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NBA, Cole Anthony si dichiara eleggibile al Draft e sogna i New York Knicks

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©Getty
CHAPEL HILL, NORTH CAROLINA - NOVEMBER 20: Cole Anthony #2 of the North Carolina Tar Heels during their game against the Elon Phoenix at the Dean Smith Center on November 20, 2019 in Chapel Hill, North Carolina. North Carolina won 75-61. (Photo by Grant Halverson/Getty Images)

La notizia dei giorni scorsi è che il giovane talento di North Carolina ha deciso di passare tra i professionisti dal prossimo anno, con l’ambizione di seguire le orme di papà Greg nella Grande Mela: “Sarebbe molto divertente se venissi scelto da New York”

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Essere figlio d’arte aiuta, con il talento che spesso dimostra di essere un fattore ereditario. Nel caso di Cole Anthony, figlio dell’ex giocatore Greg Anthony - in NBA dal 1991 fino al 2002 - l’opportunità concreta è quella di riuscire a fare meglio di chi lo ha preceduto. Il n°2 di North Carolina si è dichiarato eleggibile al prossimo Draft (una decisione già prevista da molti) e nelle scorse ore ha raccontato quale sia il suo più grande sogno: quello di vestire la maglia dei Knicks e di giocare a New York. Anthony è cresciuto nella Grande Mela - dove suo padre ha iniziato la sua carriera da professionista in NBA - il posto in cui ha letteralmente imparato a giocare a pallacanestro, prima di spostarsi in Virginia per la high school. Secondo gli osservatori la sua chiamata potrebbe arrivare in lottery e la sua personale speranza è che siano i Knicks a spendere la loro chiamata per lui - la squadra a poche fermate di metropolitana di distanza da casa sua: “Sarebbe davvero fantastico per me: sono un tifoso dei Knicks sin da quando ero piccolo. Potrei fare molto comodo alla squadra, alla quale serve una point guard con punti nelle mani. Se dovesse accadere, sarò molto divertito a giocare davanti a mio fratello piccolo”. Non è una questione di chiamata al Draft e di posizione rispetto agli altri, ma soltanto di contesto all’interno del quale provare a incidere: “La posizione conta davvero poco: preferisco di gran lunga essere selezionato come 17° giocatore, sapendo però di inserirmi in un contesto nel quale il mio contributo può servire, piuttosto che salire alla 7^ chiamata al Draft e ritrovarmi in panchina per tutta la stagione. Tutto dipende da come puoi inserirti in un gruppo, credo che ai Knicks possa servire un giocatore come me”. New York dunque è avvisata, adesso starà a Leon Rose e al resto dello staff decidere se seguire o meno il consiglio.