
NBA, risultati della notte: LeVert show a Boston, Gallinari ko da ex con L.A.
Caris LeVert segna 37 dei suoi 51 punti nel quarto periodo e overtime nel successo in rimonta dei Nets a Boston, Gallinari ne segna 15 nella sconfitta da ex contro i Clippers. Anthony Davis e LeBron James travolgono i Sixers allo Staples Center, sconfitta pesante per i Pelicans nella corsa ai playoff. Di seguito tutti i risultati e gli highlights della notte NBA

BOSTON CELTICS-BROOKLYN NETS 120-129 OT | Rimonta clamorosa da -21 in trasferta per i Nets che battono a domicilio dopo un tempo supplementare i Celtics grazie a uno scatenato Caris LeVert. Brooklyn segna 51 punti nel quarto periodo, agguanta il pareggio a 0.2 secondi dalla sirena e scappa via Nell’overtime, interrompendo nel migliore dei modi una striscia di 4 sconfitte in fila
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Merito di un Caris LeVert mostruoso nel finale: 37 punti nel solo quarto periodo e overtime - nessuno meglio di lui negli ultimi 20 anni - in una gara da 51 totali; suo nuovo massimo in carriera e seconda miglior prestazione stagionale per un giocatore dei Nets (dietro ai 54 realizzati da Irving contro i Bulls). LeVert firma i tre liberi del pareggio e tutti gli 11 punti messi a segno all’overtime dagli ospiti
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Boston invece, orfana di Jayson Tatum fermato dall’influenza, non va oltre i 22 punti con 7/16 dal campo di Jaylen Brown e i 21 realizzati da Kemba Walker - al rientro dopo cinque gare d’assenza a causa di un problema al ginocchio. A condannare i Celtics alla seconda sconfitta in fila è l’1/6 dal campo durante i 5 minuti supplementari; troppo poco per tenere testa a un super LeVert

OKLAHOMA CITY THUNDER-L.A. CLIPPERS 94-109 | Kawhi Leonard con i suoi 25 punti è il miglior realizzatore di un match vinto senza grossi problemi dai Clippers a Oklahoma City. Merito delle ottime percentuali al tiro nel primo quarto che garantiscono da subito un buon vantaggio agli ospiti: per OKC invece i 15 punti di margine finali pareggiano la peggior sconfitta stagionale incassata in casa
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Alla sirena finale sono 15 i punti messi a referto da Danilo Gallinari, secondo miglior realizzatore di squadra dietro Dennis Schroder nonostante il suo modesto 4/13 dal campo, con i 4 canestri tutti arrivati dalla lunga distanza. A condannare il numero 8 azzurro è soprattutto il plus/minus: un -25 in 29 minuti, dato peggiore di tutta la squadra. La sfida da ex contro i Clippers insomma non è andata per il meglio
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LOS ANGELES LAKERS-PHILADELPHIA 76ERS 120-107 | Nona vittoria nelle ultime dieci gare per i Lakers, che battono i rimaneggiati Sixers grazie al solito contributo dei due All-Star in maglia gialloviola. Per LeBron James quella contro Philadelphia è una gara da 22 punti, 14 assist e 7 rimbalzi, decisivo nel portare la squadra di Los Angeles sul 47-13 di record e sempre più al primo posto a Ovest
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Protagonista del successo Lakers è soprattutto Anthony Davis, autore di 37 punti – 18 dei quali nel decisivo secondo quarto, in cui i padroni di casa sono definitivamente scappati via grazie al 37-19 di parziale. L’ex Pelicans chiude con 13/19 dal campo, 4/5 dalla lunga distanza, 13 rimbalzi e ben 4 recuperi a referto: una super prestazione, ben sottolineata dal +30 di plus/minus raccolto nei 39 minuti trascorsi sul parquet
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Seconda sconfitta in fila allo Staples Center per i Sixers, che continuano a lottare nonostante la lunga lista d’assenze: Shake Milton stavolta si ferma soltanto a 12 punti segnati, mentre il miglior realizzatore di squadra è Glenn Robinson III in uscita dalla panchina: 25 punti con 10/15 al tiro. Un ottimo sforzo, ma non abbastanza per evitare la 23^ sconfitta lontano dal Wells Fargo Center a fronte di sole 9 vittorie in trasferta

DENVER NUGGETS-GOLDEN STATE WARRIORS 100-116 | Sconfitta a sorpresa per i Nuggets che perdono in casa contro gli Warriors – ultimi della classe a Ovest, ma scatenati in un quarto periodo da 34-19 di parziale che chiude i conti in favore di Golden State. Nove dei 22 punti totali raccolti da Eric Paschall arrivano nell’ultima frazione, decisivo come gli altri cinque giocatori in doppia cifra a ribaltare il -16 di svantaggio su cui la squadra di San Francisco era sprofondata. Alla sirena finale sono 22 punti e 10 rimbalzi per Wiggins, che regala così a Golden State il secondo successo nelle ultime 11 gare
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Scivolano invece al terzo posto in classifica a Ovest i Nuggets, superati dai Clippers a causa di un ko totalmente inatteso: 18 punti a testa per Will Barton e Paul Millsap, a cui si aggiungono i 16 con 13 rimbalzi di Nikola Jokic. Una sconfitta su cui riflettere in casa Nuggets, non la prima arrivata in questa regular season al Pepsi Center contro squadre dal record modesto (a Denver hanno vinto anche Cleveland e Atlanta): battute d’arresto pesanti per chi punta al vertice delle Western Conference

NEW ORLEANS PELICANS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 134-139 | Sconfitta pesante per i Pelicans, a caccia di vittorie da accumulare nella rincorsa ai playoff a Ovest e battuti a domicilio dai T’Wolves - reduci da un periodo turbolento pieno di sconfitte. “Colpa” di un finale in cui il pallone non è ha voluto saperne di entrare, con New Orleans che ha ripetutamente sbagliato negli ultimi 6 minuti di gara, lasciando l’opportunità a Minnesota di prendere 9 lunghezze di margine e chiudere i conti
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Alla sirena finale sono 25 punti con 10/19 dal campo e 8 rimbalzi per Zion Williamson, mentre a trascinare i Pelicans è un Jrue Holiday in tripla doppia da 27 punti, 10 rimbalzi e 12 assist. Sono 26 anche quelli realizzati da Lonzo Ball, in un match in cui a New Orleans non sono bastate le ottime percentuali dal campo

Nicoló Melli chiude invece con 5 punti a referto in 19 minuti in campo, mancando l’appuntamento con la tripla (0/3 dalla lunga distanza) che in questo 2020 è diventata una piacevole abitudine. Il -12 di plus/minus però racconta di un impatto limitato da parte sua nella sfida
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Sono otto i giocatori in doppia cifra alla sirena finale in casa T’Wolves (su 10 scesi sul parquet), guidati dai 28 punti di un Malik Beasley al limite della perfezione con il suo 11/13 dal campo e 4/5 dall’arco. D’Angelo Russell ne aggiunge 23 – 14 dei quali arrivano nella ripresa – con 8 assist, in un match in cui Minnesota conclude con il 55.7% complessivo dal campo

CHARLOTTE HORNETS-SAN ANTONIO SPURS 103-104 | Prima vittoria da “capo allenatore” degli Spurs per Tim Duncan, in panchina al posto di Gregg Popovich assente per ragioni personali. Un successo sofferto contro gli Hornets, raccolto soltanto grazie all’errore finale di Terry Rosier in un match in cui i padroni di casa hanno toccato anche le 17 lunghezze di vantaggio nel primo tempo
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Senza l’infortunato LaMarcus Aldridge a disposizione, gli Spurs raccolgono il quarto successo nelle ultime 11 sfide grazie ai 21 punti di Dejounte Murray e ai 12 con 10 assist di DeMar DeRozan. Nessun minuto in campo invece per Marco Belinelli, sempre più fuori dalle rotazioni dei texani

SACRAMENTO KINGS-WASHINGTON WIZARDS 133-126 | Si complicano la vita più del dovuto i Kings, che sopra anche di 28 punti subiscono un brutale parziale di 46-19 nel terzo quarto che riapre la gara. Vittoria però importante per i californiani, che con il sesto successo nelle ultime sette gare disputate superano Portland e si piazzano da soli al nono posto a Ovest, inseguendo l’ottavo in mano a Memphis (che ha tre vittorie in più e tre sconfitte in meno)
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Il protagonista per Sacramento è DeAaron Fox, che chiude la serata con 31 punti e un ottimo 12/19 dal campo ma funziona alla grande anche la panchina di coach Luke Walton (peraltro espulso durante il pessimo terzo quarto dei suoi): 52 punti in quattro per la second unit dei Kings guidata dai 17 di Buddy Hield
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Washington si arrende per la quinta volta nella ultime sette nonostante il solito superlativo Bradley Beal, autore di 35 punti: la guardia degli Wizards è alla 19^ gara consecutiva con almeno 25 punti, striscia pareggiata soltanto da James Harden in tutta la NBA quest’anno. Bene anche Rui Hachimura con 20 punti e Davis Bertans che segna solo da tre punti (6/12 dall’arco per 18 punti)
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PHOENIX SUNS-TORONTO RAPTORS 114-123 | I Suns partono meglio con un primo quarto da 39 punti e sono ancora in vantaggio all’intervallo, ma Toronto cambia marcia nel secondo tempo seguendo la leadership della sua superstar, Pascal Siakam, spalleggiato alla grande dalla coppia di guardie Kyle Lowry (28 per lui) e Norman Powell (26). I Raptors tengono i Suns al 35% dal campo nei secondi 24 minuti e segnano 62 punti ribaltando così i destini della gara
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Ancora una volta è Siakam il trascinatore dei canadesi, che tornano al successo dopo tre ko consecutivi: l’All-Star dei Raptors chiude a quota 33 punti con 12/20 al tiro e un ottimo 5/9 dalla lunga distanza aggiungendo alla sua gara anche 7 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate
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Phoenix schiera in campo solo otto giocatori e sette di questi finiscono in doppia cifra: il migliore è Devin Booker che ai suoi 22 punti unisce anche 10 assist mentre dalla panchina sono 21 quelli di Cameron Johnson, con 5 triple a segno. Non bastano a evitare il quarto ko in fila della squadra dell’Arizona