NBA, Paul Pierce conferma: "Sì, ho sputato a LeBron nel 2004"
la polemicaL'ex giocatore dei Boston Celtics, chiamato in causa dal compagno Kendrick Perkins la scorsa settimana, ha spiegato quale sia stata la ragione da cui è nata la rivalità con l'attuale n°23 dei Lakers: "Per fortuna non c'erano i social network all'epoca, altrimenti sarei stato multato"
Non si placa la polemica (al momento univoca, visto che LeBron James si tiene a debita distanza da ogni possibile speculazione) che ha coinvolto Paul Pierce a seguito delle dichiarazioni di Kendrick Perkins. Una lunga serie di dichiarazioni al vetriolo, partita da quando lo storico n°34 dei Celtics ha deciso di tenere fuori LeBron James dalla sua personale top-5 di sempre. Una scelta criticata da molti e soprattutto l’ennesima conferma di come tra i due non corrono certo buoni rapporti. Anzi, c’è chi a colto al volo l’occasione per raccontare quale fosse stato l’evento scatenante delle frizioni e dell’odio reciproco tra Pierce e James (ogni riferimento a Kendrick Perkins non è puramente casuale). Una partita di preseason del 2004, come confermato dalla leggenda dei Celtics che nelle scorse ore ha raccontato la sua versione dei fatti: “Ormai tutti sapete bene quanto sia successo [spiega Pierce facendo riferimento a quanto già riferito da Perkins a riguardo, ndr] era soltanto una partita amichevole prima dell’inizio della regular season, non significava nulla. Non so perché però è scattato qualcosa tra me e LeBron, tanto da dirigerci a un certo punto verso la panchina continuando a offenderci e urlando di tutto in faccia all’altro. Ho guardato verso la panchina dei Cavaliers con l’aria di chi pensa: “Questo è il motivo per cui ve ne state seduti in panchina a guardare giocare un tipo del genere” e ho sputato nella loro direzione. Non so se ho colpito qualcuno, ma da quel gesto gli animi si sono accesi e in un attimo ci siamo ritrovati ne tunnel verso gli spogliatoi uno addosso all’altro. Quello è il gesto da cui è scaturito il pessimo rapporto tra me e LeBron. Sono felice comunque che all’epoca non esistessero social media, altrimenti sarei stato certamente multato”. Qualcosa dunque di cui non andare fiero, anzi: chissà se James deciderà di replicare oppure continuerà a ignorare una polemica e una sfida che lo ha sempre interessato poco o nulla.