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NBA, Chris Paul contro gli arbitri e il suo "nemico" Scott Foster: "Potevamo vincere..."

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©Getty

La point guard dei Thunder (zero vittorie e dieci sconfitte nelle ultime 10 gare di playoff arbitrate da Scott Foster) si lamenta per un tecnico subìto alla fine del primo tempo. "Ha voluto punirmi lo stesso", dice - e poi rivela come l'arbitro, prima della palla a due, gli avesse ricordato un'altra sconfitta di gara-7 che li aveva visti entrambi protagonisti

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A un vincente come Chris Paul le vittorie morali non bastano, men che meno a 35 anni: dopo la beffarda sconfitta in gara-7 contro la sua ex squadra, gli Houston Rockets, il n°3 dei Thunder è un mix di delusione e rabbia, per nulla addolcita dalla una prestazione personale da record (19 punti, 12 assist, 11 rimbalzi: il giocatore più vecchio — 35 anni e 119 giorni — a mandare a libri una tripla doppia in una gara-7 di playoff). E la rabbia ha un bersaglio ben definito, e anche conosciuto: l’arbitro Scott Foster, con cui Paul ha un rapporto complicato e conflittuale da tempo. La point guard dei Thunder stavolta fa riferimento a un episodio occorso appena prima della fine del primo tempo, con il fallo tecnico per “ritardo nel gioco” fischiatogli da Scott Foster. Paul aveva cercato di subire uno sfondamento da Harden, ma il fischio non gli aveva dato ragione: “Ero a terra e mi stavo allacciando le scarpe cercando di dare un’occhiata al replay sui monitor per decidere se chiamare o meno il challenge”, racconta CP3. “Scott Foster mi si è avvicinato per dirmi che non potevo star lì, perché gli addetti al campo dovevano pulire il parquet. Allora mi sono alzato e ho continuato ad allacciarmi la scarpa, ma lui ha deciso di punirmi lo stesso per un ritardo nella ripresa del gioco [che ha portato a un tecnico e a un tiro libero, realizzato dallo stesso Harden, ndr].

Non so perché… avremmo potuto vincere questa partita — ha continuato Paul nel post-game — ma quella situazione… Le lega tanto lo sa: mi multeranno, lo so, perché ho fatto il suo nome. Conosco già questa storia”, l’accusa della superstar dei Thunder. Che invece di fermarsi rincara la dose, confessando come appena prima della palla a due lo stesso Foster aveva voluto ricordargli di aver arbitrato anche la gara-7 disputata nel 2008 dai suoi New Orleans Hornets contro i San Antonio Spurs in semifinale a Ovest, e persa da Paul e compagni.

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Sono 10 le sconfitte consecutive di Paul ai playoff quando Scott Foster fa parte della terna arbitrale, e la statistica — secondo CP3 — non è casuale. Il loro scontro più famoso risale al periodo in cui Paul giocava proprio con la maglia dei Rockets: mentre parlava con Courtney Kirkland — un altro degli arbitri della gara di serata, contro i Lakers — Foster intervenne a rifilare un tecnico prima a lui e poi a coach Mike D’Antoni, per proteste: “Un classico, Scott Foster al suo meglio”, commentò allora Chris Paul. “Sapete benissimo cosa voglio dire: non si smentisce mai. Con alcuni arbitri si può comunicare, con altri no: lui vuole essere sempre protagonista, è convinto che la gente paghi il biglietto per vederlo arbitrare".

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