Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Dion Waiters torna in gruppo e chiede scusa a Miami: "Non lo faccio più"

NBA
©Getty

Dopo 10 gare trascorse lontano dal parquet – terminate con la sfida vinta contro Golden State – Miami è pronta ad accogliere di nuovo in squadra il n°11, intenzionato a dimostrare di aver imparato dall’errore commesso: “Ora voglio guardare avanti e dimenticare quanto successo”

Una brutta storia che Miami e soprattutto Dion Waiters vogliono lasciarsi alle spalle. Troppi orsetti gommosi alla marijuna ingeriti durante il volo con la squadra per Phoenix e una crisi di panico in aereo che è costata cara al n°11 degli Heat – in termini economici e di credibilità. L’ex giocatore dei Cavaliers ha pagato a caro prezzo il suo errore, rimasto lontano dalla squadra dallo scorso 7 novembre e punito per 10 gare: niente stipendio, né contatti con i compagni fino alla sfida vinta contro Golden State qualche giorno fa. L’ultimo match di squalifica prima di rientrare di nuovo in gruppo, cercando di dimostrare di aver capito l’ingenuità commessa e di voler iniziare ad assumere un atteggiamento più consono per un professionista NBA: “Voglio chiedere scusa ai miei compagni, allo staff tecnico e a tutti i tifosi per quanto accaduto sull’aereo assieme alla squadra qualche settimana fa – spiega in un comunicato ufficiale - Ho sbagliato e mi sono preso la responsabilità per quanto successo e chiedo perdono per la situazione spiacevole nella quale si è ritrovata l’intera organizzazione. Sono felice di essere tornato in gruppo, di poter guardare avanti e cercare di dare una mano sul parquet”. Miami nel frattempo ha trovato la sua dimensione in campo, ancora imbattuta in casa e terza a Est alle spalle soltanto di Milwaukee e Toronto. Una franchigia che punta al ritorno nell’élite della lega, guidata da Jimmy Butler e da un gruppo giovane all’interno del quale Waiters dovrà provare a inserirsi.

Spoelstra: "Deve migliorare la condizione prima di tornare in campo"

Una strada in salita, nonostante in casa Heat almeno a parole sia arrivata la conferma che l’episodio è finito nel dimenticatoio: “La sua condizione fisica al momento gli permette di essere quantomeno in grado di lavorare con i compagni per provare a migliorare la forma e fare passi in avanti – racconta coach Spoelstra, al termine del primo allenamento di Waiters - La nostra intenzione è quella di lasciarci questa brutta storia alle spalle, tenere Dion assieme al gruppo e cercare assieme di andare avanti. Durante una stagione NBA succedono un sacco di cose, trascorriamo parecchio tempo assieme e c’è anche il tempo per ragionare e capire gli errori commessi. Tutto quello di cui si discute in spogliatoio, voglio che resti lì dentro. L’intenzione però è chiara ed è quella di superare le complicazioni delle ultime settimane”. Waiters però non sa ancora quando riuscirà a esordire in questa regular season – a disposizione del suo allenatore soltanto in due occasioni nelle prime 18 partite e mai presente neanche in panchina con Miami. Dopo aver saltato diversi allenamenti in preseason per “ragioni personali”, questo episodio potrebbe diventare difficile da digerire per la franchigia della Florida. Proprio come gli orsetti gommosi che hanno complicato i piani del n°11 degli Heat.