Mercato NBA, Milwaukee non scambierà Giannis Antetokounmpo in nessun caso
MERCATO NBALa situazione di Giannis Antetokounmpo è una di quelle da seguire durante la off-season, visto che potrà decidere se firmare o meno un’estensione di contratto da 254 milioni di dollari con i Milwaukee Bucks. Ma se anche non dovesse firmarla andando a scadenza nel 2021, la franchigia non ha intenzione di scambiarlo sul mercato in nessun caso
Tutti lo vogliono. E sono disposti a tutto, pur di averlo. Parliamo di Giannis Antetokounmpo, ovviamente. E se è vero che “il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”, è altrettanto vero che la forma stessa della NBA per come la conosciamo oggi è destinata ad essere influenzata e – se è il caso – a mutare a seconda della decisione che prenderà il miglior giocatore delle ultime due stagioni.
Tutto ciò che per il momento sembra essere relegato sullo sfondo entro breve tempo rischia di diventare l’unico argomento al centro del dibattito: il futuro di Giannis, di decine di suoi colleghi, quello di Milwaukee e di tutte le squadre che decideranno di partecipare alla gara che ha come unico premio finale il 2 volte MVP. L’unico dato certo al momento è questo: il contratto del greco scadrà l’anno prossimo, al termine della stagione 2020-21. Antetokounmpo ha di fronte a sé due strade. La prima è di accettare l’offerta dei Bucks – che arriverà alla prima occasione possibile, sempre che a Milwaukee non abbiano deciso di mettere in atto il più eclatante suicidio cestistico nella storia della pallacanestro. La seconda è di rifiutare l’accordo propostogli dai Bucks, accettare serenamente che per una stagione si parli più del suo futuro che del suo rendimento in campo, mettersi alla finestra e aspettare, certo del fatto che – come succede sempre alla reginetta del ballo – offerte e proposte non mancheranno.
Milwaukee non cede Giannis, in nessun caso
Il rischio per Milwaukee è evidente e tangibile. Se Giannis non dovesse accettare il prolungamento del contratto il rischio di perderlo e di vederlo indossare un’altra maglia a partire dall’anno prossimo diventerebbe concreto. Secondo la totalità dei media americani sembra che i Bucks non siano comunque interessati a cedere Antetokounmpo. In nessun caso, neppure se dovesse decidere di attendere fino all’anno prossimo prima di prendere una decisione definitiva. L’ultima a riportare questa lettura dei fatti – basata su voci e indiscrezioni – è stata l’emittente NBC.
Le parti – Giannis e la dirigenza dei Bucks – si sono già sedute allo stesso tavolo dopo la prematura eliminazione di Milwaukee, ma l’incontro – in pratica – si è trasformato solo nella prima mossa di una partita a scacchi ancora ben lontana dal suo epilogo. Nessuna altra squadra della NBA – è cosa ben nota - è in grado di offrire a Giannis la cifra che Milwaukee può permettersi di scrivere sul contratto: circa 254 milioni di dollari in 5 anni. Il 35% del salary cap. Si tratta del famoso “Supermax”, il contratto più ricco possibile. Le altre 29 squadre possono al massimo arrivare al 30% su 4 anni.
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La situazione è simile a quella in cui si vennero a trovare Kevin Durant e i Thunder quattro anni fa. Nel 2016 OKC era sicura di averlo convinto a restare, peccato che lui di voglia di restare non ne avesse. Risultato? Tre finali in tre anni e due titoli. Con la maglia dei Golden State Warriors. A quanto sembra, però, Milwaukee è convinta di poter convincere Antetokounmpo anche in assenza del prolungamento del contratto. In che modo? Continuando a migliorare la squadra, aggiungendo altri pezzi a un gruppo che quest’anno ha chiuso la regular season con il miglior record della NBA. In pratica i Bucks cercherebbero di convincere Giannis a restare mostrandogli quanto sia totale e continuo il loro impegno nel costruirgli attorno una squadra da titolo. Progetto che – per la verità — fino a questo momento non ha funzionato.
C’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: il legame affettivo che lega il greco alla città di Milwaukee, che lo accolto quando non era nessuno e lo ha accompagnato fino all'MVP. Sì, è tutto plausibile, ma che cosa accadrebbe se Giannis decidesse comunque di lasciare Milwaukee? Se la reginetta del ballo dovesse poi scegliere un altro cavaliere? Lo sanno bene, i componenti del front office dei Bucks. E conoscono bene anche la storia di Kevin Durant. Sono tutti lì, alla finestra, insieme a Giannis. Si stanno ponendo tutti la stessa domanda: sarà vero che il battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo?