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NBA, Kai Sotto: il fenomeno filippino di 2.18 snobba la NCAA e sceglie la G League

NBA
©Getty

È già oggi uno dei nomi più attesi al Draft NBA 2021: il lungo proveniente da Manila diventerebbe il primo giocatore filippino della NBA, incarnando il sogno di un'intera nazione assolutamente pazza per il basket NBA. Per farlo, ha scelto anche lui - come Jalen Green e altri - di arruolarsi nel nuovo "Select Team" della G League

Nel giorno del suo 18° compleanno Kai Sotto ha scelto di farsi un bellissimo regalo: secondo quanto riportato dal sito The Athletic il prospetto di 2.18 nato a Manila, nelle Filippine, ha scelto di snobbare l’esperienza universitaria NCAA e prepararsi al Draft NBA 2021 (il primo per cui può essere eleggibile) giocando nella G League per quel “Select Team” di base a Los Angeles che ha già attirato talenti del calibro di Jalen Green (anche lui di origini filippine), Isaiah Todd e Daishen Nix. Sotto — che da marzo 2019 si è sempre allenato in Georgia, alla Skill Factory di Atlanta — diventa così il primo giocatore internazionale a scegliere la soluzione G League, unendosi a una squadra di prospetti provenienti dal mondo liceali che per giocare nella lega di sviluppo della NBA percepiranno un regolare stipendio (dal mezzo milione di dollari finora assicurato a Green a scendere). “Vorrei essere il primo giocatore filippino della NBA”, aveva fatto sapere in passato Sotto, che però non ha posto limiti alla lista dei suoi obiettivi: “Voglio rappresentare al meglio la mia famiglia e il mio Paese, con la speranza un giorno di poter diventare un All-Star NBA”. Per farlo il giovane prospetto filippino deve sicuramente rafforzare il proprio corpo e imparare a giocare in maniera più fisica sotto i tabelloni, dove però le sue doti fisiche sono impressionanti — non solo i 218 centimetri di un corpo ancora in crescita, ma anche braccia lunghe (apertura alare di 2.15) che, senza staccare i piedi da terra, gli permettono di arrivare verticalmente a 20 centimetri soltanto di distanza dal ferro.

Scouting report: punti forti e punti deboli di Kai Sotto

Con un padre — Ervin Sotto — a sua volta ex giocatore professionista nelle Filippine, il prossimo grande prospetto internazionale ha impressionato soprattutto in difesa (capacità di intimidazione, intelligenza nel posizionarsi bene a rimbalzo e nel non cadere sulle finte degli attaccanti avversari) ma ha messo in mostra anche un buon movimento di piedi e un avanzato gioco di post basso, sicuramente la parte del suo bagaglio offensivo al momento più sviluppata. In prospettiva, però, ciò che più abbaglia gli scout sono le potenzialità da passatore dotato di grandi visioni di gioco, le mani morbide attorno al ferro e la capacità di estendere il suo raggio di tiro fino alla linea da tre punti. Dubbi più consistenti, invece, rimangono — oltre che su un corpo ancora troppo fragile e sottile — sulla sua mobilità in generale, tanto offensiva quando difensiva, dove spesso il suo apporto si limita alla sola presenza immobile nei pressi del canestro.

Chi è Kai Sotto: reclutamento ed esperienza internazionale

Sotto è il fiore all’occhiello del programma Jr. NBA Philippines che ormai dal 2007 cerca di sviluppare il basket e reclutare talenti in uno dei Paesi più ossessionati al mondo dal brand NBA (che sfoggia una percentuale di riconoscibilità pari al 98%). Ideato e finanziato dalla NBA, Jr. NBA Philippines negli anni ha raggiunto oltre 2 milioni di persone (tra giocatori, loro genitori e allenatori) in circa 190 città.  Nominato tra gli All-Star del programma già nel 2016, più recentemente il nome di Sotto è stato incluso tra i 64 migliori prospetti di tutto il mondo che si sono dati appuntamento a Chicago per il Basketball Without Border Global Camp 2020, ma l’esperienza internazionale del giocatore filippino consiste anche in diverse presenze con le rappresentative junior della sua nazionale nei principali eventi FIBA. Ora — al compimento del suo 18° anno di età — la decisione finora più importante della sua carriera: Kai Sotto fa il primo passo per diventare un giocatore professionista in America. Se dovesse affermarsi in NBA, lo status di autentico eroe popolare nelle Filippine sarebbe senza dubbio suo.