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NBA-Cina, il commissioner Silver ammette: "Persi quasi 400 milioni, ma resto fiducioso"

NBA
©Getty

In occasione dell'All-Star Weekend il n°1 NBA è tornato sul caso-Cina a quasi 5 mesi di distanza dal famoso tweet di Daryl Morey: "Il danno è stato sostanzioso - ammette - ma accettiamo le conseguenze dei valori in cui crediamo"

Da quel tweet del general manager di Houston Daryl Morey, lo scorso 4 ottobre (“Fight for freedom. Stand with Hong Kong”) sono passati quasi 5 mesi e nella consueta conferenza stampa dell’All-Star Weekend il commissioner NBA Adam Silver ha tirato un bilancio delle conseguenze scaturite da quell’incidente, che hanno fortemente rallentato il business della lega nel più importante mercato orientale. “Il danno è stato sostanzioso, non lo nascondo”, ha ammesso Silver: “Stiamo parlando di quasi 400 milioni di dollari persi, forse qualcosa di meno”. Una perdita derivante principalmente dalla decisione della tv di stato cinese di interrompere la trasmissione delle gare NBA in Cina, con il conseguente annullamento di una serie di accordi di sponsorship da parte di aziende che hanno visto ovviamente ridotta la propria visibilità una volta che il prodotto NBA non è più sugli schermi cinesi. La decisione di CCTV ha lasciato senza NBA milioni di fan e anche le opzione di streaming online si sono notevolmente ridotte: “L’essere stati estromessi dai palinsesti tv ha spinto parecchi sponsor a interrompere le proprie relazioni con noi — ha spiegato Silver — ma a essere sinceri non vedo il danno come permanente. La nostra posizione è quella di continuare a rapportarci con il mercato cinese così come abbiamo fatto in passato, ma direi che al momento la decisione è fuori dal nostro controllo”. Silver in pratica non chiude la porta all’eventuale presenza di altre squadre NBA in Cina durante la prossima preseason — mentre anche Team USA avrebbe in calendario un’amichevole contro la Francia a Shangai prima di volare in Giappone per le Olimpiadi 2020 — ma fa capire che ciò sarà possibile solo se CCTV modificherà le proprie posizioni. Vero anche che l’annuncio del viaggio cinese dello scorso ottobre da parte di Los Angeles Lakers e Brooklyn Nets l’anno scorso a gennaio era già stato annunciato, mentre a oggi nessuna decisione è stata presa, a testimonianza di un rapporto tuttora complicato.

Silver: “La popolarità della NBA in Cina resta alta”

Il commissioner poi ha voluto aggiungere un paio di considerazioni importanti. La prima: “Dai dati in nostro possesso, continua a esserci un enorme interesse per la NBA in Cina per cui posso guardare con fiducia al futuro e pensare che presto si possa tornare alla normalità. Quando ciò possa accedere, però, andrebbe chiesto più a CCTV che a noi”. E poi la seconda, ancora più significativa: “Ovvio che dal punto di vista degli affari questa sia una posizione in cui gradiremmo non trovarci, ma accettiamo le conseguenze del nostro sistema [politico] e dei nostri valori”, ribadendo una volta di più — almeno pubblicamente — il supporto alla libertà di espressione di qualsiasi impiegato NBA.