
NBA, Kareem Abdul-Jabbar: "Il giocatore che più mi somiglia è Anthony Davis"
Il miglior realizzatore nella storia NBA si è concesso a un interessante serie di domande e risposte su Twitter con l’hashtag #AskKareem. Tra le cose più interessanti scritte dal sei volte MVP, c’è un’investitura non di poco conto: "Anthony Davis mi somiglia più di tutti, ma io non tiravo da tre come lo fa lui…". Ecco le sue risposte più interessanti

Alla domanda “Quale giocatore in attività si avvicina di più al tuo stile di gioco”, Kareem Abdul-Jabbar non ha avuto dubbi: “Anthony Davis è quello che più mi ricorda me stesso, ma io non tiravo da tre punti come fa lui. In ogni caso, tutti gli altri aspetti del suo gioco sono simili al mio”

Diverse domande sono arrivate sul suo leggendario “gancio cielo”, sul quale Jabbar ha detto: “L’ho imparato a scuola eseguendo un esercizio reso celebre da George Mikan [il primo grande lungo della storia NBA, ndr]”. Particolarmente bella la risposta su una possibile stoppata da parte di Wilt Chamberlain: “Wilt me ne ha stoppato uno nel mio anno da rookie: da lì in poi non è più riuscito a marcarmi”

Kareem è anche convinto che “chi vuole lavorare sui suoi fondamentali può imparare lo Skyhook — non so se qualcuno possa replicare il mio stile personale, ma potrebbe metterci la sua variazione”. Lo dice da tempo, ma nessuno è davvero riuscito mai a replicare il suo tiro inconfondibile

Abdul-Jabbar rimane comunque strenuo difensore delle sue doti. Alla domanda se rimanesse sorpreso quando qualcuno riusciva a stopparlo quando era nei suoi anni migliori, la sua risposta è stata categorica: "Nessuno nel mio prime ha mai stoppato il mio gancio!!". I suoi 38.387 punti in carriera sono lì a testimoniarlo
LA CLASSIFICA MARCATORI DI TUTTI I TEMPI
Domanda difficile per stessa ammissione di Kareem: i suoi compagni preferiti di tutti i tempi. “Questa è dura, ma dico Oscar Robertson, Magic Johnson e James Worthy”

Risposta forse un po’ a sorpresa per quanto riguarda l’avversario più difficile della sua carriera: “Il più duro è stato Nate Thurmond. Era un grande difensore e usava le sue capacità e la sua lunghezza per marcarmi”

Nessun dubbio invece sul suo giocatore preferito: “Bill Russell era e rimane il mio eroe. Ha vinto 11 titoli: nessuno va neanche vicino al suo record”

Una curiosità legata ai suoi “occhialoni”, diventati iconici quando il suo gancio cielo: “Ho cominciato a indossarli nel 1973 dopo un infortunio all’occhio. È stato difficile adattarmi all’inizio, ma poi ho trovato il paio giusto che non restringeva la mia visione perimetrale”

Kareem è diventato famoso al college non solo per le vittorie, ma perché la NCAA a causa sua vietò le schiacciate: “Quella regola ha avuto molto poco effetto sul mio gioco — tutto quello che avrei schiacciato, semplicemente lo appoggiavo al tabellone” ha spiegato con grande tranquillità

Inevitabili anche le domande sulle sue opinioni sui giocatori in campo. “Se giocassi in questa era, vorrei essere in squadra con Kevin Durant — il suo tiro perimetrale e il mio gioco interno si completerebbero molto bene” ha detto Kareem

Non manca l’ammirazione per LeBron James, indicato da Jabbar come il giocatore che avrebbe voluto in campo nella sua era: “Senza alcun dubbio sceglierei lui, e i miei Lakers sarebbero la squadra perfetta”. Il cuore gialloviola non mente

L’altra grande squadra della carriera dell’allora Lew Alcindor sono stati i Bucks, che oggi hanno in Giannis Antetokounmpo il loro faro. Alla domanda se il greco fosse “la cosa migliore al mondo dai tempi del pane tagliato a fette”, Kareem però non ha dato particolare esaltazione all’MVP in carica: “Giannis è molto efficace, ma ci sono altri modi che lo sono altrettanto e molte maniere diverse per essere eccellenti nel gioco del basket”

Jabbar ha avuto qualche complimento in più nei confronti dei Bucks, che spesso vede al Fiserv Forum di Milwaukee: “Questa squadra è molto concentrata e ha standard molto alti. Hanno il miglior record della lega e mi piacerebbe vederli vincere un altro titolo”

Ultimissima curiosità per quanto riguarda il suo ruolo — a suo modo storico — nel film Airplane!, tradotto in italiano come L’aereo più pazzo del mondo: “I produttori mi hanno scelto dopo che non sono riusciti a firmare Pete Rose [storico giocatore e allenatore di baseball, poi diventato tristemente noto per uno scandalo-scommesse, ndr]. Io ero in vacanza, perciò avevo tempo per girare il film. I fratelli Zucker [registi a autori del film], poi, erano del Wisconsin” ha rivelato la leggenda NBA