
NBA, risultati della notte: i Lakers resistono a Boston, Lillard vince sulla sirena
I campioni in carica si aggrappano a Anthony Davis e sopravvivono ai Celtics, che con Kemba Walker sbagliano il tiro della vittoria. Damian Lillard invece segna due triple negli ultimi 9 secondi tra cui quella sulla sirena che regala ai Blazers una vittoria rocambolesca. LaMelo Ball segna 27 punti e trascina Charlotte al successo su Milwaukee (Antetokounmpo 34+18), Miami ritrova Butler da 30 punti e batte Sacramento. Vincono Houston e Memphis, Dallas ancora ko contro Phoenix

BOSTON CELTICS-LOS ANGELES LAKERS 95-96 | Come tutti i Lakers-Celtics che si rispettino, anche quello di questa notte è finito all’ultimo tiro. Per fortuna dei gialloviola la conclusione di Kemba Walker al termine di una sequenza folle (palla persa di Davis, quasi palla persa di Walker, tiro di Kemba e Theis che si lamenta per un contatto a rimbalzo d’attacco) si è spenta sul ferro, dando ai campioni in carica la vittoria dopo due sconfitte consecutive a Philadelphia e Detroit
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Il ritorno in quintetto di Davis è decisivo per i gialloviola: il numero 3 chiude con 27 punti e 14 rimbalzi, sostenuto dai 21 con 7 rimbalzi e 7 assist di LeBron James e i 16 di Montrezl Harrell. I Lakers hanno fatto la differenza nella seconda metà del quarto periodo, piazzando il parziale che ha permesso loro di mantenere il vantaggio fino alla fine nonostante due canestri in fila di Jayson Tatum per tornare a -1
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La stella dei Celtics le ha provate tutte per dare la vittoria ai suoi chiudendo con 30 punti e 9 rimbalzi con 12/18 al tiro, sostenuto dai 28 di Jaylen Brown con 13/19. Percentuali stellari che però non sono riuscite a sopperire a quelle pessime di Kemba Walker (1/12) e dei compagni da tre punti (2/14, entrambe firmate da Daniel Theis), per una sconfitta che tiene Boston al quinto posto nella Eastern Conference
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La peggior notizia di serata per i Celtics, però, non è tanto la sconfitta quanto l’infortunio di Marcus Smart. Il leader emotivo di Boston si è accasciato a terra all’inizio dell’ultimo quarto dopo uno scontro con Montrezl Harrell sotto canestro e non è più riuscito a rimettere peso sulla gamba sinistra, venendo portato fuori a braccia dai compagni: dopo la partita la squadra ha comunicato che si tratta di una lesione al polpaccio, ma solo la risonanza magnetica potrà escludere danni peggiori
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CHICAGO BULLS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 122-123 | Vittoria rocambolesca dei Blazers a Chicago, riuscendo a rimontare 5 punti di svantaggio a 11 secondi dalla fine dopo aver sprecato un margine di 19 lunghezze nel terzo quarto. Dopo due tiri liberi di Coby White per andare sul 122-117 con 11.5 secondi sul cronometro, Damian Lillard prima ha segnato una tripla per accorciare le distanze e poi i Blazers sono riusciti a intrappolare Zach LaVine in angolo forzando la palla a due, vinta da Gary Trent che in qualche modo è riuscito a farla finire nelle mani di Lillard
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Il resto è purissimo “Dame Time”: la stella dei Blazers è riuscito a creare separazione prendendosi una tripla difficilissima e fuori equilibrio sopra le braccia protese di Lauri Markkanen, regalando ai suoi una vittoria insperata sulla sirena. Per lui alla fine ci sono 44 punti con 9 assist, 15/26 al tiro e 8/17 dalla lunga distanza, sostenuto dai 22+11 di Enes Kanter e dai 18 di Trent - gli unici altri due Blazers in doppia cifra
VIDEO | LA PRODEZZA DI LILLARD E I SUOI 44 PUNTI CONTRO CHICAGO
Per i Bulls si tratta dell’ennesima sconfitta bruciante di questo inizio di stagione, scivolando a un record di 7-11. Il miglior Markkanen dell’anno (31 punti con 6/11 da tre) e i ventelli di LaVine (26 con 6/8 dall’arco) e White (20 con 6/11 al tiro) non sono bastati, così come la rara doppia doppia senza punti di Thaddeus Young (11 rimbalzi e 11 assist uscendo dalla panchina). Coach Billy Donovan a fine gara ha recriminato per la palla a due alzata sul possesso decisivo: “È stata la più veloce che io abbia mai visto, ma non potevo chiamare challenge”
VIDEO | I 31 PUNTI DI LAURI MARKKANEN CONTRO PORTLAND
CHARLOTTE HORNETS-MILWAUKEE BUCKS 126-114 | Seconda sconfitta consecutiva per i Bucks, che dopo il ko di New Orleans perdono anche in casa degli Hornets subendo un parziale di 16-4 negli ultimi sei minuti di partita. A cambiare le sorti del match è stato l’infortunio alla caviglia di Terry Rozier che ha aperto minuti e possibilità a LaMelo Ball, autore della sua miglior prestazione in carriera contro un avversario di assoluto prestigio
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Il candidato numero 1 al premio di Rookie dell’Anno ha chiuso con 27 punti, 5 rimbalzi e 9 assist in uscita dalla panchina, tirando 8/10 dal campo, 2/3 dall’arco e 9/9 ai liberi con 4 recuperi e un clamoroso +37 di plus-minus nei 31 minuti in cui è rimasto sul parquet. Una prestazione sensazionale che, unita ai 27 di Gordon Hayward e i sorprendenti 18 di Malik Monk, ha dato la vittoria agli Hornets in una serata da 21/44 dall’arco di squadra

Per Milwaukee si tratta del secondo ko per mano di un membro della famiglia Ball, visto che giusto la sera prima Lonzo ne aveva messi 27 con 7 triple a New Orleans. Giannis Antetokounmpo ha sfiorato la tripla doppia con 34 punti, 18 rimbalzi e 9 assist nonostante un colpo al ginocchio scontrandosi con Miles Bridges, ma non è riuscito a impedire l’ottava sconfitta stagionale — e non sono serviti neanche i 21 di Jrue Holiday e i 18 di Khris Middleton
VIDEO | I 34 PUNTI DI GIANNIS ANTETOKOUNMPO CONTRO CHARLOTTE
MIAMI HEAT-SACRAMENTO KINGS 105-104 | Torna Jimmy Butler e torna il successo in casa Miami Heat, interrompendo una striscia di cinque sconfitte consecutive. Il leader della squadra di coach Spoelstra firma tutte le giocate decisive, segnando il canestro del sorpasso a 42 secondi dalla fine e portando il raddoppio per togliere la palla dalle mani di De’Aaron Fox, forzando l’errore di Richaun Holmes contrastato da Bam Adebayo
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“Jimmy semplicemente non avrebbe permesso che perdessimo stasera”: bastano le parole di Spoelstra per descrivere la partita di Butler, autore di 30 punti, 7 rimbalzi e 8 assist in 34 minuti dopo aver saltato le ultime dieci partite per motivi legati al COVID-19. Insieme a lui anche i 18+13 di Adebayo e i 15 di Tyler Herro, mentre ai Kings — che vedono interrompersi una striscia di tre vittorie in fila — non serve un Fox da 30 punti di cui 17 solamente nel quarto finale
VIDEO | I 30 PUNTI DI JIMMY BUTLER CONTRO SACRAMENTO
NEW ORLEANS PELICANS-HOUSTON ROCKETS 112-126 | Continuano a vincere i nuovi Rockets privi di James Harden, arrivati al quinto successo consecutivo e tornati a un record del 50%. I texani hanno preso il largo già sul finire del secondo quarto, andando all’intervallo sul +18 senza più voltarsi indietro per tutta la ripresa. Il miglior realizzatore è Christian Wood con 27 punti seguito dai 20 di Victor Oladipo e i 15 di John Wall, in una serata da 20/46 da tre per la squadra di coach Silas
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Serata da dimenticare per i Pelicans, che tornano sulla terra con le percentuali (sotto il 30% da tre, 12/41) dopo i 131 punti segnati contro Milwaukee e subiscono l’11^ sconfitta stagionale a fronte di 7 vittorie. Zion Williamson è il migliore dei suoi con 26 punti, 7 rimbalzi e 4 assist, ma Ingram incappa in una serata da 5/15 al tiro per 15 punti e la coppia Ball-Bledsoe tira 3/14 dalla lunga distanza. Undici i minuti in campo per Nik Melli, che chiude con 4 punti, 4 rimbalzi e +6 di plus-minus
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SAN ANTONIO SPURS-MEMPHIS GRIZZLIES 112-129 | Dopo dodici giorni di stop forzato per via del protocollo salute & sicurezza, i Grizzlies tornano in campo e tornano alla vittoria, conquistando il sesto successo consecutivo in casa di una diretta rivale. A guidare la strada per la squadra di coach Jenkins è un Ja Morant da 19 punti e 11 assist, pescando il jolly dei 20 punti dalla panchina di De’Anthony Melton con altri cinque compagni in doppia cifra e il 56% dal campo di squadra
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Si interrompe a tre la striscia di successi degli Spurs, che hanno 18 punti da Derrick White (al rientro dopo 14 partite saltate), 15 da Dejounte Murray e 14 da LaMarcus Aldridge, pagando a caro prezzo il back-to-back senza riuscire a rimontare da -18. La difesa dei texani, in particolare, non è riuscita a togliere né il pitturato (56-42 il vantaggio in area dei Grizzlies) né le conclusioni dall’arco (17/35) agli avversari, che ora sono quinti nella Western Conference

DALLAS MAVERICKS-PHOENIX SUNS 105-111 | Senza Devin Booker alle prese con un problema al bicipite femorale, è Chris Paul a caricarsi i Suns sulle spalle firmando un parziale di 15-3 per decidere la partita. Il playmaker segna 16 dei suoi 27 punti nell’ultimo quarto, distribuendo 12 assist per i compagni tra cui spiccano la doppia doppia da 18+17 di Deandre Ayton e i 14 a testa di Mikal Bridges e Jae Crowder, trovando il secondo successo consecutivo
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Sono invece cinque i ko consecutivi accumulati dai Mavericks sempre più in crisi. La squadra di coach Rick Carlisle realizza il suo massimo stagionale con il 53% al tiro e Luka Doncic chiude con 29 punti (18 nel solo terzo quarto), 8 rimbalzi e 7 assist, ma il 31% dall’arco unito all’assenza di Kristaps Porzingis (a cui viene risparmiato il back-to-back) condannano i texani all’ennesima pesante sconfitta. “È deludente perché i ragazzi hanno combattuto, ma Phoenix ha tenuto duro e ha ripreso l’inerzia della gara. Avremmo dovuto fare meglio” l’analisi di Carlisle

GOLDEN STATE WARRIORS-DETROIT PISTONS 118-91 | Tutto facile per Golden State, che non rischia neanche per un secondo che la vittoria le sfugga di mano sfondando anche i 30 punti di vantaggio contro i Pistons. Steph Curry ne approfitta per sistemare le percentuali chiudendo con 28 punti, 11/17 dal campo e 6/8 dalla lunga distanza, seguito dai 20 di Andrew Wiggins e i 18 di Kelly Oubre. Jordan Poole ne mette 16 dalla panchina, rischiando di rimandare il suo viaggio verso la bolla della G-League (dove invece è diretto Nico Mannion)
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Dopo il successo prestigioso sui Lakers, i Pistons tornano alla sconfitta mandando solo due uomini in doppia cifra — il solito Jerami Grant con 18 punti e Josh Jackson con 17 a partita ormai ampiamente fuori portata. Le percentuali della squadra di coach Casey sono terribili: 37.7% dal campo e 25% dall’arco per una sconfitta davvero mai in discussione, la 15^ di questo inizio di stagione in 20 partite disputate — fanalino di coda della Eastern Conference