Dopo oltre cinque mesi di calma piatta - uno dei periodi più lunghi della storia NBA senza scambi - la trade tra Cleveland e Utah riapre ufficialmente il mercato: a Salt Lake City arriva un giocatore da sfruttare in uscita dalla panchina per raccogliere tanti punti in pochi minuti, in Ohio invece si libera spazio salariale in vista delle prossime free agency (oltre a ricevere due seconde scelte)
Sono i Cleveland Cavaliers a inaugurare il mercato degli scambi NBA nella stagione 2019-20, dopo aver raggiunto l’accordo con i Jazz e aver deciso di rinunciare a Jordan Clarkson - giocatore da 13.4 milioni di dollari di contratto, in scadenza a fine giugno. Al suo posto in Ohio arriva Dante Exum - quarta scelta assoluta al Draft 2015, da sempre vittima degli infortuni che non gli hanno mai permesso di esprimere al meglio il suo potenziale (e che di anni di contratto però ne ancora due). Ai Cavaliers arrivano inoltre la chiamata al secondo giro 2022 dei San Antonio Spurs e la 2023 dei Golden State Warriors - altri tasselli da poter sfruttare durante il rebuilding futuro, dimostrando se mai ce ne fosse bisogno di non avere alcuna ambizione di successo nei prossimi mesi. Clarkson ha dimostrato di essere in questa regular season un giocatore da quasi 15 punti di media, un’aggiunta necessaria per dare un po’ di fiato all’attacco dei Jazz. La differenza tra i due salari invece permetterà alla franchigia dell’Ohio di liberare 3.83 milioni di dollari da usare come trade exception nel prossimo anno. Quella tra Utah e Cleveland è la prima trade degli ultimi cinque mesi e mezzo: l’ultima era datata 11 luglio e aveva fatto particolarmente rumore, con Russell Westbrook passato ai Rockets in cambio di Chris Paul volato a OKC.
Utah taglia Jeff Green e aggiunge al roster Rayjon Tucker
Una serata ricca di movimento per i Jazz, che hanno messo sotto contratto Rayjon Tucker con un contratto pluriennale: il giocatore della G-League, uscito da Arkansas-Little Rock, ha dimostrato di poter dire la sua con i Wisconsin Herd nelle ultime settimane nella lega di sviluppo. Per fare spazio a lui, Utah ha deciso di tagliare Jeff Green dal roster, garantendo al neo-arrivato un contratto per il resto della regular season. Su di lui c’erano già diverse franchigie NBA che avevano notato le sue prestazioni di primissimo livello: il 22enne è reduce da un inizio stagione in G-League da 23.9 punti di media, tirando con il 49% dal campo e il 38% dalla lunga distanza. Cifre che lasciano ben sperare i Jazz.