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NBA, Alex Caruso rinuncia al matrimonio della sorella e resta con i Lakers a Orlando

la decisione
©Getty

Il giocatore dei Lakers aveva chiesto e ottenuto il permesso di partecipare alla festa a Austin lo scorso 18 luglio, ma dopo una chiacchierata con James e Davis ha colto l'importanza del suo ruolo in questa ripartenza, preferendo rinunciare al matrimonio e restando assieme ai suoi compagni

Quando la NBA ha reso noto il calendario della ripartenza della stagione dal Walt Disney Resort di Orlando, Alex Caruso è rimasto scosso - consapevole di dover prendere una decisione non semplice. Megan, la sua sorella più grande di un paio d’anni, aveva già previsto di sposarsi vicino Austin, in Texas, il 18 luglio. Nonostante le raccomandazioni di restare a casa e il dilagare del contagio in quella zona, Caruso in un primo momento non ha avuto dubbi: devo esserci, non posso lasciare la mia famiglia in un giorno così importante. “Megan è da sempre la mia fan numero uno, nessuno ha mai fatto il tifo per me come lei”, racconta a ESPN. Dopo averne parlato con coach Vogel e con Pelinka, Caruso aveva ottenuto l’ok da parte dei Lakers che avevano preferito non commentare quella decisione. Se fosse riuscito a garantire controllo e test costanti nel periodo fuori dalla bolla, il giocatore dei Lakers sarebbe poi potuto tornare a disposizione della franchigia di Los Angeles dopo soli quattro giorni di quarantena. I margini di interpretazioni lasciati dalle linee guida redatte dalla NBA però non davano la certezza di restare così poco in isolamento. La minaccia era infatti il riferimento a un’ipotetica permanenza in solitaria di 14 giorni, quella sì deleteria per il suo stato di forma e per il suo successivo impatto sulla stagione dei Lakers. “Lo scenario peggiore ovviamente era quello di restare contagiato, rinunciando a parte o al resto della stagione”. Giunti in prossimità della fatidica data, non solo lo staff tecnico ma anche i compagni hanno deciso di mostrargli supporto in una decisione del genere: “Ho parlato con LeBron e Davis, i quali hanno sottolineato quale fosse la mia importanza per la squadra adesso che Avery Bradley non c’è e con l’infortunio di Rondo”. Si è aggiunta dunque una responsabilità in più nei confronti del gruppo che lo ha portato a cambiare idea. Nonostante il volo privato, la casa “sicura” già affittata in Texas, la metodica organizzazione per ridurre al minimo i contatti e i tempi, Caruso ha scritto alla sua famiglia spiegando che era meglio rinunciare. “Sono rimasto in camera per ore: avevo degli amici che hanno ripreso l’intera cerimonia, l’ho seguita dal cellulare. Se fossi stato in una squadra che non ha ambizioni di vincere il titolo, forse sarebbe stato diverso. Ma stiamo lavorando troppo duramente per rinunciare a dei giorni di preparazione o per mettere a repentaglio tutto”. La sua unica famiglia in questo momento sono i Lakers.