
NBA, risultati della notte: Lakers, 8 in fila senza LeBron; Tatum 41, vince Boston
I Lakers vincono in Oklahoma nonostante l’assenza di James e Davis, ai Thunder non bastano i 24 punti di Gallinari. Harden guida Houston e fa 20.000 punti in carriera, Dallas torna al successo battendo Philadelphia, Milwaukee passa anche a Portland. Tutto facile per Boston contro New Orleans (41 di Tatum), sconfitta a sorpresa di Denver contro Cleveland. Di seguito i risultati e gli highlights della notte NBA

OKLAHOMA CITY THUNDER-LOS ANGELES LAKERS 110-125 | Qualche linea di febbre tiene fuori LeBron James dalla sfida di Oklahoma City in back-to-back dopo il trionfo di Dallas, ma non cambia la sostanza della regular season dei Lakers. I gialloviola infatti vincono e convincono su un campo difficile come quello dei Thunder anche senza i loro due All-Star (Davis alle prese con la contusione alla schiena), con Danny Green a riposo e nonostante questo fanno otto successi in fila, confermandosi in vetta alla Western Conference
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Merito dei 36 punti, nuovo massimo in stagione, di Kyle Kuzma, che continua a rispondere con super prestazioni alle voci di mercato che lo vogliono lontano da Los Angeles. Un’ottima prestazione al tiro (14/25 dal campo, 4/6 dall’arco), condita con 7 rimbalzi al termine di una sfida con sette giocatori in doppia cifra. Da sottolineare il contributo di Rajon Rondo, partito titolare viste le assenze: 21 punti, 12 rimbalzi e 8 assist in 32 minuti di gioco. Una partita da leader nel momento del bisogno
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I Thunder sono così costretti ad alzare bandiera bianca nonostante un Danilo Gallinari da 24 punti - miglior realizzatore di squadra al pari di Shai Gilgeous-Alexander- raccolti tirando 8/17 dal campo e 4/9 dalla lunga distanza (dall’arco sempre meglio che in avvicinamento). Per OKC è soltanto il terzo ko nelle ultime 13 gare giocate, una battuta d’arresto che non cambia la sostanza di una stagione finita sorprendente
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HOUSTON ROCKETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 139-109 | Tutto facile per Houston che batte Minnesota e festeggia l’ennesimo traguardo da record raggiunto da un realizzatore letale come James Harden. Senza Capela sotto canestro, i Rockets sono costretti a fare a meno anche di Tucker già nel primo quarto - a seguito di un duro colpo alla spalla. La sostanza però non cambia: 30 punti e 10 assist di Russell Westbrook, 17 punti per Eric Gordon in uscita dalla panchina terzo posto a Ovest nuovamente agganciato
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Il protagonista della serata però è il Barba, che segna 32 punti in tre quarti e supera quota 20.000 punti realizzati in carriera in NBA. Un traguardo enorme, il 45esimo giocatore nella storia a riuscirci e il settimo più giovane di sempre: “Ho regalato il pallone di questa serata speciale a mia madre: non ci sarebbe stato nessun canestro senza il suo immenso lavoro”
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Minnesota invece incassa la sconfitta più pesante della sua stagione (-30), non riuscendo ad andare oltre i 16 punti di Okogie che guidano ben sette giocatori in doppia cifra. Un contributo diffuso che non pone rimedio all’assenza di Karl-Anthony Towns (12esima sfida saltata per un problema al ginocchio) e costringe i T’Wolves a incassare la sconfitta numero 23 in stagione, allontanandosi dall’ottavo posto a Ovest

BOSTON CELTICS-NEW ORLEANS PELICANS 140-105 | Tornano al successo i Celtics, reduci da tre sconfitte in fila e da un sorprendente giorno di riposo che Brad Stevens ha deciso di concedere ai suoi ragazzi dopo aver messo assieme la peggior striscia di sconfitte della prima metà di regular season. Una decisione che ha ridato energie e smalto al gruppo, partito sul 41-24 dopo il primo quarto e sempre avanti fino alla sirena finale. Sono cinque i giocatori in doppia cifra, con 22 punti e 19 rimbalzi in 23 minuti in uscita dalla panchina per Enes Kanter (10/13 dal campo) e 19 di Gordon Hayward (con +38 di plus/minus in 28 minuti)
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Protagonista indiscusso del match è Jayson Tatum, autore di 41 punti – nuovo massimo in carriera per il n°0 dei Celtics. Una prestazione da 16/22 dal campo, 6/9 dall’arco, 6 rimbalzi, 4 assist e +30 di plus/minus contro l’impotente difesa dei Pelicans. “Non mi monto la testa se le cose vanno bene e non mi abbatto quando tendono ad andare male: mi è bastato prendere fiato un attimo, riflettere e tutto è andato nel migliore dei modi” – sia per lui che per Boston
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Nicolò Melli resta 20 minuti in campo (-2 di plus/minus, nonostante le 35 lunghezze di margine alla sirena finale) con 7 punti a referto, un paio di canestri e un paio di liberi a bersaglio, oltre ai 5 rimbalzi catturati. I Pelicans soffrono nei pressi del ferro, chiudono con soli 42 punti segnati in area contro i 74 dei Celtics e non vanno oltre i 22 punti di Frank Jackson, i 20 di Jaxson Hayes e la tripla doppia sfiorata da Lonzo Ball (10, 13 rimbalzi e 9 assist)
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DALLAS MAVERICKS-PHILADELPHIA 76ERS 109-91 | Torna a sorridere Luka Doncic e la sua Dallas, vincenti in back-to-back dopo la brutta sconfitta incassata con i Lakers: merito del contributo diffuso di tutto il roster, in cui a chiudere come miglior realizzatore è Dwight Powell con i suoi 19 punti e 12 rimbalzi, al pari di Luka Doncic che la dozzina la scrive nella colonna dei passaggi vincenti. Un successo che ridà morale contro un avversario che ha vacillato nel primo tempo, prima di sbriciolarsi in un terzo quarto da 32-16 per i Mavericks. La pietra tombale su una partita mai del tutto in discussione
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Philadelphia invece dimostra tutti i suoi limiti nel momento in cui non ha a disposizione Joel Embiid sotto canestro (seconda gara saltata a causa del problema all’anulare sinistro): i Sixers non sono mai in partita, tirano malissimo dal campo (37%) contro un avversario che concede, ma che sa come far male in attacco. Alla sirena finale sono 20 punti e 10 rimbalzi per Tobias Harris, ma non bastano a evitare la 13^ sconfitta in trasferta nelle prime 20 gare stagionali lontano dal Wells Fargo Center

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MILWAUKEE BUCKS 101-122 | La miglior squadra NBA chiude il giro a Ovest con tre vittorie (contro Golden State, Sacramento e ora Portland) e una sola sconfitta (quella incassata a San Antonio). Milwaukee ha un Khris Middleton quasi perfetto, autore di 30 punti con 11/17 al tiro ma 4/4 dalla lunga distanza e oltre ai 32 punti di Antetokounmpo sfiora il trentello anche Eric Bledsoe, che si ferma a quota 29 con 11/20 al tiro. I Bucks segnano più di 30 punti in tutti i primi tre quarti e infliggono così ai Blazers l’ottavo ko nelle ultime dieci partite
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“The Greek Freak” una volta di più si conferma leader assoluto dei suoi Bucks, che trascina alla vittoria fin dalla palla a due iniziale: dopo i primi dodici minuti ci sono già 13 punti e 7 rimbalzi per il n°34 di coach Budenholzer, e alla sirena finale il suo bottino è di 32&17 (cui aggiunge anche 6 assist) con 13/23 dal campo e 2/4 anche dalla lunga distanza
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È sempre Damian Lillard – 10/20 con tre triple per 26 punti totali – il migliore dei Blazers, che hanno anche 20 punti da CJ McCollum e mandano in doppia cifra a rimbalzo tanto Carmelo Anthony (11 con 19 punti per lui) che Anthony Tolliver, in quintetto al posto di un Hassan Whiteside alle prese con problemi respiratori (altri 11 rimbalzi, ma accompagnati da soli 7 punti). Portland tira sotto il 39% dal campo e solo 10/36 dall’arco

DENVER NUGGETS-CLEVELAND CAVALIERS 103-111 | Sconfitta a sorpresa per i Nuggets, che in casa perdono contro Cleveland una partita dall’esito scontato alla vigilia; il sesto passo falso in regular season contro squadre con meno di 15 vittorie totali in stagione. Questa volta a punire la squadra del Colorado ci hanno pensato i 19 punti e 15 rimbalzi di Kevin Love, a cui si aggiungono i 25 realizzati da Collin Sexton e la doppia doppia da 18+13 raccolta da Tristan Thompson. Una prestazione che vale la seconda vittoria in fila per i Cavaliers, il modo migliore per prepararsi alla sfida di Los Angeles contro i Lakers
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Cinque giocatori in doppia cifra in casa Nuggets, guidati dai 24 punti e 5 rimbalzi di Jamal Murray, a cui si aggiungono i 19, con 12 rimbalzi e 5 assist con 8/12 al tiro di Nikola Jokic. Una sconfitta che costa cara a Denver, che perde il passo dei primi, incassa la 12^ sconfitta stagionale e si fa raggiungere al secondo posto dai Clippers, dai Rockets e dai Jazz

DETROIT PISTONS-CHICAGO BULLS 99-108 | Decisivo già il primo quarto, che gli ospiti dominano con un parziale di 33-13 dopo il 7-2 iniziale dei Pistons che rimane il massimo vantaggio (+5) dei padroni di casa per tutta la gara. Zach LaVine ne segna 8 dei suoi 25 finale nei primi dodici minuti, quando Luke Kornet manda a referto 12 dei suoi 15 in uscita dalla panchina. Coach Boylen ha 14 punti a testa anche da Lauri Markkanen e dal rookie Daniel Gifford, alla seconda partenza in quintetto della sua carriera
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Già senza Blake Griffin (operato al ginocchio e fuori a tempo indeterminato), i Pistons perdono nel terzo quarto anche Andre Drummond che si fa espellere per aver tirato una pallonata in testa a Gifford. Ancora una volta il migliore per Detroit è Derrick Rose, che dalla panchina produce una gara da 20 punti e 7 assist con 7/11 al tiro e 2/3 dalla lunga distanza. Sempre dalla panchina arrivano anche 17 punti da Christian Wood: le riserve di coach Casey segnano 53 dei 99 punti totali, ma i Pistons perdono 19 palloni