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NBA, Karl-Anthony Towns accoglie D'Angelo Russell in aeroporto. VIDEO

NBA

Karl-Anthony Towns non vedeva l'ora di accogliere il suo grande amico - e nuovo compagno di squadra - D'Angelo Russell. Per questo si è presentato in aeroporto con una maglia numero 0 appena realizzata per dargli il benvenuto. Poi ha aggiunto: "La sua presenza qui è un grande incentivo per rimanere a lungo"

Quanta differenza possono fare 48 ore. Nel giro di meno di due giorni Karl-Anthony Towns è passato dallo sfogarsi davanti ai giornalisti (“Sono stanco di fare schifo e di perdere”) alla più completa estasi per l’arrivo di D’Angelo Russell. Talmente estatico da salire in macchina e presentarsi all’aeroporto con una nuova maglia numero 0 dei Minnesota Timberwolves con il cognome dell’amico sul retro, dandogli il tanto atteso benvenuto a Minneapolis dopo mesi di inseguimento. “Mentirei se dicessi che pensavo fosse possibile” ha detto Towns a The Athletic dopo lo scambio. “Sono sotto shock come tutti gli altri. Lo abbiamo detto fin dal primissimo giorno: non abbiamo mai nascosto di voler giocare insieme. Se vuoi che qualcosa succeda, devi continuare a crederci e ripeterlo fino a quando un giorno l’universo ti ascolta ed esaudisce il tuo desiderio”. Più che l’universo, ad accogliere la sua supplica sono stati soprattutto il capo della dirigenza Gersson Rosas e il proprietario Glen Taylor, che avevano ben chiaro in mente quanto fosse importante prendere Russell per accontentare la propria stella, sempre più irrequieta nel corso della stagione. E i risultati, almeno a sentire KAT, ci sono già: “Avere D-Lo qui è un grande incentivo per voler rimanere” ha detto senza giri di parole, facendo intendere invece che se non ci fosse stato le cose sarebbero potute andare diversamente (nonostante sia al primo di un contratto di cinque anni). “D-Lo è una parte enorme della nostra visione, e sa che qui sarà sempre benvoluto perché il suo fratellone gli copre le spalle. Io per lui ci sarò sempre: non siamo solo amici, siamo fratelli, per me è un legame di sangue. Insieme faremo grandi cose: tutte le squadre più forti della storia hanno avuto una grande guardia e un grande lungo. Ora abbiamo queste due cose per avere successo”. 

La rivolazione T'Wolves per riportare le persone al palazzo

Towns e Josh Okogie sono gli unici giocatori rimasti da quando il nuovo Presidente Gersson Rosas ha preso il controllo della dirigenza, un cambio di rotta estremamente aggressivo rispetto all’era Thibodeau. “Non è mai facile quando uno di famiglia cambia squadra” ha detto Towns, che in carriera ha sempre giocato con Andrew Wiggins (finito a Golden State) e Gorgui Dieng (Memphis) oltre a essere grande amico di Robert Covington (Houston). “Gerss ha una visione: noi dobbiamo crederci e dargli fiducia, cosa che io faccio. Farà le mosse giuste per portarci al livello successivo, non solo per andare ai playoff ma per portarci prima o poi al titolo”. Senza andare troppo in là, l’obiettivo principale della franchigia è riportare un po’ di gente al Target Center, visto che in questa stagione i T’Wolves sono diventati pressoché irrilevanti nel loro mercato: “Non pensavo che avessimo una stagione così difficile” ha detto il proprietario Taylor a The Athletic. “Volevo e mi aspettavo di lottare i playoff: avevamo cominciato bene, poi siamo crollati. Gersson ha deciso che, piuttosto che aspettare, di cominciare a costruire subito la squadra che aveva in mente: tutte le mosse che abbiamo fatto sono state fatte per arrivare a D’Angelo, quella era la priorità. Spero che le persone di accorgano di quello che abbiamo fatto qui”.