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NBA, Steve Nash rivela come userà Irving e Durant. E KD si difende: "Non l’ho scelto io"

BROOKLYN
©Getty

Il nuovo allenatore dei Brooklyn Nets ha spiegato come intende utilizzare le sue stelle una volta in campo: "Irving è un’arma lontano dal pallone, mentre Kevin giocherà tutte e cinque le posizioni". KD nel frattempo aggiunge: "La sua assunzione non è una mia scelta, ma io e Kyrie lo sosteniamo"

Non c’è ancora una data per la prossima stagione NBA, ma di certo i Brooklyn Nets saranno una delle squadre più attese in assoluto. Oltre a vedere per la prima volta insieme Kevin Durant e Kyrie Irving, sulla panchina dei bianconeri debutterà anche Steve Nash, alla sua prima esperienza come capo-allenatore in assoluto. In questi mesi il canadese è impegnato a trovare la maniera migliore per far coesistere le sue due stelle, sfruttando questi giorni di allenamento a Los Angeles dove si sono riuniti i giocatori della squadra. E Nash ha cominciato a tracciare la sua idea di gioco: “Kyrie è un’arma lontano dal pallone, mentre Kevin può giocare in tutte e cinque le posizioni e intendo utilizzarlo in ciascuna di esse” ha spiegato. “Kyrie e io ci conosciamo da tempo, ma non vedo l’ora di sviluppare ancora di più il nostro rapporto. Ovviamente non è profondo e lungo come quello con Kevin, ma sono eccitato all’idea di lavorare con Irving. È uno dei miei giocatori preferiti, un vero maestro con il pallone tra le mani. Ma voglio anche conoscerlo fuori dal campo”.

Le parole di Durant su Nash: "Non ho scelto io il nuovo allenatore"

Nel frattempo, anche Durant ha detto la sua sull’arrivo di Nash a Brooklyn, con cui ha un rapporto stretto sin dai tempi in cui il playmaker era ancora in campo. Tanto che, secondo molti, è stato lo stesso KD a “imporre” l’assunzione di Nash: “Prima di tutto, non scelgo io l’allenatore dei Nets, ci sono persone incaricate di farlo” ha detto in un recente podcast con Joe Budden. “Io e Kyrie comunque abbiamo sostenuto la decisione, siamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Nash è un uomo di pallacanestro”.

 

Lo stesso General Manager dei Nets, Sean Marks, ha ammesso di aver richiesto l’input dei suoi giocatori sul nuovo allenatore, ricevendo l’indicazione di volere innanzitutto un comunicatore e uno con cui potersi interfacciare. Un profilo che Nash comprende perfettamente: “Non sono stato preso per essere un mago della tattica” ha detto nel podcast di JJ Redick. “Sanno che ho una predisposizione per la pallacanestro, ma mi hanno preso per la mia esperienza e la mia personalità nel lavorare con questi ragazzi. Voglio essere bravo in tutto: devo guidare sfruttando quello che ho già nel mio bagaglio e recuperare quello che mi manca in altre parti del mio arsenale”.

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