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NBA, Steph Curry, il ritorno è fissato: in campo domenica contro Washington

NBA

Dopo circa quattro mesi di assenza dai parquet il campione dei Golden State Warriors tornerà a scendere in campo, per la prima volta dopo la frattura alla mano sostenuta a fine ottobre: "Chiunque ha avuto un'operazione sa che ci vuole tempo prima di tornare alla normalità". Ma intanto gli Warriors sorridono nel ritrovare il loro n°30

Ora è ufficiale: il ritorno in campo di Steph Curry è realtà. Dopo circa 4 mesi di stop, per via della frattura alla mano sinistra subita durante la quarta partita di questa stagione NBA, il n°30 dei Golden State Warriors è stato autorizzato dallo staff medico dei californiani a tornare in campo, e il suo debutto è atteso per la giornata di domenica nella sfida contro gli Washington Wizards. “Due operazioni, il nervo danneggiato, non è stato un infortunio semplice e ovviamente ci sono dettagli che vanno ancora registrati”, ammette Curry. “Tutto è nuovo per me – se fosse stato un infortunio alla caviglia avrei potuto spiegare ogni passo della riabilitazione”, ha scherzato il tiratore di coach Kerr, che all’inizio della sua carriera aveva più volte dovuto fermarsi proprio per problemi alle caviglie, più volte operate. Curry cerca di spegnere sul nascere gli entusiasmi attorno al suo ritorno, contando che gli Warriors lo riaccolgono con un record impietoso (12 vinte, 45 perse) e che “chiunque abbia subìto un intervento sa che ci vuole tanto tempo prima di tornare alla normalità”. Ora – da Washington in poi – 22 occasioni per rivedere in campo uno dei talenti più puri della NBA ma soprattutto 22 occasioni, per coach Kerr e per il suo staff tecnico, di valutare la nuova intesa tra Curry e (soprattutto) Andrew Wiggins, recentemente arrivato in California al posto di D’Angelo Russell, ma anche tra il leader degli Warriors e un nucleo giovane in cerca di conferme da cui Kerr potrebbe attingere per costruire la squadra dell’anno prossimo, che dovrebbe nuovamente contare sul nucleo storico Curry-Thompson-Green, con l’aggiunta di Wiggins. E allora Golden State potrebbe tornare ad assomigliare alla Golden State conosciuta recentemente: intanto però ci si può godere Steph Curry.