Coronavirus, la NBA vuole finire la stagione. Mark Cuban: "In campo a maggio"
CORONAVIRUSSin da quando la stagione è stata sospesa per via del coronavirus, il messaggio della NBA è sempre stato quello di voler finire la stagione 2019-20. Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, si è detto ottimista: "La speranza è di essere in campo a metà maggio, pur senza tifosi"
In questi giorni di pandemia globale, la NBA si ritrova a fare i conti con quello che sarà del suo presente e del suo prossimo futuro. Sin dall’11 di marzo, data in cui la stagione è stata sospesa dal commissioner Adam Silver, il messaggio dato dalla lega in pubblico e in privato è stato sempre unito: vogliamo tornare in campo. "In un modo o nell'altro, giocatori e proprietari vogliono finire la stagione 2019-20" ha detto la giornalista di ESPN Ramona Shelburne. "Che sia a luglio, agosto oppure anche a settembre, non importa". Attualmente la lega si trova a poco meno di metà dei 30 giorni indicati da Silver come il periodo di pausa minima, ma la direttiva negli Stati Uniti che impedisce l’assembramento di più di 50 persone fino a metà maggio di fatto rappresenta un ostacolo insormontabile per giocare una partita di pallacanestro. Quella data è stata però messa nel mirino proprio da Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks che tra i primi aveva parlato della possibilità di tornare in campo presto: "La speranza è che per metà maggio si possa cominciare a tornare alla normalità e che la NBA sia in campo" ha detto in un’intervista. "Magari non con i tifosi sugli spalti, ma in campo perché lo sport ha un ruolo importante. La gente vuole qualcosa per cui tifare, qualcosa per cui unirsi, qualcosa per cui divertirsi. Se dovessi fare un pronostico in base alle persone con cui ho parlato della CDC [Center of Disease Control, ndr] e di altre organizzazioni, direi che la data di riferimento è l’1 giugno, e per me si giocherà prima di quella data. Siamo in attesa di vedere anche noi una luce medica in fondo al tunnel, ma lo sport è quello di cui abbiamo bisogno in questo momento — e la NBA è pronta a ricoprire quel ruolo".