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NBA, Steph Curry svela il segreto del titolo 2015: "Una telefonata di Tiger Woods"

NBA
©Getty

L'arma segreta degli Warriors nella corsa al titolo 2015? L'inserimento in quintetto di Andre Iguodala al posto di Andrew Bogut prima di gara-4 delle finali NBA, con Golden State sotto 1-2 contro LeBron James e i suoi Cavs. Ora però Steph Curry rivela un altro momento determinante in un'altra rimonta, quella al secondo turno contro Memphis: "Le sue parole mi hanno acceso un fuoco dentro"

Fino a oggi la “narrative” attorno al primo titolo dei Golden State Warriors in epoca contemporanea — quello del 2015, alla prima di cinque finali consecutive — aveva sempre raccontato al mondo come decisiva la tavolata al Lola Bistrot di Cleveland attorno alla quale Steve Kerr e i suoi tre assistenti Luke Walton, Chris DeMarco e Nick U’Ren (poi divenuto l’uomo del momento) erano giunti alla decisione di sostituire Andrew Bogut in quintetto con Andre Iguodala — poi votato MVP di quelle finali, disputate da titolare solo da gara-4 in poi. Adesso però le cose potrebbero cambiare, dopo che Steph Curry ha rivelato durante la sua partecipazione a un podcast un altro fattore fondamentale in quella rimonta (gli Warriors erano sotto 1-2 dopo le prime tre gare contro LeBron James e i Cavs): una telefonata di Tiger Woods. “Dopo l’allenamento tra gara-3 e gara-4 il nostro capo PR, Raymond Ridder, mi prende da parte e mi dice di rispondere se dovessi vedere una chiamata sul mio cellulare arrivare da un numero sconosciuto con il prefisso geografico della Florida. Un’ora dopo, infatti, ricevo la chiamata: ed è Tiger Woods”, ha raccontato Curry. “E le sue parole sono state fondamentali per la nostra rimonta. Ricordo di avergli detto che ero pronto, che ero fiducioso che ce l’avremmo fata. E lui di rimando: ‘Allora dimostralo’. E mi ha attaccato la cornetta in faccia. Così facendo ha acceso un fuoco dentro di me che mi ha spinto a fare ancora meglio”.

Come confermato dalle cifre, che nelle tre gare restanti della serie (vinte tutte in doppia cifra, per il 4-2 finale a favore di Golden State) ha segnato 27.7 punti tirando il 51.4% dall’arco e condendo il tutto con 7 rimbalzi, 6.7 assist e 2.7 recuperi di media. “Per me Tiger è nel pantheon dei campioni sportivi che ammiro e ascolto di più, come faccio con gente del calibro di Ray Allen, Reggie Miller e Steve Nash”, ha concluso Curry. Tra campioni ci si intende.

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