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NBA, Irving scuote i Nets: "Siamo mediocri in tutto". Nash: "Che squadra vogliono essere?"

PAROLE

La sconfitta contro i Detroit Pistons ha aperto una piccola crisi all’interno dei Brooklyn Nets, arrivati al terzo ko in fila senza Kevin Durant. "Abbiamo il talento per dominare, ma siamo mediocri in tutto" ha detto Kyrie Irving, mentre Steve Nash ha rincarato la dose: "Devono guardarsi dentro e capire che tipo di squadra vogliono essere". Intanto Harden e Jordan vengono pescati a discutere animatamente in panchina

Da quando James Harden è sbarcato a Brooklyn, i Nets hanno due volti ben distinti. Quello migliore lo hanno mostrato soprattutto contro le squadre più forti della lega, battendo Milwaukee, Miami e i Clippers per un record di 7 vittorie e una sola sconfitta contro le franchigie sopra il 50% di vittorie; quello peggiore però è emerso sopratutto contro le squadre con record negativo, contro le quali il gruppo guidato d coach Steve Nash ha perso ben 11 volte in 19 gare. L’ultima è arrivata questa notte contro la peggior squadra NBA, i Detroit Pistons, rimanendo per 48 minuti in svantaggio senza mai riuscire a fermare gli avversari nella metà campo difensiva. Una sconfitta pesante, e neanche l’attenuante dell’assenza di Kevin Durant (ancora fuori per il protocollo salute e sicurezza, rientrerà venerdì) ha evitato qualche parola pesante sia durante che dopo la gara. “Non penso che sacrifichiamo tempo e giorni delle nostre vite per essere mediocri in tutto” ha detto Kyrie Irving dopo una prestazione da 27 punti al rientro dopo un infortunio all’indice che gli aveva fatto saltare la trasferta di Philadelphia. “E sembriamo davvero mediocri. Con il talento che abbiamo e che abbiamo dimostrato, dovremmo dominare”.

Lo sguardo perso di Kyrie e la discussione Harden-Jordan

Irving - che comunque ha anche aggiunto che "volteremo pagina, e quando succederà il resto della lega se ne accorgerà" - è stato pescato dalle telecamere in panchina mentre si teneva la testa con le mani e sembrava perso nei suoi pensieri, con i suoi ormai sotto di 10 lunghezze nell’ultimo minuto di gioco. E non è stata nemmeno la peggiore immagine della serata, visto che James Harden e DeAndre Jordan sono stati pizzicati a discutere animatamente durante un timeout. Un incidente che Jordan ha cercato subito di minimizzare (“Non ricordo cosa mi ha detto, ma devo essere di gran lunga migliore in difesa perché è il motivo per cui sono qui”), ma anche Nash durante la partita lo ha preso diverse volte da parte per parlargli: “È uno sport emotivo, ci siamo ritrovati sotto di tanto e le cose sono diventate un po’ complicate” ha detto l’allenatore su quanto accaduto, anche se le parole più importanti sono state altre

Le parole di Nash sulla squadra: "Dipende da loro"

È una questione di orgoglio personale, connettività e unione di intenti, ma anche semplice resistenza” ha detto dopo la partita. “Non possiamo cominciare la partita sotto di 10 o 20 nel secondo quarto e pensare che tutto ci venga semplice. È lo sport professionistico: l’altra squadra è talentuosa ed è capace di vincere. Noi siamo a corto di personale e siamo piccoli di stazza, perciò dobbiamo scendere in campo estremamente concentrati e competitivi, con un fuoco dentro fin dall’inizio. Invece bisogna andare sotto di 20 per trovare quel fuoco”. Poi ha lanciato un messaggio ben preciso ai suoi giocatori: “Dipende da loro decidere che tipo di squadra vogliono essere e cosa vogliono tirare fuori da questa esperienza. La nostra squadra deve accettare la sfida per capire cosa vuole essere, cosa vuole rappresentare insieme. Molto dipende dallo spogliatoio, decidere se ci si vuole unire per essere una forza oppure se non è così importante. Ora è il momento di dimostrare se si vuole essere duri, connessi e competitivi ogni singola sera. Noi allenatori ci proveremo continuamente e cercheremo di migliorare, ma la cosa numero uno che è mancata stasera è lo spirito competitivo, in particolare a inizio partita”.

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