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NBA, Adam Silver: "Incertezza e frustrazione sul futuro, più di 7 i giocatori positivi"

NBA

Dopo il Board of Governors con i proprietari il commissioner NBA ammette la propria frustrazione e dichiara: "C'è ancora troppa incertezza attorno al virus per poter pensare di prendere una decisione: non siamo in una condizione per cui possiamo dire che se succede A, B e poi C si potrà tornare a giocare. Ma riprendere il campionato rimane la nostra intenzione" 

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Adam Silver non sa cosa farà la NBA, e non ha problemi a dirlo. Dal meeting (ovviamente telefonico) tenutosi con il Board of Governors NBA non sono uscite decisioni definitive — semplicemente perché al momento decisioni definitive non si possono prendere: “La nostra intenzione rimane quella di riprendere il campionato ma basandoci sui dati ottenuti da varie fonti governative e medico-sanitarie al momento non siamo in posizione di poter prendere alcuna decisione, e non è chiaro neppure quando potremo farlo”. “Chi lotta e combatte ogni giorno in prima linea merita la nostra attenzione prima che si possa ricominciare a parlare di NBA”, ha dichiarato il commissioner della lega, che ha sottolineato come ogni decisione debba tener conto di alcuni fattori come “il calo nel numero di nuovi infettati, la disponibilità di test su ampia scala e il tipo di legislazione adottata dai vari stati federali”. “Al momento però non siamo neanche al punto in cui possiamo dire che se succede A, B e poi C allora si torna a giocare: c’è ancora troppa incertezza, e voglio ribadire che per noi al primo posto rimane la sicurezza e il benessere dei giocatori NBA e di tutte le persone coinvolte”. Un altro dettaglio che il commissioner NBA ha voluto chiarire riguarda la data del 1 maggio: “Quando alcune settimane fa avevo detto che non saremmo stati con ogni probabilità in grado di prendere alcuna decisione prima di maggio, non intendevo dire che con il 1 del mese questa decisione sarebbe arrivata. Attorno al virus c’è ancora un’enorme incertezza: le cose stanno cambiando molto velocemente, non è detto che tra qualche settimana saremo in una posizione diversa da quella attuale. È frustrante, lo so — lo è per me e per tutti quelli che sono coinvolti nel nostro business, a loro volta frustrati dal fatto che io non possa dar loro una risposta”, ha ammesso Silver.

Silver: “Positivi più giocatori NBA di quelli comunicati”

Un’altra rivelazione fatta dal commissioner NBA a seguito del Board of Governors riguarda il numero di giocatori risultati positivi al test per il coronavirus: “Posso dire che è superiore a quello comunicato inizialmente, che è stato di sette giocatori. La lega non rivelerà il numero totale dei casi per ragioni di privacy ma tutti i giocatori stanno seguendo il necessario regime di quarantena imposta”. L’isolamento — di giocatori e squadre — potrebbe continuare anche se si dovesse tornare a giocare, con la scelta magari di un’unica città dove ospitare tutto il personale NBA, senza però ammettere alle arene i tifosi: “Tutte le opzioni rimangono sul tavolo, compresa quella di posticipare anche il via della prossima stagione”, ha fatto sapere Silver. “Ci sono state proposte molti scenari, compresi quelli che vedono il campionato ricominciare in una città-bolla da isolare il più possibile dal resto del mondo. Ascoltiamo tutto, ma non ci siamo ancora mossi in nessuna direzione, perché potremo farlo solo quando avremo maggiori e più precise informazioni sul virus”.