
NBA, le 10 migliori stagioni da rookie della storia. CLASSIFICA
In un periodo in cui tanti giovani talenti dimostrano sin da subito di poter dire la loro in NBA (Doncic, Young, Morant e lo “spezzone” di stagione di Williamson gli esempi più recenti), si è tornati a discutere di quali siano state le stagioni più clamorose a livello di impatto da parte dei giocatori al primo anno nella lega. Queste le 10 migliori scelte da Clutch Points
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10° POSTO | MAGIC JOHNSON, STAGIONE 1979-80 | Magic sognava di finire ai Detroit Pistons, ma il connubio con i Lakers è nato sin dal primo allenamento e dalla prima gara da protagonista in maglia gialloviola. Per lui una stagione da 18 punti di media, 7.7 rimbalzi, 7.3 assist e 2.4 recuperi - sintomo della completezza di repertorio che avrebbe poi dimostrato - e soprattutto una finale NBA in cui riuscì a trascinare i Lakers al titolo sostituendosi letteralmente a Kareem Abdul-Jabbar

9° POSTO | ELVIN HAYES, STAGIONE 1968-69 | Subito All-Star sin dal primo anno, il lungo iniziò da subito a pagare dividenti ai San Diego Rockets che decisero di puntare su di lui: 28.4 punti e oltre 17 rimbalzi di media, cifre clamorose per uno dei giocatori più forti degli anni ’70 in NBA

8° POSTO | DAVID ROBINSON, STAGIONE 1989-90 | Dopo averlo scelto al Draft del 1987, gli Spurs furono costretti ad aspettare per ben due anni il suo esordio - impegnato con il servizio militare con la US Navy. Un’attesa ripagata con gli interessi da quello che poi si rivelò essere uno dei migliori centri della storia del gioco sin dalla sua prima stagione NBA: 24.3 punti, 12 rimbalzi e quasi 4 stoppate di media a partita

7° POSTO | ELGIN BAYLOR, STAGIONE 1958-59 | Una stella NBA già prima di fare il suo esordio in campo, un giocatore completo come pochi altri e in grado di fare canestro a proprio piacimento: per lui 25 punti, 15 rimbalzi e 4 assist di media con i Lakers, la squadra che lui accompagnerà da Minneapolis a Los Angeles senza riuscire mai a conquistare un titolo NBA in oltre un decennio

6° POSTO | MICHAEL JORDAN, STAGIONE 1984-85 | Pensavate di trovarlo più in alto? Beh, se la carriera di Jordan ha consacrato il n°23 dei Bulls come il migliore di sempre, la sua stagione da rookie è stata sì trionfale, ma non abbastanza da permettergli di entrare in top-5. Stiamo sempre parlando di un regular season da 28 punti, 6.5 rimbalzi, 6 assist e 2.4 recuperi di media, cifre tutt’altro che da buttare

5° POSTO | KAREEM ABDUL-JABBAR, STAGIONE 1969-70 | Una forza della natura, il miglior giocatore collegiale di sempre che sbarca in NBA, a Milwaukee, regalando ai Bucks un titolo nel giro di due anni. Con un predestinato come Jabbar, era impossibile non attendersi una stagione da record già nel suo primo anno nella lega: 28.8 punti, 14.5 rimbalzi e 4 assist

4° POSTO | WALT BELLAMY, STAGIONE 1961-62 | Gli allora Chicago Packers decisero di puntare su di lui e vennero ripagati da una stagione da rookie al limite della perfezione per Bellamy: 31.6 punti e 19 rimbalzi di media, cifre senza senso per un giocatore che nei suoi 14 anni di carriera ha saputo far pesare la sua presenza sotto canestro

3° POSTO | WES UNSELD, STAGIONE 1968-69 | Le cifre non sembrano roboanti come quelle di alcuni giocatori finiti più in basso di lui in questa classifica, ma l’impatto di Unseld sulla lega è stato impressionante: nel suo primo anno ai Baltimore Bullets, il rookie è riuscito a vincere sia il premio di miglior giocatore al primo anno che quello da MVP. Un record detenuto da lui e da un altro enorme talento che troveremo al primo posto in questa classifica…

2° POSTO | OSCAR ROBERTSON, STAGIONE 1960-61 | Un giocatore moderno, sbarcato con 50 anni d’anticipo in NBA e in grado sin dalla prima stagione nella lega di imporre il suo gioco. Il risultato per Robertson è che in quella prima annata con i Cincinnati Royals ha sfiorato la tripla doppia di media: 30.5 punti, 10.1 rimbalzi e soltanto 9.7 assist. Un traguardo mancato e raggiunto poi 12 mesi dopo

1° POSTO | WILT CHAMBERLAIN, STAGIONE 1959-60 | Un giocatore fuori dal comune sin dalla prima palla a due della sua carriera NBA, un gigante contro cui le squadre non sono mai riuscite a trovare una vera e propria contromisura. Il suo anno da rookie è leggendario: 37.6 punti e 27 rimbalzi di media. Sì, non ci sono refusi: cifre che lo portarono a diventare rookie e MVP in contemporanea, il primo sigillo di un giocatore eterno come i suoi record