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Finali NBA, Spoelstra duro contro le critiche in gara-2: “Non me ne frega un c***o”

le parole
©Getty

L’allenatore degli Heat, alla quinta avventura in carriera alle finali NBA, conosce bene la pressione a cui una squadra e un gruppo di giocatori può essere sottoposto su un palcoscenico così importante: “Cosa ci vorrà per cambiare rotta? Tutto il necessario. Se lo vogliamo, possiamo invertire la tendenza”

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Alle volte c’è bisogno di ricorrere al dono della sintesi, anche attingendo a un linguaggio più volgare e diretto per rendere l’idea. Diventa necessario quando la tua squadra si trova sotto 2-0 ai playoff contro LeBron James (nei 23 precedenti, il n°23 dei Lakers ha poi sempre vinto la serie) e più in generale di fronte a una corazzata come quella gialloviola - che alle finali NBA non spreca un vantaggio del genere dal lontano 1969. Gli Heat, nonostante le assenze, devono trovare un modo per vincere, e soprattutto non vogliono sentir parlare delle probabilità di successo che al momento sono profondamente avverse. Un discorso che indispettisce coach Spoelstra: “Non ce ne frega un c***o di ciò che gli altri pensano. Cosa ci vorrà per cambiare rotta? Tutto il necessario, risposta semplice. Se vuoi qualcosa più del tuo avversario, riesci a ottenerla. Questo gruppo di giocatori è testardo, persistente, troveremo il modo di superare anche questo avversario”.

Se si tratterà di combattere, Miami potrà sicuramente contare sul contributo di Jimmy Butler - in campo per 45 dei 48 minuti totali in gara-2 e protagonista con i suoi 25 punti e 13 assist, che hanno portato nel complesso ben 57 punti alla squadra della Florida; il massimo mai messo insieme in carriera ai playoff: “Non stiamo di certo bandiera bianca, continueremo a lottare e a cercare di portare avanti il nostro piano partita - fino a quando il discorso non sarà chiuso. Siamo sotto 0-2, sappiamo di dover inventare qualcosa di speciale per invertire la tendenza. Siamo in grado di farlo. Non vorrei essere in trincea a combattere con nessun altro, se non con i compagni che ho la fortuna di avere al mio fianco”. Il problema è che battere LeBron James e i suoi Lakers è davvero l’ostacolo più complicato che potesse capitare lungo il percorso degli Heat: “Crediamo uno nell’altro, giocheremo ai limiti della perfezione per provare a batterli. Stiamo già provando a farlo. Se il risultato non dovesse arrivare in poco tempo, le cose non andranno per il verso giusto”.

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