
NBA, i maghi della panchina: chi sono oggi i migliori allenatori della lega. CLASSIFICA
Alla vigilia del ritorno in campo, il sito "The Ringer" ha voluto valutare le migliori menti attualmente sedute su una panchina NBA. Una top 5 con non poche sorprese e tre menzioni d'onore per altrettanti coach pluripremiati. Perché i successi di una squadra spesso passano dalla figura dell'head coach

MENZIONE D’ONORE: MIKE BUDENHOLZER, MILWAUKEE BUCKS | È già stato votato due volte miglior allenatore NBA, nel 2015 alla guida degli Atlanta Hawks (che aveva portato ad avere il miglior record di lega) e l’anno scorso guidando al vertice i Milwaukee Bucks. Che con lui al timone sono ancora la squadra titolare del miglior record NBA anche quest’anno

MENZIONE D’ONORE: STEVE KERR, GOLDEN STATE WARRIORS | Ha vinto un titolo NBA nella sua stagione di esordio da capo allenatore (2015) e poi altri due nei successivi quattro anni (2017 e 2018). Nel 2016 ha guidato Golden State al miglior record di sempre nella storia della lega, 73-9, impresa che gli è valsa il titolo di allenatore dell’anno NBA

MENZIONE D’ONORE: DOC RIVERS, L.A. CLIPPERS | Anche lui all’esordio subito capace di meritarsi i riflettori, venendo votato come allenatore dell’anno al primo anno alla guida degli Orlando Magic, nel 2000. Il suo capolavoro in panchina arriva 8 anni dopo, quando vince il titolo NBA con i Boston Celtics. E ora al timone dei Clippers punta al suo secondo anello

5. BRAD STEVENS, BOSTON CELTICS | Nel suo palmarès anche due finali NCAA (perse) con un college di medio livello come Butler University. Quei successi convincono i Celtics ad affidargli la squadra, nel 2013, e negli ultimi 5 anni Stevens ha sempre guidato Boston ai playoff, meritandosi lodi diverse per la sua capacità di tirare fuori il massimo dai suoi giocatori (Isaiah Thomas) e per l’acume nel disegnare alcuni schemi (ATO, after-time-out)

4. RICK CARLISLE, DALLAS MAVERICKS | Storia professionale quasi identica a quella di Doc Rivers: anche lui un titolo di miglior allenatore NBA (con Detroit), anche lui nella sua annata di esordio (nel 2002), anche lui un titolo NBA vinto nel 2011 a Dallas a coronamento di una carriera straordinaria, che lo vede al terzo posto all-time per numero di vittorie in panchina. È ancora saldamente e meritatamente al comando dei Mavericks

3. GREGG POPOVICH, SAN ANTONIO SPURS | Cosa dire di un allenatore che vanta 5 anelli — vinti a 15 anni di distanza il primo (1999) dall’ultimo (2014) — che per tre volte è stato votato Coach of the Year (2003, 2012, 2014) e che ha guidato gli Spurs a 22 presenze consecutive ai playoff? Strano non vederlo al primo posto, così come lo è per numero di vittorie in carriera tra i coach in attività (secondo assoluto dietro a Don Nelson)

2. ERIK SPOELSTRA, MIAMI HEAT | Non facile raccogliere l’eredità in panchina di uno come Pat Riley e non facile neppure gestire la pressione di avere in squadra LeBron James negli Heat dei “Big Three”. In quel quadriennio vince due titoli NBA (2012 e 2013) e gioca due finali, ma quando LBJ va via mantiene gli Heat sempre sopra il 50% di vittorie per 5 stagioni in fila. Quest’anno la sua Miami ha il miglior record dai tempi di “King James”. E nonostante tutto questo, non è mai stato votato allenatore dell’anno…

1. NICK NURSE, TORONTO RAPTORS | Come Steve Kerr ha vinto all’esordio, guidando i Raptors al primo titolo di sempre festeggiato fuori dai confini degli Stati Uniti. Confini che Nurse è abituato a varcare, essendosi formato sulle panchine inglesi della British Basketball League. Poi USBL, l’allora D-League, anni da assistente e poi la grande occasione: ci si chiede se sia più un capolavoro aver vinto al debutto con Kawhi Leonard o sfoggiare il secondo record senza di lui in attesa di riprendere a giocare