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NBA, caso Floyd, l'appello di Nick Collison: "Facciamo qualcosa, tutti: bianchi e neri"

NBA
©Getty

L'ex giocatore di Sonics e Thunder annuncia una donazione a favore di George Floyd ma soprattutto esorta la comunità bianca a farsi sentire nelle proteste e ad appoggiare e non lasciare sola quella di colore, perché "questi problemi sono di noi tutti"

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I suoi 14 anni nella NBA, sempre con una sola franchigia (prima i Soncis, poi dopo il trasferimento i Thunder) hanno fatto di Nick Collison un giocatore amatissimo dai suoi tifosi, molto popolare sia a Seattle che a Oklahoma City. E, spesso, un giocatore capace di distinguersi non solo per il duro lavoro fatto in campo ma anche per un’intelligenza e una sensibilità sopra media fuori dal campo. L’ennesima riprova è arrivata con le parole affidate dall’ex prodotto di Kansas al suo account Twitter in merito alla vicenda George Floyd che sta sconvolgendo gli Stati Uniti. Una donazione monetaria in sua memoria è solo il pretesto per una riflessione molto condivisibile che parte dal riconoscimento di una situazione di ingiusto vantaggio in passato espressa anche da coach Popovich — delle persone di razza bianca rispetto a quelle di colore e della necessità che tutta America (e tutto il mondo), indipendentemente da razza e colore della propria pelle, reagisca unita per mettere fine ad atti di violenza come quello perpetrato nei confronti di George Floyd. “Oggi ho donato 20.000 dollari al fondo per la difesa legale stabilito dalla NAACP [National Association for the Advancement of Colored People, ndr] in memoria di George Floyd, Ahmaud Arbery e tanti altri la cui vita è stata considerata senza valore per il colore della loro pelle”, scrive Collison su Twitter. “C’è un pesante fardello sulle spalle di uomini e donne di colore nel nostro Paese che io non sentirò mai. Doversi preoccupare ogni giorno, nel mondo lì fuori, di capire se la gente ti giudica come una minaccia dev’essere estenuante. Dover provare costantemente che la tua presenza in questa società è giustificata deve far infuriare. Questo razzismo sistemico presente nel nostro Paese, vecchio centinaia di anni, continuerà a restare tale finché ci saranno solo persone di colore disposte a far sentire la loro voce per far riconoscere al resto di noi questi problemi. Questi problemi sono nostri, di noi tutti. Se amate il vostro Paese, allora dovete amare i vostri concittadini americani che stanno urlando il proprio dolore. Discutete di questi temi, parlate coi vostri bambini dei problemi legati alla razza. Abbiate l’empatia e l’umanità di stare ad ascoltare chi parla di questi problemi anche se non vi riguardano direttamente. Come minimo smettetela con le domande, con le difese a oltranza, con i ‘cosa sarebbe successo se…’. Sono così infuriato e disgustato per tutto quello che ho visto. Sono preoccupato per il nostro futuro. Troppo a lungo non ho fatto nulla al riguardo. Questo è quello che posso fare oggi. Unitemi a me e fate anche voi ciò che vi è possibile fare.