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NBA Sundays, Kawhi Leonard-Zach LaVine, che sfida! I Clippers battono in volata i Bulls

sundays | 10.01
©Getty

Vittoria sofferta da parte dei Clippers che superano soltanto nei secondi finali di gara i Bulls, guidati dai 45 punti con 10/16 dall’arco di Zach LaVine. Decisivo Kawhi Leonard con i suoi 35 punti (21 dei quali arrivati nel solo terzo quarto) e le 20 triple a segno di squadra realizzate dai Clippers con il 52% complessivo dalla lunga distanza

IL TABELLINO DI L.A. CLIPPERS-CHICAGO BULLS

L.A CLIPPERS-CHICAGO BULLS 130-127

Partita molto divertente e combattuta tra Clippers e Bulls, con Chicago che dopo i Lakers fa sudare non poco anche l’altra squadra di Los Angeles. Merito di uno scatenato Zach LaVine, autore di 45 punti (massimo in stagione e 11^ gara in carriera oltre quota 40) con 10/16 dalla lunga distanza - infallibile e ultimo a mollare anche quando gli ospiti sembravano non avere più le forze per rialzarsi. Chicago infatti fa gara di testa per tutto il primo tempo e nel terzo quarto tiene bene contro un ispirato Kawhi Leonard: il n°2 dei Clippers infatti segna 21 punti nella sola terza frazione, conditi con cinque triple in un match da 35 totali con 7/9 dall’arco. L.A. infatti è infallibile dalla lunga distanza: 20/38 di squadra decisivo per segnare la sfida, così come la doppia giocata che rompe l’equilibrio negli ultimi tre minuti di gioco. Prima il gioco da quattro punti firmato Nicolas Batum che dall’angolo porta i Clippers dal -1 al +3 in una fase complicata per l’attacco della squadra di Los Angeles, seguito poi dalla rubata con schiacciata in contropiede di Lou Williams - autore di 21 punti decisivi in uscita dalla panchina. L.A. torna così a sorridere dopo il ko incassato contro Golden State che aveva fatto arrabbiare un bel po’ anche Leonard, superando un avversario più complicato del previsto.

Il racconto del primo tempo

I Clippers, che ben ricordano quanto sia facile nelle partite di mezzogiorno ritrovarsi in situazioni complicate dopo quanto accaduto contro Dallas, cercano sin dalla palla a due di dare una scossa alla loro resa sul parquet, ma Chicago - squadra in forma in questo periodo - parte più forte e vola sul 12-5 nei primi quattro minuti di gioco. Il 12-2 di parziale fa storcere - non poco - il naso alla staff tecnico dei Clippers e la risposta arriva immediata sul parquet: break da 10-1, ispirato dalle giocate di Paul George e Kawhi Leonard riportando in equilibrio il punteggio. Una gara piacevole, condotta dai Bulls in avvio senza i Clippers però permettano agli ospiti di scappare via: a fine primo quarto il punteggio dice 31-22 in favore di Chicago.

 

Nel secondo quarto poi diventa chiaro che in casa Clippers a mancare è soprattutto la concentrazione difensiva per provare a limitare l'impatto di un attacco in forma come quello dei Bulls. Nonostante le percentuali ondivaghe però, grazie a un paio di canestri di Paul George, la squadra di Los Angeles si riporta comodamente a contatto a metà della seconda frazione. La differenza di talento però è evidente e alla fine ai Clippers non serve molto per rimettere le cose a posto e galleggiare a 3-4 punti di distanza dai Bulls. Nel frattempo sono quattro i giocatori a superare la doppia cifra alla voce punti, due per parte: Leonard e George come atteso per i padroni di casa, Zach Lavine e un positivo Patrick Williams dall’altra - il rookie scelto alla n°4 dai Bulls e paragonato da LeBron James proprio a Leonard. All'intervallo lungo è 59-52 in favore di Chicago.

Il racconto del secondo tempo

La ripresa inizia così come era terminato il primo tempo, con giocate da una parte e dall’altra di altissimo livello da parte dei tanti talenti sul parquet. L’equilibrio regna sovrano, nonostante un chirurgico Kawhi Leonard raccolga 17 punti con 7/10 al tiro. Chicago dimostra infatti di essere in grado di rispondere colpo su colpo, restando sempre avanti nel punteggio. È un testa a testa a suon di triple tra l'All-Star dei Clippers e Zach LaVine, che realizzano sei punti consecutivi ciascuno, colpendo a ripetizione dall'arco in una sfida sempre più entusiasmante. Bulls avanti sul 77-75 a 20 minuti dalla sirena. Kawhi Leonard però non sbaglia mai con i piedi oltre l'arco e quando raggiunge quota 29 punti segnati con 7/8 dalla lunga distanza regala ai Clippers il primo vantaggio nel match. Nonostante un super Leonard però la partita resta in totale equilibrio grazie al 61% dal campo e al 57% di squadra dei Bulls, che approfittano della pessima difesa dei Clippers e chiudono sul 94-94 dopo tre quarti.

 

A inizio quarto periodo bastano un paio di errori dal campo dei Bulls per riportare avanti i Clippers, ma è un vantaggio che dura poco, visto che LaVine continua a colpire con continuità e tocca quota 33 punti segnati. La 19esima tripla di squadra firmata da un Lou Williams da 14 punti regala ai padroni di casa sei lunghezze di vantaggio a nove minuti dal termine - un’inezia in un match dal punteggio così alto. La tripla di Denzel Valentine infatti riporta a una sola lunghezza di distanza i Bulls a sette minuti dal termine: 111-110. La scelta dei Clippers nei minuti decisivi di gara è chiara: chiudere la strada verso il canestro, costringere i Bulls a tirare (e sbagliare dall’arco), senza però riuscire a scavare il margine necessario dall’altra parte. A quattro minuti dalla sirena il punteggio è 117-114 per i Clippers. Nel momento decisivo però serve la zampata del campione e per i padroni di casa ne arrivano due che segnano il match: la tripla con fallo dall'angolo di Nicolas Batum del +3, seguita dalla rubata con schiacciata di Lou Williams che fissa il +5 a 90 secondi dalla sirena. Una partita equilibrata fino alla fine, con Zach LaVine che tocca i 45 punti segnati con la decima tripla della sua serata e riporta sul 126-125 i Bulls a 17 secondi dal termine. L'errore sulla tripla decisiva del possibile pareggio da parte del giocatore di Chicago però segna la fine del match.