo di secondo, per poi ripartire di nuovo. Vedere Ben Simmons dal vivo amplifica ancora di più questa sensazione: un corpo così alto non dovrebbe essere in grado di muoversi con quella fluidità e quella velocità, come dimostrato dall'incredibile recupero effettuato ai danni di un Malcolm Brodgon partito con svariati metri di vantaggio su di lui prima di vedersi il pallone cacciato in sesta fila, cancellando due punti già fatti. In altre serate magari Simmons avrebbe mollato l'azione voltandosi per sbuffare dopo l'ennesima palla persa, ma il fatto che sia andato a riprendere Brodgon ha poi fatto a suo modo la differenza, visto che i Sixers hanno vinto una partita difficilissima contro gli Indiana Pacers solo di tre lunghezze.

La centralità del talento di Simmons

È in serate come quella contro i Pacers che l'australiano dimostra a tutti perché è un giocatore speciale e perché i Sixers sono una candidata per il titolo - e non ha bisogno di segnare 20 punti o andare in tripla doppia per riuscirci. Anzi. A vedere le cifre finali, la partita di Ben Simmons può non sembrare granché: sì, i 13 assist sono sopra la sua media di 8.4, ma i 15 punti e 6 rimbalzi non sono niente di così indimenticabile. Le sue impronte sono però ovunque sulla vittoria dei Sixers: è lui a dare inizio a tutte le azioni, a decidere se spingere o rallentare, e soprattutto è lui ad alzare l'intensità nella metà campo difensiva - trascinandosi dietro tutti gli altri, pubblico di casa compreso. Quando gioca così e si prende carico delle responsabilità di trascinare una squadra alla seconda partita di un back-to-back, Simmons è per certi versi più determinante di Joel Embiid per le sorti dei suoi 76ers, anche perché più ha maggiori responsabilità nel coinvolgimento dei compagni, mentre Embiid si occupa principalmente di mettere punti a tabellone (e lo fa splendidamente). 

Tre recuperi in 14 secondi: Simmons ci mette la firma

Se i Sixers hanno una chance di vincere ogni partita in cui scendono in campo è perché hanno una delle migliori difese della NBA, capace di prendere il sopravvento su una gara anche in una serata in cui l'intelligenza sopraffina di Malcolm Brodgon (28 punti alla fine) e l'incredibile capacità di mettere punti a tabellone di TJ Warren (29 con 11/19 al tiro) li avevano fatti enormemente soffrire. Quando c'è stato da chiudere i conti, però, è tornata fuori la difesa che già una sera prima a New York aveva vinto una gara che in circostanze normali avrebbe perso 9 volte su 10. E a capo di questa difesa c'è Simmons, che con tre recuperi negli ultimi 14 secondi di gara ha messo la firma sulla vittoria dei Sixers: il primo intercettando un passaggio orrendo di Warren e ispirando la schiacciata del sorpasso di Tobias Harris; il secondo con quello che sta diventando la specialità della casa, il recupero direttamente dalla rimessa degli avversari senza farla neanche toccare al ricevitore; il terzo sull'ultimo tentativo disperato di passaggio a tutto campo, chiudendo definitivamente i conti.

La candidatura a un quintetto All-Defensive

Simmons è un giocatore di cui i difetti sono fin troppo noti - a proposito: contro Indiana ha tentato la sua terza tripla stagionale, un tentativo a metà campo sulla sirena del terzo quarto che non è andato a segno -, ma che non possono in alcun modo oscurare i suoi tantissimi pregi. Specialmente nella metà campo difensiva, perché quando piega le ginocchia e si mette di impegno è un difensore dalla versatilità unica, capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario con la sua rapidità e le sue braccia interminabili. "Amo difendere, è motivo di grande orgoglio" ha detto Simmons, che è leader in NBA con 42 recuperi. "Qui a Philadelphia si può giocare solo in questo modo. Se non perdiamo in casa [9-0 il record dei Sixers, ndr] è perché abbiamo paura di perdere davanti a loro" ha concluso con un sorriso. Nessun sorriso ma tanti complimenti invece da coach Brett Brown, che temeva un po' questa partita anche per le condizioni di Joel Embiid - disponibile a giocare nella seconda serata di un back-to-back ma contro la volontà di Brown, che non ha fatto nulla per nascondere il fatto di essere stato "scavalcato" nella decisione di far giocare Embiid dal giocatore stesso e dallo staff medico che ha dato l'ok. "Quelli che riesce a fare Ben dal punto di vista fisico e atletico è élite" ha detto dopo la gara. "Sono il primo tifoso della sua inclusione nel quintetto All-Defensive: con recuperi come quelli nel finale non bisogna neanche stare a pensarci". 

I tiri liberi che nascondono gli "autoscontri" dei Sixers

I Sixers sono riusciti a vincere le ultime due gare soprattutto grazie all'aggressività nell'andare in lunetta, tirando la bellezza di 76 tiri liberi contro Knicks e Pacers, segnandone 64 tra cui spicca il perfetto 22/22 di Simmons ed Embiid con Indiana. "Dal 7/7 di Ben si vede la sua crescita e la sua fiducia nei suoi mezzi, andando a cercare contatti invece di rifuggerli" ha sottolineato Brown, dopo un inizio di stagione in cui l'australiano è andato poco in lunetta. Quei punti semplici saranno fondamentali per il resto della stagione dei Sixers, che hanno ancora parecchi problemi offensivi da risolvere: ci sono possessi offensivi in cui sembrano andare sugli autoscontri, intralciandosi la strada a vicenda e andandosi a schiantare l'uno contro l'altro con spaziature orrende, effetto collaterale di avere tanti giocatori che sono al loro meglio quando giocano in avvicinamento a canestro - a partire da Simmons ma anche con Embiid e Tobias Harris. Equilibri difficili da trovare da qui ad aprile, quando poi si farà sul serio: ma con un Simmons con questa testa e questo impatto difensivo, battere i Sixers sarà un problema per chiunque.