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Playoff NBA, Denver Nuggets spalle al muro con i Lakers: gara-3 è su Sky Sport

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©Getty

Mai nessuna franchigia è riuscita a rimontare una serie contro LeBron James dopo essere finita sotto sullo 0-2: ci proverà Denver a partire da questa notte (gara-3 in diretta dalle 3.00 su Sky Sport NBA), cercando di colmare il gap di esperienza contro una squadra che i Nuggets hanno ancora la possibilità di mettere in difficoltà

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Se esiste una franchigia NBA che già più volte ha dimostrato di non darsi per vinta di fronte a sfide mai portate a termine prima e di saper rimontare in questi playoff dopo essere andata in svantaggio, quelli sono i Denver Nuggets. “Resilienti”, verrebbe da dire, se l’aggettivo non fosse così abusato in un’epoca in cui la capacità di stare insieme come gruppo e come squadra supera spesso sul parquet l’utilità del singolo talento, dell’individualità che incide ma non coinvolge. Lakers e Nuggets invece sono entrambe la sublimazione di un concetto diverso di pallacanestro. Gli All-Star ci sono eccome e pesano come in pochissimi altri contesti: James e Davis sono il motore della squadra di Los Angeles, i talenti a cui i ragazzi di coach Frank Vogel si affidano dall’inizio alla fine e senza i quali i Lakers sarebbero ben lontani dal giocarsi l’accesso a una finale NBA. Denver fa lo stesso (e forzando ancora di più l’assunto, a guardare i dati dei tocchi a partita contestati qualche gara fa da Michael Porter Jr.), ottenendo risultati eccelsi da due giovani talenti come Murray e Jokic, ritrovandosi così a competere con le migliori squadre della lega. La differenza allora dove sta? Al momento soprattutto nell’esperienza, visto che il solo LeBron James ha giocato 11 finali di Conference contro le quattro disputate nella sua storia dalla franchigia del Colorado, piena zeppa di ragazzi alla prima avventura in carriera su un palcoscenico così importante. Si spiegano anche così i falli ingenui (oltre che fiscali) sanzionati in gara-1 che hanno condizionato il match d’esordio e l’amnesia sul possesso decisivo della partita di meno di 48 ore fa. Una squadra abituata a un certo tipo di contesti non concede questo genere di vantaggio agli avversari. Non si ritrova sotto 0-2 in una serie in cui poteva giocarsela in ben altro modo.

Finisce così rapidamente nel dimenticatoio anche la prestazione da 30 punti di Nikola Jokic in gara-2, scatenato negli ultimi due minuti e 42 secondi in cui ne ha realizzato 11 contro Anthony Davis ed era pronto a prendersi le copertine e titoli di giornale del giorno dopo. Qualcosa però non ha funzionato: “Sapevamo che quel tiro lo avrebbero preso o lui o LeBron - racconta il centro serbo in vista di gara-3 - succede, un piccolo errore di mancata comunicazione e ci hanno punito. In realtà credo di aver contestato al meglio quella conclusione, di aver reso complicata l’esecuzione di Davis. Soltanto che è stato più bravo di noi, mi sono subito reso conto della bontà della conclusione appena è uscita dalle sue mani. I grandi campioni segnano grandi tiri”. Jokic poi attacca chi vuole mettere pressione su Denver e imputare ai Nuggets errori che secondo lui non possono essere rimproverati ai suoi compagni: “Non dimentichiamoci che siamo arrivati fin qui contro il pronostico di tutti, quindi sappiamo che l’unica strada per il successo è quella che prevede la lotta e la voglia di combattere. Erano sopra di 15 o 16 punti, non mi ricordo neanche quante fossero le lunghezze di svantaggio. Ma noi siamo rimasti in partita. L’unica cosa che possiamo garantire è che il nostro contributo non verrà mai a mancare”. Sistemare però quei dettagli definiti “piccoli” sarà cruciale per invertire la tendenza di una serie che rischia di condannarli in maniera definitiva già in gara-3.

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