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NBA, Silver avverte tutti: "Accordo ora: per il via il 22 dicembre il tempo sta scadendo"

NBA
©Getty

Questa la posizione del commissioner NBA in una conference call con i proprietari tenutasi lunedì: in ballo una perdita tra il mezzo miliardo e il miliardo di dollari, soldi che la lega e i giocatori vedrebbero sfumare in caso di ripartenza a gennaio (con conseguente sovrapposizione alle Olimpiadi di Tokyo). Discussa anche la possibilità di ampliare la formula del "play-in" per l'accesso ai playoff

L’avviso arriva niente meno che dalle parole di Adam Silver, in una conference call con i proprietari tenutasi nella giornata di lunedì: “Se si vuole partire prima di Natale, il tempo per prendere questa decisione sta scadendo”. Un grosso se quello che precede la sua affermazione, perché nonostante perdite economiche prospettate tra il mezzo miliardo e il miliardo di dollari l’associazione giocatori sembra ancora intenzionata a favorire una ripartenza verso metà gennaio (al Martin Luther King Day). Silver e la NBA, invece, spingono per una anticipato, il 22 dicembre, per non perdere quei soldi e anche per non portare la stagione 2020-21 a sovrapporsi con le Olimpiadi di Tokyo. Ma una palla a due il 22 dicembre vorrebbe dire — come già annunciato — training camp aperti a partire dal 1 dicembre e per organizzare tutto questo l’intesa sulla data di ripartenza deve essere trovata adesso, fa sapere Silver: “Massimo fra una manciata di giorni”. C’è ancora ottimismo che l’accordo tra le due parti possa essere raggiunto — la lega fa leva sul fatto che quei 500 milioni/1 miliardo di dollari di perdite va a intaccare anche le tasche dei giocatori — ma ora la finestra temporale per un accordo sembra proprio limitata.

Le novità per fronteggiare l’impatto economico negativo

Alla perdita stimata per lo slittamento a gennaio del via della prossima stagione si deve sommare anche — a detta di molti insider — mancati incassi per quasi tre miliardi di dollari per l’assenza dei tifosi dalle arena NBA. Per questo la lega sta valutando varie modalità per incrementare i propri ricavi, tanto dal mondo delle scommesse (già da tempo legalizzate) che aprendo anche alla sponsorizzazione di categorie un tempo vietate (super alcolici a casinò): si stima che in questo modo potrebbero entrare nelle casse della lega tra gli 80 e i 100 milioni di dollari.

LAS VEGAS, NEVADA - JULY 07:  A basketball is shown on the court during a break in a game between the New York Knicks and the Phoenix Suns during the 2019 NBA Summer League at the Thomas & Mack Center on July 7, 2019 in Las Vegas, Nevada. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement.  (Photo by Ethan Miller/Getty Images)

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Le novità nella struttura del calendario: più play-in

Sembrerebbe intenzione di entrambe le parti — NBA e associazione giocatori — confermare anche l’esperimento del play-in, gli scontri diretti per sancire l’approdo ai playoff delle ultime teste di serie. Introdotto nella bolla di Orlando per mettere di fronte testa di serie n°8 e n°9 (resosi necessario a Ovest, ma non a Est), il meccanismo potrebbe essere ampliato anche alle teste di serie n°7 e n°10, arrivando così a coinvolgere quattro squadre. Si inizierebbe con una sfida tra n°7 e n°8: una vittoria dei primi li porterebbe direttamente ai playoff. Contemporaneamente, la vincente della sfida tra n°9 e n°10 andrebbe ad affrontare la perdente del duello 7-vs-8 per ottenere l’ottavo posto ai playoff. Così facendo, le teste di serie n°7 e 8 avrebbero entrambe due chance di centrare i playoff, mentre n°9 e 10° devono vincere due partite in fila per potersi garantire l’accesso alla postseason.

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