La stella dei Dallas Mavericks è stato nominato dalla rivista Sports Illustrated come “Breakout of the Year”, l’atleta “sensazione” del 2019. L’ennesima investitura dello sloveno, ormai definitivamente nel firmamento della NBA dopo un inizio di stagione incredibile. E nell’articolo viene rivelato il suo soprannome nello spogliatoio dei Mavs
Non ci sono più dubbi che Luka Doncic sia una delle stelle della NBA. Ma non ci sono più dubbi adesso, dopo che al suo primo anno culminato con il premio di Rookie dell’Anno ha fatto seguito un inizio di stagione 2019-20 assolutamente incredibile a 30 punti di media. Ora tutti negli Stati Uniti lo conoscono e ne vedono gli highlights in televisione, ma solo fino a un anno e mezzo fa era stato accolto con un po’ di scetticismo. Ora non ce n’è più, come ha fatto notare il giornalista di Sports Illustrated Chris Mannix nell’annunciare il premio che la sua rivista ha deciso di dare alla stella dei Dallas Mavericks. Doncic è stato infatti nominato come “Breakout of the Year” per il 2019, lo sportivo che è esploso in maniera più fragorosa nell’anno solare che sta andando a concludersi. Un premio che in passato è finito anche nelle mani di Joel Embiid, ma anche Alvin Kamara e Francisco Lindor.
Il soprannome di Doncic dato dallo spogliatoio dei Mavericks
“In Doncic i Mavericks non hanno solo il giocatore breakout del 2019, ma una stella pronta a esplodere” scrive Mannix, che ha rivelato come i suoi compagni lo abbiano soprannominato “Matador” per la sua particolare propensione allo spettacolo e alla competizione in uno contro uno (e probabilmente anche per il suo fluente spagnolo, avendo giocato per il Real Madrid da quando aveva 13 anni). “Il mese scorso, in un rematch con i Lakers, Doncic ha fissato negli occhi LeBron James nel quarto quarto” conclude Mannix. “Un compagno è salito per portargli un blocco, ma lui lo ha rifiutato. Due palleggi tra le gambe hanno portato James a fare un passo indietro, e uno step back ha dato a Doncic abbastanza spazio per segnare da otto metri. Non ci sono più dubbi”.