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Coronavirus, la WNBA rimanda l’inizio della stagione per il COVID-19

WNBA
©Getty

La lega femminile di basket statunitense ha deciso di posporre l’inizio dei training camp e della stagione 2020, a cui avrebbe partecipato anche l’azzurra Cecilia Zandalasini. Il Draft si terrà invece in forma virtuale come già annunciato precedentemente

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La decisione era inevitabile, ma ora c’è anche la certezza: la WNBA ha rimandato a data da destinarsi l’inizio dei training camp e conseguentemente della regular season 2020. Un po’ come tutte le leghe in giro per il mondo, anche il basket femminile si ritrova a fare i conti con la pandemia di COVID-19, con i training camp che erano previsti per il 26 aprile e l’inizio delle partite per il 15 maggio. Già nei giorni scorsi invece la lega aveva annunciato che il Draft previsto per il 17 aprile verrà tenuto in maniera virtuale il prossimo 17 aprile, in collegamento dagli studi NBA di Secaucus con la Commissioner Cathy Engelbert e con la possibilità di mettere delle telecamere nelle abitazioni delle giocatrici per testimoniare il momento della loro scelta. È possibile che questo schema possa poi essere replicato anche per il Draft della NBA, anche se non è ancora chiaro quando la lega intenderà effettuare le proprie scelte con la sospensione della stagione ancora in corso. Neanche la WNBA sa di preciso quando potrà ricominciare a programmare la stagione 2020: “Il nostro principio guida è sempre quello della salute e della sicurezza di giocatori, tifosi e impiegati” ha detto Engelbert in un comunicato. A venire incontro alla ricalendarizzazione della stagione c’è anche la decisione del Comitato Olimpico di spostare le Olimpiadi di Tokyo al 2021, permettendo alla WNBA di recuperare i 34 giorni di pausa inizialmente previsti per non sovrapporsi ai Giochi Olimpici. La WNBA, che era in crescita negli ultimi anni per interesse e popolarità, dovrà però vedersela con ogni probabilità con le altre leghe che verranno posposte come la NBA, la NHL e la MLB, senza considerare che quattro squadre condividono il palazzetto con le loro controparti maschili, creando ulteriori conflitti per la calendarizzazione delle partite.